Nina The Killer

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Strani e inspiegabili omicidi e indizi misteriosi si sono moltiplicati nel giro di diversi mesi, c'erano dei sospetti su chi potesse essere il colpevole, ma abbiamo trovato un testimone che ha rivelato che non era un solo assassino ad agire, ma 2! Il terrore dilaga in molte città, non si sa neanche se lavorino insieme o meno, ma fortunatamente siamo riusciti a trovare questo testimone, un ragazzo ricoverato in ospedale e, con difficoltà, ci ha raccontato quello che è successo. Questo è ciò che ha raccontato il ragazzo:


"Tutto è accaduto una notte, tornavo a casa dopo il lavoro, decisi di fare una nuova strada per cambiare la solita routine... grosso errore. Già a metà strada cominciai a sentirmi osservato, sentivo dei passi, mi voltavo spesso per vedere se fosse un ladro, ma non c'era nessuno, quindi pensai che fosse tutto frutto della mia immaginazione. Continuai a camminare ma la sensazione di essere osservato diventò sempre più forte, i passi sembravano sempre più vicini.

Rigirandomi notai qualcosa, all'improvviso, vidi una ragazza con i capelli di un colore nero carbone e una fascia fucsia, poteva avere 16 o 17 anni circa, ma il suo viso non sembrava affatto umano. La sua pelle era bianchissima, i suoi occhi ardenti fissi su di me avevano qualche cosa di molto strano, osservando meglio vidi che non aveva affatto le palpebre, inoltre aveva due tagli laterali che le solcavano il viso, rendendo il suo sorriso grande e minaccioso Rimasi immobile per un minuto, sentendo l'adrenalina che attraversava il mio corpo teso.


Senza dire niente, stava ferma li per quella che mi sembrò un'eternità, e, infine, inclinando la testa all'indietro, disse, con una voce che mi perseguiterà per sempre nei miei incubi, una cosa che mi gelò anche l'ultima goccia di sangue: "Vai a dormire mio principe." Subito mi riscossi e cominciai a correre come non avevo mai fatto prima, sentii i passi della ragazza seguirmi, all'improvviso mi fu addosso e sentii un forte dolore al braccio.


Caddi a terra con un gemito, la ragazza mi tenne giù e ridendo in maniera isterica estrasse un coltello dalla mia spalla. Fortunatamente sentii arrivare un poliziotto che sparò diversi colpi verso la ragazza, lei li schivò tutti con estrema agilità, all'improvviso fece un enorme balzo arrivando sul tetto della casa vicina e fuggì nel buio della notte mentre dalla sua gola continuava ad uscire quella risata agghiacciante. Non dimenticherò mai quello sguardo e quella risata... ".

Dopo quest'intervista il giovane ragazzo fu trovato nella sua casa, morto, c'era sangue dappertutto e nel muro fu trovato scritto con il sangue: "Non sei andato a dormire principe." Se si trova la ragazza della descrizione, o l'assassino dell'ultima volta, si prega di mettersi in contatto con la polizia.

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Nina Hopkins, all'età di 11 anni, si trasferì in una nuova scuola più vicino a casa. La domenica mattina, prima del suo primo giorno nella sua nuova scuola, si svegliò, andò in bagno a lavarsi i denti, tornò nel suo letto e prese il suo computer portatile per connettersi.


Nina non era una di quelle ragazze che si alzano piene di energia che aprono subito le finestre per far entrare la luce del giorno e poi fare qualcosa di produttivo nel corso della giornata. No, preferiva sedersi comoda a guardare i cartoni animati giapponesi, o ascoltare musica come rock, J-pop, o pop, giocare con video-giochi, o semplicemente suonare la chitarra. Ma questa volta non voleva fare nessuna delle cose che normalmente faceva, questa volta preferì leggere per la millesima volta, "Le origini di Jeff The Killer".

Lei adorava le creepypasta, e quella era la sua preferita, provava poi una strana attrazione verso il protagonista , l'ammirava più di ogni altra cosa. Ogni volta che la leggeva sentiva invaderla uno strano impulso che le piaceva molto. Mentre stava leggendo notò, dal buco della serratura, i bellissimi occhi verdi del suo fratellino Chris che la stavano osservando. Nina lo adorava, Chris era il suo principe, lo chiamava così e ogni sera gli raccontava delle fiabe prima di addormentarsi.

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