1. I'm Loren Gray.

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Chiudo il libro di storia e lo lancio contro il muro, non me ne frega.

Ma chi sta a studiare quando puoi uscire e divertirti?
Insomma..io ho sempre pensato e detto che la vita è corta e ne vivi solo una, perciò noi ragazzi dobbiamo imparare a divertirci e iniziare a godercela, e non passare le giornate a stare chiusi in camera nostra a studiare quella roba che tanto si può trovare da Internet.

Mi metto un maglione e dei jeans attillati.

Lascio il pigiama a terra ed esco dalla mia camera.
E se ve lo chiedete,sì,ho tutta la stanza disordinata e non adoro l'ordine.

Ogni volta che rientro a casa mi trovo sempre la camera riordinata, il che mi fa impazzire e prendo le prime cose che vedo e le lancio a terra.

Senza sbatterle, ovviamente, o le romperei.

Mi dirigo in cucina, dove trovo la mamma cucinare la cena e prendo una mela dalla cesta della frutta.

«Ciao Lo'»mi saluta mia sorella Bethany, di meno un anno di me.

«Ehi Beth»la saluto e do un morso alla mela.

Non sono spesso presente alla cena con la mia famiglia, per via delle mie 'cose importanti da fare'.

La mamma e il papà ormai sono abituati alla mia assenza, e per loro non è un problema.

Solo una volta hanno scoperto del mio divertentissimo scherzo fatto al mio professore di matematica, che è il mio professore preferito.

«Dove vai?»Chiede la mamma, guardando di sottecchi la porta di casa.

Ridacchio divertita e rispondo: «A studiare...da un'amica»rispondo, cercando di essere il più possibile sincera.

Dolce, solare e paziente, questi sono i suoi caratteri che la rende speciale.
Non è mai stata dura con me, né con Bethany, né con il mio fratellino di sei anni, Kevin.

Papà è l'esatto contrario: è protettivo nei confronti ed è spesso nervoso, perciò mi sgriderebbe anche per una piccola cosa sbagliata che faccio.

Ma oltre questo, è una brava, e dolce in fondo.

«Ciao mamma, salutami papà e Kevin»dico, dando un bacio sulla guancia alla mamma e a Beth.

«Ciao Lo'»mi salutano entrambe, all'unisono.

Esco di casa, con il telefono nella tasca dei miei jeans e passeggio un po', per pianificare il mio scherzo, e per scegliere la persona.

«Gray!»Esclama una voce alla mia sinistra.

Oh, neanche mi ero resa conto di esser passata accanto alla casa di Jacob, il mio migliore amico.

«Sartorius!»Esclamo, andandogli incontro, per poi abbracciarlo.

Jacob e io siamo migliori amici da un bel po' di tempo, lo vedo come un secondo fratello.

Mi mette un braccio attorno il collo e camminiamo dritto.

«Dove stai andando a quest'ora?»Chiede Jacob, guardandosi intorno.

Sono quasi le dieci e le luci all'interno delle case sono ancora accese, eccetto una, quella di fronte a quella di Jacob.

«E tu che ci fai ancora sveglio a quest'ora?»Dico sarcasticamente.

Jacob mi guarda assumendo un'espressione offesa sul volto, ma non riesce a stare in quello stato per troppo tempo, perciò il suo sorriso compare nuovamente in volto.

«Sto..andando da un'amica a studiare»rispondo, mentendogli.

«A studiare, o a farle un altro di quei scherzi stupidi?»chiede Jacob, levando il braccio dal mio collo e incrociando le braccia sul suo petto.

Best Mistake » Joey BirlemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora