Capitolo 4♠️

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Harleen guardava il soffitto di camera sua, era pomeriggio, il suo capo aveva insistito per farla tornare a casa a riposare occupandosi personalmente di accompagnarla a casa.
Era annoiata.
Pensava a Joker
Lascia che ti parlino, ascoltale zuccherino, ascoltale.
Forse aveva ragione doveva solo ascoltarle e lasciarsi trasportare dalla follia, anche se lei era sana.
Oh Harley ci pensi una vita con Mr.J
Ah certo
Potrai avere tutto quello che vorrai, potrai essere la sua regina, ti piace l'idea?
Dopotutto non siete così spiacevoli 'voci'
Ma lui non ti ama
Cosa?
Lo sentiva ancora, quel senso di disagio verso le voci, ma cosa stava dicendo? Voci! Lei non era mica pazza
Su zuccherino smettila di martoriarti il cervello di domande
No
Lui non ama, sei solo un giocattolino per uscire di lì,capisci?
Tu menti lui mi ama
Cosa te lo fa pensare?
Mi ha baciato.
Credi di essere l'unica Harleen?
Smettila.
AH AH.
Quella risata, le rimbombava in testa si mise le mani su gli orecchi, niente, sempre più forte.
"Harl? Sei a casa?" Sentì la voce di Cara rimbombare nella casa e placare le risate.
Harleen le andò in contro e la abbracciò
Dopotutto non l'avrebbe vista più dal giorno seguente.
"Ehi" disse Cara staccandola
"A cosa devo questa dolcezza da parte di Harleen Quinzel?" Chiese alzando un sopracciglio
"Uhm... Niente!" Rise Harleen
"Ok" rise anche Cara

Arkham Asylum 8:25
Harleen camminava a passo spedito nei corridoi del manicomio in cerca di una guardia,possibilmente addormentata.
Entrò nell'area riservata ai criminali più pericolosi, tra cui il suo Mr.J.
Passo davanti alla sua cella, lui la salutò con la mano e le sorrise, lei ricambiò il sorriso.
Girò l'angolo andando nel retro dell'edificio , Una guardia sola guardava fumava una sigaretta, si guardò intorno prima di passare accanto alla guardia, gli sfilò la pistola chiuse gli occhi e sparò.
Gli riaprì lentamente la guardia era a terra con una pallottola nella testa.
Lei butto la pistola a terra e si mise una mano davanti alla bocca
"Oddio è morto" sussurrò terrorizzata, iniziò a sentire delle persone correre nella direzione dello sparo.
Cercò di sfilare la mitragliatrice dal corpo morto della guardia, quando ci riuscì capì che era enorme.
"E ora dove la infilo?" Si gratto la nuca e guardò la sua borsa nera, i passi si avvicinavano, la svuotò e ci infilò dentro la mitragliatrice.
Iniziò a correre verso l'entrata dell'edificio.
Si guardò intorno.
"Harleen!" Si sentì chiamare da dietro
Cazzo Steve.
"Ehi" disse cercando di sembrare più calma possibile,l'adrenalina la stava divorando.
"Hai sentito degli spari?" Chiese lui affannato
"Si erano verso le celle al piano di sotto" inventò qualcosa sul momento lei.
"Ok,grazie, ti conviene andare alla seduta, ce un tipo con una mitragliatrice che gira per qui, meglio il Joker legato no?" Chiese ironico
"Ah certo" rise lei
Lo hai davanti il tipo con la mitragliatrice.
Lui corse al piano di sopra e lei con molta calma si diresse verso la macchinetta del caffè.
Prese un caffè macchiato, doveva rilassarsi due minuti, guardò davanti a lei, stavano portando il Joker nella cella per la seduta, e notò due guardie diverse che lo portavano alla cella, ci parlavano e lo portavano con più grazia, a differenza degli altri che lo spingevano da una parte all'altra.
Curioso? Non trovi Harley?
Molto.
Si incamminò verso la cella a passo spedito, le due guardie la guardarono e risero.
"Dottoressa!" Urlò Joker alzando la testa.
"Mr.J" le sorrise lei
Il suo cuore iniziò a battere fortissimo e sorrise ancora di più, le facevano male le guance.
"Hai quello che ti avevo chiesto zuccherino?" Chiese lui alzandosi
Lei annuì e tirò furi la mitragliatrice passandogliela.
"Che bella non trovi?" Chiese lui avvicinandosi alla porta, anche lei si alzò.
"Ragazzi, ora!" Urlò dopodiché Joker
Le prese la mano e la avvicinò a lui
"Preparati all'inferno baby" non era del tutto sicura di non star sognando.
"Pronta" affermò lei
Lui aprì la porta e allora Harleen capì, quelle 'guardie' erano scagnozzi di Joker, lui le tirò il braccio e corsero verso l'uscita, lui rideva lei anche, nel lungo corridoio c'erano corpi a terra sanguinanti, agonizzanti alcuni morti.
Il pavimento si era colorato di rosso in pochi secondi.
Le sembrava di star attraversando le fiamme dell'inferno con un sorriso, perché per lei l'inferno era quello, la morte, la distruzione, lo sofferenza.
E lui era il principe dell'inferno, ed è risaputo che quest'ultimo è Lucifero.
Uscirono dall'edificio e Harleen notò un furgone nero, le porte del furgone si aprirono lui la trascinò dentro.
"Piaciuto baby?" Chiese Joker sedendosi accanto a lei.
"É stato fantastico" non mentiva nel dire che si era tremendamente divertita ad uccidere quella guardia, a correre lui, era così divertente!
"Dove si va capo?" Chiese un tipo alla guida
"A casa Blake" rispose lui ridendo
Un altro gli passò dei vestiti sul tono del viola.
"Una domanda" disse Harleen rivolgendosi a Joker
"Si?" Chiese lui togliendosi la tuta arancione
"Se avevi loro, a che ti servivo io?" Chiese Harleen piegando la testa
"Sei carina, potresti tornarmi utile" fece spallucce lui chiudendosi la camicia viola.
"Ok..." Disse lei giocherellando con la sua camicia blu.
"Ti stanno bene questi pantaloni zucchino" disse lui tornado seduto accanto a lei
Lei appoggiò la testa alla spalla di lui cercando di dormire.
"Oh dormi, ti sveglio quando arriviamo" sorrise ancora lui
"Mh...D'accordo" sorrise lei chiudendo gli occhi.
Lui giocherellava con i boccoli biondi della ragazza tirando qualche ciocca e canticchiando stonato una canzone che la cullò per il resto del viaggio.

Harleen aprì gli occhi si guardò intorno, era su un letto rosso, la camera era rossa, accanto a lei Mr.J dormiva a pancia in sù, aveva i capelli spettinati, lei lo guardò per un tempo che sembrò interminabile,guardò i suoi capelli Verde acceso la sua pelle lattea, i suoi tatuaggi sul viso, le cicatrici , chissà se un giorno le avrebbe detto come se le fosse procurate.
Ci passò un dito sopra ma lo ritrasse quando notò che lui si stava svegliando.
"Sei sveglia" mugolò lui
"Si" le sorrise lui
"Bene allora andiamo" disse lui sistemandosi i capelli
"Dove?"chiese curiosa
"Dove? Mi deludi zuccherino, non ricordi? Ti avevo promesso che ti avrei portato dove sono nato" rise e lei rise con lui.
Forse non sarebbe stato così male bruciare con lui nelle fiamme dell'inferno, finché c'era lui sarebbero state le più luminose.

Rotten ||Harley QuinnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora