Capitolo 11: SOSPETTO

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Celeste e Barbara accompagnarono la nonna, Alessia e Sofia nella loro stanza.

Ritornarono in quel corridoio in cui vi erano le otto porte di legno. Celeste si avvicinò alla terza sulla sinistra e dalla tasca del vestito tirò fuori una grande chiave di ferro dalla forma classica. La infilò nella serrature e la girò. Gli fece fare tre scatti e la porta si aprì. La strega li invitò ad entrare mentre Barbara, già dentro la stanza, accendeva un piccolo camino posto all'interno.

La stanza non era piccola, ma neanche tanto grande. Era tutta in pietra così come tutte le stanze di quel luogo. Non vi erano finestre, ma per il resto era ben arredata per trascorrervi un paio di notti. Era una sistemazione momentanea.

Un grande letto era poggiato sulla parete di sinistra. vi erano due cuscini bianchi e una coperta di lana color cremisi. Di fronte vi era una piccola libreria affiancata da una sorta di scrivania in legno. Sulla sinistra invece vi era un piccolo camino do adesso zampillava un allegro fuocherello che contribuiva ad illuminare l'ambiente assieme alle torce appese alle pareti.

Sofia e Alessia presero subito posto sedendosi sul letto, subito dopo aver riposto i loro zaini sul pavimento li accanto. Rimasero a guardare lo sguardo fisso della nonna, che scrutava l'ambiente con aria quasi triste. Come se stesse ricordando.

<<La cena sarà servita tra un ora. Una di noi verrà ad avvisarvi. Se avete bisogno di qualcosa, non esitate a chiamarci>>, disse Celeste. Fece un Breve inchino e uscì dalla stanza. Barbara fece la medesima mossa e se ne andò anch'essa, chiudendo la porta.

<<Bene! altra perdita di tempo>>, disse Sofia scattando in piedi.

<<Lo so! Credevo che Sharia prendesse sul serio la gravità della situazione>>, fu la risposta della nonna.

<<Credi che insistendo avremmo ottenuto qualcosa?>>, chiese Alessia.

<<No! Sharia è una rispettabile strega dai grandi poteri. Non è aggressiva e non impone ordini. Ma ciò che lei dice va rispettato. Non per ordine suo, ma per una questione di ruolo. Noi streghe non abbiamo bisogno di ordini o regole. Sappiamo mostrare rispetto ad una Grande Strega e se lei prende una decisione noi la rispettiamo perché sappiamo che è giusta. Possiamo provare a smentire o a convincerla a cambiare idea, ma se il tentativo è vano, allora bisogna attenersi alla sua decisione>>.

<<Credo che tutto ciò sia stupido!>>, disse Sofia furiosa alzandosi dal letto. Si parò davanti al camino e fissò le fiamme.

<<Sofia ti prego!>>, disse Alessia.

<<Perché sei così cattiva verso le tue sorelle? Verso una Grande Strega?>>, disse la nonna in tono severo.

<<Perché?>>, tuonò Sofia voltandosi verso la nonna. <<Lucrezia minaccia l'intera umanità e le nostre "sorelle" e lei tutto ciò che mi sa dire è Il destino ha il suo corso Sofia. Fare le cose di fretta non porta mai a nulla di buono. Si rende conto che se non ci muoviamo alla svelta nessuno di noi avrà più un destino?>>.

<<Lo so come stanno le cose Sofia, ma non c'è bisogno di essere così sgarbati!>>.

<<Sto semplicemente dicendo la verità>>, rispose secca Sofia. qualcosa le tornò in mente e cominciò a guardare la nonna con sguardo accusatorio. <<Parlando dell'essere sinceri... Ho visto il modo in cui Sharia ti ha guardato quando ci ha detto che bisognava avere fiducia tra di noi e soprattutto "essere sinceri". C'è qualcosa che vuoi dirci?>>.

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