Capitolo 2:L'inizio

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Quando il meteorite toccò terra, sentii, come tutti gli altri, un'esplosione seguito dal rimbombo di derriti sollevati e scagliati a terra, una scarica di terremoto di potenza assurda mi scaraventò in aria come a tutti gli altri, in quel momento il tempo rallentò, sentivo soltanto il battito del mio cuore, arrivai a testa in giù ancora volando, potevo vedere le auto alzarsi su due ruote dietro di me, mentre i palazzi si crepavano e pian piano si distruggevano, tutte le persone correre in tutte le direzioni, poi caddi nuovamente sul sellino ed il tempo tornò normale, una luce abbagliante proveniente da dietro i palazzi, seguito dall'esplosione delle facciate dei palazzi, squassarono la folla. C'erano macerie ovunque, mentre continuava la nostra corsa, Maoro si fermò facendo cenno agli altri di fare lo stesso, ci fermammo tutti in un incrocio, e Maoro disse:
- Oh mio Dio, i nostri genitori, sono rimasti tutti a casa mia, dobbiamo tornare lì, subito.
Al rimbombo dell'ultima parola un grattacielo collassò su se stesso, le macerie si sparsero per tutta la strada con una tempesta di polvere grigia, mentre il suolo non cessava di tremare, Maoro si guardò in giro e disse:
- Bene, ragazzi, passando dalla strada principale si può arrivare a...
La frase venne interrotta da un ruggito metallico seguito dal rimbombo di un palazzo che crolla, lì il terremoto finì, Maoro si girò verso la strada perpendicolare all'incrocio, rimase lì impalato a guardare senza dire nulla, tutti noi ci girammo, e vedemmo uno spettacolo scioccante, un robot gigante si ergeva sulla strada, aveva un enorme uncino che gli spuntava dal polso sinistro, che usava per distruggere palazzi interi, gli occhi rossi incutevano terrore puro, mentre egli distruggeva la città. Maoro indietreggiando disse:
- Ma che diavolo, quel coso sarà alto 80 metri, e non sbaglio mai con le proporzioni a occhio.
Appena vidi quel mostro guardare giù, vedere una signora che scappava, alzare un piede e pestarla apposta, esclamai:
- Meglio scappare!
Prendemmo le biciclette, ma prima di poterci avvicinare alle macerie dei camion militari corazzati ci passarono in mezzo facendo un passaggio, stavano arrivando camion carichi di soldati, per non parlare dei carri armati che si stavano avvicinando, Saré iniziò a pedalare, e disse:
- Leviamoci di torno!
Tutti la imitammo passando da quel passaggio tra le macerie, poi un terremoto invase di nuovo la città, era meno forte di quello prima, ma i palazzi crollavano lo stesso, partimmo a tutta velocità seguendo i camion militari. I palazzi sembravano castelli di sabbia, perdevano pezzi come se ci fosse qualcuno che li spingesse giù. Il terremoto finì, e ci diede il tempo di arrivare a casa di Maoro sani e salvi, entrammo tutti lasciando le bici come capitava, non c'era nessuno, apparte un biglietto gettato a terra, lo raccolsi e lessi due righe di terrore: Ragazzi, i militari ci hanno prelevato dicendo di portarci in una zona sicura, ma da cosa? Non lo sanno nemmeno loro.
Luxio scoppiò a piangere, io gli andai vicino non potendo fare a meno di piangere anche io, da quel giorno, la vita di ogni umano sarebbe cambiata radicalmente. Il quinto terremoto si manifestò, il tetto della casa di Maoro iniziò a ballare perdendo pezzi, una trave si staccò bloccando la porta d'entrata, la baracca in cui stavamo costruendo venne giù, Maoro allora disse:
- Aspettate...
Prese sotto una mattonella una spranga di ferro, si avvicinò alla parete esterna della sua camera, ed iniziò a colpire il muro distruggendolo, infilò il braccio e da lì aprì la finestra appena sopra. Si infilò dentro, e mi chiamò, mi avvicinai, e lo vidi infilare le mani in uno scatolo dentro l'armadio, poi tirò fuori coltellini su coltellini, io non riuscii a contenermi dall'esclamare:
- Maoro! Dove li hai presi quelli!?
Maoro mi guardò di scatto e porgendomi i coltellini disse:
- Ho il link per la parte oscura di Caos, semplice.
Io rimasi a bocca aperta, mentre aiutai a scendere Maoro, poi ci avvicinammo agli altri, ogniuno di noi si tenette 1 coltello per caviglia. Poi non appena il terremoto finì il tetto della casa di Maoro collassò. Maoro, disse:
- Andate a casa vostra, prendete le vostre armi con cui siete più forti.
Tutti apparte me e Maoro dissero:
- Ma... ma io non ho nessuna arma...
Maoro rispose:
- Venite qui dietro, che ve ne do qualcuna, io aspettai da solo nella piazuola, mentre vidi un ombra gigante sui palazzi distrutti, guardai verso la direzione, e vidi il robot gigante, corsi dietro casa dicendo:
- State tutti zitti, il gigante è qui.
Appena sentirono la parola "gigante" spalancarono gli occhi e si appoggiarono al muro, c'era silenzio totale, apparte i colpi del gigante che cammina e le grida delle parsone alla vista del mostro. Quando ormai era lontano sentii Maoro dire:
- Veloci, prendete le armi che volete, io mi affacciai dall'angolo, ed il mostro non si vedeva più, così uscii fuori, e dicendo a Maoro:
- Maoro, vado a casa mia a prendere le mie cose, ci vediamo al tabaccaio.
Andai alla bici, presi la mia, man mano che andavo vedevo cadaveri e sangue ovunque, ogni tanto c'erano i camion distrutti, arrivato all'incrocio in cui ci eravamo fermati vidi i carri armati distrutti completamente, ancora oltre c'erano molti soldati morti, vidi mitra a terra, così assicurandomi che nessuno mi stesse vedendo ne presi un po' e con l'aiuto della cinghia me li misi a tracolla, arrivai a casa, presi il mio zainetto da sopravvivenza fatto apposta per le emergenze, presi la mia arma più forte, ovvero una katana da Deadpool. Vidi il router sulla mensola nella mia camera, lo presi con tutto il cavo, lo misi nello zaino ed uscii, presi di nuovo la bicicletta, e partii, il tabacchino si trovava vicino alla casa di Maoro, ripassai da quell'incrocio, e lì vidi uno squadrone di soldati sui camion, io frenai e mi misi dietro la chioma di un albero caduto, lo squadrone andava dritto contro il mostro, mentre mi venne in mente il sogno che facevo ogni notte, si poteva chiamare premonitore, perché il mostro... è arrivato sul serio.

The New Age, L'era Dei TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora