i love you.

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Le sue parole mi avevano colpita come una pallottola al cuore. Ero rimasta a guardarlo senza dire nulla e lui sostenne il mio sguardo per un po' fino a quando non sentii una lacrima rigarmi la guancia e allora si avvicinò a me, guardandomi negli occhi.

"Non voglio che tu pianga. Voglio solo che tu sia felice."

Sentendo quelle parole non so cosa si sia acceso in me ma mi mossi di scatto e posai le labbra sulle sue per poi ritrarmi subito. Mi sentii subito in colpa senza però capire realmente ciò che avevo fatto. Lui si allontanò e cominciò a camminare avanti e indietro vicino alla finestra scompigliandosi i capelli nervosamente con la mano.

"Preparati che ti voglio portare da una parte." Rimasi sorpresa dalle sue parole, infondo non avevamo nemmeno iniziato a mangiare. Lo vidi dare un'occhiata all'orologio che aveva al posto. "Sbrigati." Quell'ultima parola fu quasi un ordine e forse il suo tono mi spaventò un po' così mi alzai e andai di fretta in camera. Mentre mi spogliavo mi tormentai su cosa mi dovessi mettere, non sapevo dove stavamo andando e forse l'abbigliamento non era importante ma dovevo evitare di pensare a ciò che avevo fatto. Notai un vestito rosso sul letto con vicino dei tacchi neri e un bigliettino, presi quest'ultimo e lo lessi.

Per la mia principessa.

Non sapevo come sentirmi davanti a quelle parole scritte perciò mi avviai verso il bagno per mettermi le lenti a contatto e rifarmi il trucco che era un'azione che facevo spesso quando avevo tanto a cui pensare ma non volevo farlo, poi tornai in stanza e mi vestii.

Sentii che Elle stava parlando al telefono con Marco con un tono di voce molto nervoso e aspettai la fine della chiamata per andare da lui. Non mi ero specchiata ma capii di stare bene dal suo sguardo che appena entrai nella stanza si posò su di me con un'espressione colma di meraviglia. Arrossi in modo esagerato, sentivo le mie guance andare a fuoco.

Dopo un eterno silenzio mi prese per mano e mi dirò dietro di lui fuori casa e lo seguii in silenzio fino alla fine del vialetto dove c'era Marco davanti a una moto rossa fiammante che gli diede un veloce abbracco e gli consegnò le chiavi per poi dileguarsi in fretta.

"Andiamo" Disse con un sorriso stampato in faccia Elle porgendomi un casco che io infilai. Salii sulla moto dietro di lui e lo cinsi con le braccia tenendomi stretta a lui.

A Roma aveva un motorino, una cosa del tutto diversa da quella sulla quale eravamo quella sera.

In quel momento non mi importava del fatto che potevamo essere fermati dalla polizia o del mio vestito che col vento si alzava troppo, nella mia mente c'eravamo solo noi due ed il cielo.

Passammo per una strada di campagna in salita dalla quale si vedeva un panorama spettacolare, il cielo era dipinto con sfumature di azzurro, rosa, arancione e giallo e cadeva all'orizzonte nel mare di Terracina che da lì era di un celeste specchiato che rifletteva il sole.

Quando ci fermammo lui non mi aiutò a scendere prendendomi la mano, ma mi prese in braccio per poi mettermi giù.

Rabbrividii quando mi prese per mano e mi invitò a seguirlo più giù in quel parcheggio, qualche passo più in giù rispetto alla moto. Rimasi ipnotizzata a guardare il panorama davanti a me e ci misi un po' a rendermi conto che lui era concentrato con gli occhi su di me. Mi voltai per incontrare il suo sguardo.

"Voglio continuare ad avere centinaia di giornate chiusi in una stanza a guardarci negli occhi per avere ogni tanto degli spettacoli come questo insieme davanti agli occhi che ci ricordano perchè stiamo facendo tutto questo. Tu sei tutto per me e lo sai."

Sentii di nuovo quella lacrima scendere insieme a tante altre.

"E se un giorno mi dimenticherò il motivo di questo nostro viaggio continuerò a fare ciò che faccio solo per averti al mio fianco in ogni attimo della giornata."

"E..." Sentii che tirava su col naso. Lo guardavo dritto nelle iridi e mi accorsi che aveva gli occhi lucidi. "Io ti amo e forse l'ho sempre fatto, solo che non me ne sono mai accorto. C'era un motivo se quella sera sono venuto da te prima di scappare via, se ho sconvolto i miei piani per portarti con me. Io ti amo e tu sei il mio tutto."

Gli posai la mano sulla guancia e posai le labbra sulle sue un'altra volta, ma questa volta non mi ritrassi e mi abbandonai a lui in un bacio che sembrava quello di un film e potei giurare di aver sentito davvero quei fuochi d'artificio di cui parlano tanto nei libri. Lui era mio ed io ero sua.

"Ti amo anche io." E non me ne ero mai resa conto. Pensai ma in modo innocente, senza condannarmi perchè era giusto il modo in cui stavano andando le cose, era così che volevo che andassero e sapevo che l'universo la pensava allo stesso modo.

Salve gente!

Vi avevo nominato il decimo capitolo ed eccovelo qui.

Non dico di essere completamente soddisfatta di ciò che ho scritto ma lo sono del modo in cui l'ho scritto. Avete presente quando vi viene quel magone perchè sentite il bisogno di mettere le mani su una penna o una tastiera e poi scrivete senza sosta fino a quando le vostre mani non si fermano da sole?

Questa storia è iniziata così e così è stato anche questo capitolo importante.

Vi saluto dopo questo pensiero uscito di getto dalla mia mente tormentata.

Vi auguro una buona serata,

Rosemitchie.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2016 ⏰

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