<<Jessy svegliati se no farai tardi a scuola>>
Riconosco questa voce. E’ quella di mia mamma.
Sono sul mio morbido letto.
Mia madre pensa che io questa notte abbia dormito beatamente?
No, non è così…
Sono notti che non dormo.
Sono notti che se provo a dormire ,mi viene da ripercorrere con la mente quel tragico giorno.
Più me ne ricordo e più soffro.
Le cose sarebbero andate diversamente se io non stessi ascoltato la musica? Se non avessi quelle cuffie nelle orecchie? Sarebbe cambiato qualcosa? O forse ci sarei finita io sotto quell’auto? Forse Austin sarebbe ancora vivo?
Queste domande mi torturano il cervello. Domane che mi propongo sempre. Domande che mi fanno arrabbiare, che mi fanno agitare e che mi fanno piangere.
Sono consapevole del fatto che ormai è successo. Ma fa male sapere che sono stata io la causa di tutto questo.
Dopo aver lottato ,per l’ennesima volta contro di me, o meglio dire contro il mio senso di colpa, decido di uscire di casa e dirigermi alla solita fermata dell’autobus.
Quando esco dalla porta ,mi trovo un ragazzo di spalle con addosso una felpa nera e una tracolla dell’omonimo colore. Capisco chi sia solo quando intravedo il ciuffo di capelli uscire fuori dal cappuccio.
E’ Dany.
Si accorge della mia presenza e si volta. Non mi da neanche il tempo di parlare che inizia lui…
<<Buon giorno ,bella signorina. Allora qui ci sono un cornetto al cioccolato e uno a marmellata. Poi due bicchieri e una bottiglia di latte. Che dici vanno bene per fare colazione?>>
Io rimango stupita e mi esce un sorriso. Per un attimo tutto il dolore che provavo prima scompare e mi viene da provare solo gioia e felicità.
<<Buon giorno Dany.>>
<<Allora va bene per fare colazione?>>
<<Sì sì, ma come facciamo colazione in autobus.?
<< Semplice andiamo a piedi>> dice scherzando.
<< ehm.. tu vorresti arrivare a scuola a piedi?>>
<< sto scherzando piccola>>
<<e allora come andiamo?>>
<< per il momento ci sediamo ,facciamo colazione , poi prendiamo la mia moto. Tanto oggi si entra alla seconda ora. Okay?>>
<< Okay. Grazie mille per la colazione.>>
<< E di che.>>
Ci sediamo su una di quei tavoli da pic-nic e Dany apre quel sacchetto con i cornetti. Lui lo prende alla marmellata e io al cioccolato.(chissà come fa a sapere che non mi piace la marmellata?) Mi versa un po’ di latte e poi cominciamo a parlare.
Tra un po’ di risate, un po’ di musica e qualche piccolo scherzo finiamo di mangiare e andiamo a prendere la sua moto.
<<Sai guidare bene vero?>>
<<Sì sì non ti preoccupare. Solo che ho un solo casco>>
<< e come facciamo se hai un ….>>
