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CAMERON

Diamine, quanto è assurdamente irresistibile quando tira fuori gli artigli e fa la tigre?!
Ogni volta che mi ripropongo di starle lontano, ripetendomi mentalmente quanto buone e giuste siano le mie motivazioni, lei arriva, parlando o semplicemente combinandone una delle sue e tutto ciò che mi ero prefissato, va a quel paese. Per non essere più volgari.

Ma come diavolo fa? Riesce a mandarmi in panne il cervello con un semplice gesto o in questo caso, un semplice sorriso. Eh sì, perché in questo preciso momento mi ha comunicato che la nostra sfida continua, il tutto senza smettere di sorridere. Se lei sorride perché pensa di vincere, io sorrido perché ho di fatto appena realizzato una cosa. Una cosa molto molto bella e vantaggiosa per me.
Se lei ed io siamo nella stessa squadra, significa che prima o poi lei si ritroverà a stare davanti a me e io avrò tutto il tempo di guardarle il culo senza sembrare un maniaco.

E che culo signori.
Benedetto sia chiunque abbia proposto di giocare prima a pallavolo!!

Lei sembra percepire il mio pensiero poco casto e assolutamente mascolino, perché si gira verso di me e mi guarda con la sua solita aria inquisitoria.

<< Che hai da sorridere ?>>

<< Che c'è, ora non posso neanche sorridere?>>

<< Nono, tutt'altro. Sei adorabile quando lo fai. Soltanto che il sorriso che hai adesso è inquietante.>>

Male, male male. Non posso mica farmi sgamare ancora prima di iniziare!

<< Emh.. Giochiamo che è meglio.>>

Nash ed io giochiamo a carta forbice sasso per decidere a chi spetta la palla e a chi invece il campo con la parte avente il sole contro. Chi vince alla fine la parte con il sole a favore?

Mi sembra ovvio, loro.

Ma almeno noi abbiamo la palla. Se c'è la giochiamo bene, forse possiamo fare punto subito.
Meglio di niente!

<< Raga, batto io, va bene? Voi ragazzi davanti, esattamente sotto rete, tu invece Lily vicino a me. Anche perché alla rete non ci arrivi neanche per scherzo...>>

Lei si gira verso di me, infuriata per il commento sulla sua altezza e mi fa un gestaccio esemplare, tanto che io scoppio a ridere. Farla arrabbiare mi risulta talmente facile che a volte stupisco addirittura me stesso. Si vede proprio che sono il figlio minore.

<< Chi la fa, l'aspetti caro il mio mister Figo...>>

Pur avendolo soltanto sussurrato, riesco a percepire perfettamente il nomignolo che mi ha dato, che non fa altro che far aumentare il mio già enorme sorriso. È totalmente assurda questa situazione, a maggior ragione se evidenziamo il fatto che in parte è colpa mia. Sono io alla fine che ho scelto di tenerla fuori e di umiliarla, facendola infuriare come non mai durante la conferenza. Anche se un po' mi sento legittimato, perché io volevo soltanto proteggerla. E lo voglio ancora. Voglio che lei stia bene, ma se invece avessi sbagliato tutto?
Alla fine, chi sa davvero com'è meglio agire quando si tratta di sentimenti ? Esiste un comportamento sbagliato e uno corretto? Io non penso. Quando ho agito in quel modo durante la conferenza e quando abbiamo litigato, ho scelto di andare oltre e di dire determinate cose che sapevo l'avrebbero ferita, solo per far sì che si allontanasse da me. Ma ora, ora non sono poi così sicuro di aver compiuto la scelta giusta. Proprio per niente. Il problema è che tra il mio orgoglio, la sua testardaggine e il numero spropositato di persone che ci sono sempre intorno a noi, parlare da soli si sta rivelando più complicato del previsto.

<< Oh Cam! Ci sei o ci fai?!>>

La voce di Nash mi riporta bruscamente alla realtà, tanto che scuoto un attimo la testa per ripigliarmi un attimo. Palla, giocare, vincere.
Non sembra così difficile.

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora