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Quando finalmente riuscì a trovare un taxi e avergli dato le indicazioni per arrivare a destinazione,tirai un sospiro di sollievo appoggiando la schiena al sedile.

Rivolsi il mio sguardo vero il guidatore;avrà avuto sui quarant'anni,non aveva molti capelli,erano corvini e gli circondavano la testa come se fosse un'aureola. Non riuscivo a vedere molto di lui. Spostai il mio sguardo sul suo collo su cui scivolavano tante goccioline di sudore. Guardai le mani,che per essere quelle di un uomo erano davvero molto curate,non c'era neanche una pellicina,le unghie erano perfettamente definite. Aveva una fede,quindi dedussi che era sposato,pensai a come poteva essere il rapporto tra lui e la moglie. Vicino alla radio c'era una fotografia,mi sporsi in avanti per vedere meglio. La foto ritraeva una donna,dai lunghi capelli biondi,con un viso che sembrava fatto di porcellana che sorrideva all'obiettivo abbracciando due bambine. Sorrideva,gli occhi erano cos' belli che esprimevano quasi un senso di rilassatezza. Mi concentrai sulle bambine che dovevano essere le figlie,entrambe bionde,anch'esse con gli occhi molti chiari. C'era una cosa però che mi sorprese: le sopracciglia. Le sopracciglia erano davvero grosse ed erano diverse dalla norma. Essendo entrambe bionde mi aspettavo avessero le sopracciglia molto chiare,al contrario loro le avevano molto scure,quasi nere.

"Loro sono i miei angeli"disse l'uomo. Doveva essersi accorto che osservavo la foto. Lo guardai e vidi che aveva lo sguardo puntato sulla strada.

Dopo un attimo di esitazione commentai:"Sono davvero belle"

"Già,tutti mi dicono che non mi assomigliano per niente,che sono identiche alla madre. Ma io so,e lo vedo,che tutti rimangono colpiti dalle loro sopracciglia scure E' l'unica cosa che ci accomuna" disse lui

"l'ho notato anche io"risposi sorridendogli

"Anche lei è davvero graziosa signorina"mi disse lui,dopo avermi visto dallo specchietto

"Grazie"risposi

"Posso farle una domanda? Naturalmente se la trova impertinente non è obbligata a rispondermi,sia chiaro"mi chiese lui dopo essersi grattato la nuca

"Mi dica"dissi subito. Mi sembrava strano rivolgermi alla gente in quel modo.

"Come mai,si trova a Chino? Non credo sia una turista ma neanche una del luogo"

"Infatti non lo sono"risposi e dopo avergli raccontato il motivo per cui ero li,lo vidi rabbuiarsi

"Sembra così felice"commentò

"L'apparenza inganna"dissi io alzando le spalle. Lui sorrise

"Siamo arrivati"disse lui,voltandosi verso di me. Feci per allungargli i soldi che gli spettavano, ma lui con un gesto della mano mi invitò a riporli

"Non me li dia e si sbrighi,l'orario per le visite negli ospedali non durano molto"commentò sorridendomi. Dopo averlo salutato,scesi dalla macchina e con il cuore in gola mi diressi all'entrata .

Quando entrai mi diressi verso un'infermieri e gli chiesi dopo avevano fatto accomodare Cameron.

"Sono informazioni riservate ai famigliari"disse lei con un sorriso

"Sono la sua ragazza"risposi

Lei annuì e dopo aver chiesto una cosa alla collega mi rispose"Stanza 189,secondo piano a destra"

La ringraziai,per poi dirigermi nella sua stanza.

Quando arrivai,presi un respiro profondo per poi entrare.

Di fianco a letto era seduta una donna,avrà avuto sui cinquant'anni,se non di meno. Dietro di lei,una ragazza le aveva appena appoggiato la mano sulla spalla. Mi vergognavo molto perché loro non mi conoscevano e io non conoscevo loro.

"Mi scusi.."cominciai e subito la ragazza si voltò. Aveva i stessi lineamenti di Cameron,gli stessi occhi.

"Greta.."disse lei dopo avermi sorriso"Entra"

"Grazie" risposi avvicinandomi"Come mi conosce?"

"Dammi pure del tu"disse lei"Sono Sierra,la sorella di Cameron. Lui mi aveva parlato di te,davvero molto sai? Ogni sera mi mandava un messaggio per potermi parlare di te,per dormi quanto sei bella,quanto sei gentile,mi ha chiesto consigli sul modo in cui doveva usare quando doveva stare insieme a te. E' sempre stato un ragazzo che con le ragazze ci sapeva fare,credimi non lo avevo mai visto così in ansia. Gli dissi di comportarsi normalmente a quanto pare c'è riuscito"concluse sorridendomi. Stavo per scoppiare a piangere,ma cercai di trattenermi.

