Ero steso per terra ad una decina di metri lontano dalla navetta. Quando la navetta si schiantò sul pianeta sfondai il vetro per il contraccolpo finendo lontano.
Giacevo a terra inerme, avevo il corpo troppo indolenzito per muovermi " stai fermo" mi dissi " in questa posizione non sentirai dolore". Ero disteso su un prato in mezzo alla boscaglia, il vento muoveva gli alberi e l'erba intorno a me. "Sono in paradiso" pensai ma non riuscii ad aprire gli occhi, ero troppo stanco, volevo solo lasciarmi andare. Cominciai a piangere silenziosamente, era la prima volta che mi capitava, " morto " pensai " bella cosa " risi per un istante, a fatica. Non riuscivo a respirare, l'impatto mi aveva procurato una grossa ferita alla schiena che partiva dalla spalla destra e finiva sul fianco sinistro.
" Voglio solo....dormire" sussurrai, poi il vuoto...Ripresi i sensi alcune ore dopo, non riuscivo ancora a muovermi era come se il mio corpo si rifiutasse di collaborare con la mia mente. Il cervello era attivo, riuscivo a sentire i suoni, gli odori ma il mio corpo non rispondeva agli stimoli del cervello, era come se fosse morto.
Notte, lo capivo dal rumore degli animali e dal silenzio degli alberi, era una notte fredda e senza vento. " dormi " mi dissi " domani ti sentirai meglio". Caddi in un sonno agitato...
Il mattino arrivò di corsa e finalmente riuscii ad aprire leggermente gli occhi, il cielo era chiaro, senza nessuna nuvola in cielo. Il vento tiepido mi scompigliava i capelli. Cercai di muovere le dita delle mani, la sinistra non rispose agli stimoli, la destra mosse due dita. " così va meglio " mi dissi.
Delle gambe non ne parliamo, provai l'intera giornata prima di supporre di aver perso l'uso delle gambe, forse avevo una lesione alla colonna o mi ero definitivamente rotto le ossa, " che casino " pensai " due giorni che sono qui disteso e sono solo riuscito a muovere due dita "
Cercai di alzare leggermente la testa ma una fitta al cervello mi fece perdere i sensi.....Passarono altri tre giorni prima che qualcuno mi trovò, non mi accorsi di niente, qualcuno mi carico su una lastra di acciaio che fungeva da barella e mi portò lontano dalla mia nave. Non riuscii a distinguere tra sogno e realtà, mi sembrava così tutto finto e allo stesso tempo così tutto reale.
Mi svegliai sette giorni dopo lo schianto sul pianeta, mi trovavo in una casa disteso sul letto di una grande stanza, provai a muovere le dita delle mani, la sinistra rimase immobile mentre la destra aveva ripreso i suoi movimenti abituali. Provai a muovere le gambe ma sentii solo un lieve formicolio.
Cercai di mettermi seduto ma una fitta alla schiena mi fece urlare dal dolore, ero piegato in due sul letto in preda alle convulsioni la ferita alla schiena era bollente come se qualcuno ci avesse appena cucinato sopra la cena.Mi calmai, avevo il fiatone, la porta della stanza si aprì lentamente ed una figura femminile entrò sorridendo
- vedo che ti sei svegliato - disse con voce felice - ti porto qualcosa da mangiare? -.
Non risposi, non riuscivo, mossi la testa su e giù - bene, spero ti piaccia - disse la donna richiudendo la porta. Sembrava di essere in paradiso, anche se non mi aspettavo che il paradiso fosse così doloroso....-------------------
Bene, due capitoli nel giro di mezz'ora, sto migliorando ( applausi) grazie grazie, troppo gentili. Ma torniamo a noi, chi sarà la donna misteriosa? Jack sarà morto veramente? Riuscirà a camminare di nuovo? Ma soprattutto, riuscirà a tornare a casa? State con noi per capirlo..... Arrivederci so prossimi capitoli... Shiao belli
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Star Trek: fratelli dispersi Volume 1
FanfictionGli eventi de " il futuro ha inzio" visti da Jack Kirk. Una nuova missione aspetta la famosa astronave, chi si salverà? Chi dovrà dire addio a ciò che ama? Chi sarà a perdere tutto?