Entro di corsa in casa e cerco mia madre. La trovo in salotto.
<Anastasia! Dov'eri finita? Ti ho cercata dappertutto!> mi dice arrabbiata.
<Ero uscita a fare una passeggiata.>
Con un gesto, liquida la mia risposta. Le ho fatto perdere tempo, solo questo importa per lei.
<Mi cercavi?> chiedo.
<Sì. Io e Genoveffa stiamo andando al villaggio e tu verrai con noi. Hai bisogno di un vestito nuovo per attirare l'attenzione del Conte.>
<Ma, madre...>
<Niente ma! Verrai con noi! È importante, Anastasia. E so che se lasciassi tutto in mano tua, lo rovineresti. Devo pensarci io, come sempre. Grazie a me, riuscirai a sposare il Conte.>
Vorrei ribattere, ma so che non servirebbe. Seguo mia madre alla carrozza, dove poco dopo ci raggiunge anche Genoveffa. Il cocchiere chiude lo sportello e partiamo.
<Ho assoluto bisogno di un cappellino nuovo. O forse due. E anche di una spilla vistosa e un vestito su cui abbinarla. E...>
Bla, bla, bla... Genoveffa continua ad elencare acquisti che 'deve assolutamente fare', finché la carrozza non si ferma e scendiamo.
È da un po' che non vengo al villaggio, ma non è cambiato molto. La fontana in mezzo alla piazza continua a zampillare. Nell'aria c'è profumo di pane e dolci appena sfornati e le voci dei mercanti che cercano di vendere i propri prodotti.
<Madre, guardate questo cappellino. Non è adorabile?> dice Genoveffa, mentre guarda adorante il suo prossimo acquisto.
<Non ora, Genoveffa. Siamo venute per Anastasia. Cerchiamo di sbrigarci a trovare il vestito giusto per lei, così poi potremo pensare a quello di cui hai bisogno tu.>
<Ma...>
<Sai quanto è difficile trovare un vestito che stia bene a tua sorella. Purtroppo lei non ha il fisico che hai tu, non è bella come te. Dobbiamo trovarle qualcosa che la faccia sembrare almeno un po' carina> dice mia madre, ammirando prima Genoveffa e poi spostando lo sguardo verso di me. <Ma non ti preoccupare> dice, rivolta a me. <Lo sceglierò io per te, così non potrai sbagliare.>
Vorrei dirle 'Ehi! Sono qui! Perché parlate male di me come se io non ci fossi? E perché non posso scegliermi l'abito da sola?', ma so che sarebbe inutile. È sempre così quando sono con loro. Quindi mi rassegno e rimango in silenzio.
Entriamo dalla sarta e, mentre mia madre parla con lei, mi guardo intorno. Sugli scaffali vedo stoffe di ogni colore e fantasia. Ci sono diversi manichini, alcuni con indosso degli abiti. Uno bianco in particolare mi colpisce, sto per avvicinarmi per vederlo meglio, quando mia madre mi chiama. Mi avvicino al bancone e mia madre mi informa che ha già scelto sia modello che colore. La sarta mi prende le misure e dopo poco ritorniamo fuori in piazza. Dieci minuti, questo è il tempo che mia madre è disposta a dedicarmi.
Naturalmente, passiamo ore, invece, a scegliere gli acquisti per Genoveffa. Quando torniamo alla carrozza, sono così stanca che vorrei riposarmi un po', ma mia sorella è talmente elettrizzata che non sta in silenzio neanche un secondo.
Quando finalmente arriviamo a casa, non posso fare a meno di esclamare nella mia mente un 'Grazie a Dio!'.
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La sorellastra di Cenerentola
FanfictionE se la protagonista della fiaba di Cenerentola non fosse stata lei, ma una delle sue sorellastre? Come sarebbe andata? Cenerentola è così buona e innocente come vogliono farci credere? E le sue sorellastre sono veramente così cattive? #6 in N...