Dopo di ché parlai un po' anche con sua madre,entrambe mi parlarono di com'era Cam, di tutte le cavolate che aveva fatto,di com'era da piccolo. Fu allora che capì che sarebbero crollate se lui non si fosse svegliato.

Mi lasciarono un po' di tempo da sola con lui.

Quando mi sedetti,gli presi la mano la strinsi tra le mie. Lo guardai e iniziai a parlare:"Ciao Cameron. Lo so che non mi puoi sentire,o magari mi senti ma non riesci a reagire. Non lo so Cam, qui è tutto un gran casino. Sai,sta notte sono scappata di casa senza dire niente a nessuno,ho preso il primo volo per Chino e sono partita. Ho conosciuto un ragazzo di nome Luke,suona in una band,ti prego non alterarti. Appena fuori dall'aereo porto mi ha chiamato Nash che mi ha fatto una scenata che neanche puoi immaginare. Quando sono arrivata qua non volevano farmi entrare perché solo i famigliari posso farti visita ero nel panico,poi ho pensato che essendo la sua ragazza mia avrebbero fatto entrare,ero pronta al peggio ma per fortuna mi hanno confermato l'accesso. Ho conosciuto tua sorella e tua mamma. Sono fantastiche,mi hanno parlato molto di te,soprattutto tua sorelle che mi ha detto anche che tu ogni sera le chiedevi consigli su come comportarti con me..... Cam...tu non puoi neanche immaginare quanto mi manchi,mi mancano per sino i tuoi insulti. Ma anche tu! Proprio non riuscivi a stare più attento? Cristo..."mi fermai un attimo per prendere fiato"....Mi stai facendo passare l'inferno! Ti prego Cameron,a casa siamo tutti preoccupati soprattutto Nash,dovresti vedere in che condizioni è,per favore svegliati. Sai,mi sono informata su quello che può provocare il risveglio dal coma:perdita della memoria,perdita dell'uso delle articolazioni,c'è chi non si è più svegliato...... Apri gli occhi Cam,per favore..."le lacrime stavano sgorgando sul mio viso. Mi alzai dalla sedia e mi diressi in bagno per riprendermi,successivamente decisi di prendermi un the. Quando tornai nella stanza,lo vidi seduto sul letto con la schiena appoggiata al muro.

Il bicchiere mi cade dalle mani,riversando il contenuto sul pavimento. Ero paralizzata dalla sorpresa.

"Pensavi di liberati di me così facilmente?"disse sorridendomi

Non ci potevo credere,lui mi aveva appena parlato,era sveglio,si ricordava di me. Mi sembrava un sogno. Corsi verso di lui per toccarlo,per controllare se non fosse solo frutto della mia immaginazione.

"O mio dio!Sei tu,cioè non è un sogno,non è un'allucinazione! O mamma devo chiamare un medico,tua mamma,tua sorella"dissi staccandomi da lui e iniziando a camminare intorno alla stanza"Poi Nash, Sam,i miei genitori,i ragazzi, Alison! Giusto,quasi me ne dimenticavo!"

"Greta"disse lui,mi voltai nella sua direzione"Vieni qua"

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Restammo così per un tempo che sembrava un'eternità,lo guardai negli occhi e gli sorrisi.

Lo vidi avvicinarsi di più a me fino a baciarmi. Mamma mia quanto mi mancavano quelle labbra.

"Lo so a cosa stai pensando"disse lui sotto voce staccandosi per un secondo

"Ma taci tu"risposi,tornando a baciarlo. Lo sentì sorridere.

Quando ci staccammo mi diressi verso la porta per andare a chiamare un dottore,quando fui all'uscita mi voltai verso di lui e gli sorrisi,poi mi rigirai e mi incamminai verso la prima infermiera che trovai.

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Amatemi.

Ho adorato scrivere questo capitolo,quasi ho piantooo :(

Comunque spero vi sia piaciuto e forse,ma dico forse ricomincio a postare ogni settimana

Un bacio e vi consiglio di andare a leggere la nuova storia che sto scrivendo,si chiama "Chris",è bellissima,mi piace troppo scriverla.

Buonanotte e grazie a tutti quelli che mi sopportano,ricordatevi di votare e commentare con cosa vorreste capitasse nel prossimo capitolo.

Ciao bellezze.

UN'ESTATE DI LORO MAGCON®Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora