Ben Drowned

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-Gary! È pronta la cena!- gridò Ann a suo figlio dodicenne, non ricevendo, però , un adeguata risposta:
- Non ora! Mi sto divertendo!-
Gary era il solito giocherellone. Non gli importava quanti anni avesse ma gli interessava giocare . A dire il vero , solo ora mi accorgo che assomigliava a un ragazzo iperattivo!

...che importanza ha . Era il tuo unico amico...

Sua madre perse le staffe:
- Non rispondere così! Ora entra immediatamente a casa e saluta il tuo amico!-
-Ok! Arrivo! Mi spiace Ben- mi guardò con aria seccata - "Giocheremo" domani, d'accordo?- mi fece l'occhiolino con fare scherzoso.
- Certo "principino"! Ti aspetterò vicino il laghetto domani alle cinque di pomeriggio ! Non provare a fare scherzi!- battemmo il cinque e ci dividemmo.

...ti divertivi con lui, non è così?...

Gary entrò in casa frustrato dalle sgridate di sua madre. La donna faceva dondolare i suoi corti riccioli arancioni ogni volta che sbraitava contro il figlio:- Prova ancora a farmi aspettare o a darmi risposte maleducate e non vedrai più la tua console dato che ci tieni così tanto!- eh già! La console di Gary!Un Nintendo 64. Era l'unica cosa sua inseparabile ! Non faceva altro che parlare di essa è non solo! Parlava anche di ogni gioco che possedeva , tra cui F-Zero, Pokemon Stadium, All Star Tennis '99, Zelda:Majora's Mask , Duck Dodgers Starring Daffy Duck, Milo's Astro Lanes ed altri giochi molto famosi , all'epoca.
Dopo aver ringraziato al Signore il pasto di quella calda sera d'estate, madre e figlio iniziarono a mangiare senza fiatare . Ann aveva divorziato dal marito solo da due anni e in quel periodo poteva sentire la forte pressione economica incontenibile che la stava opprimendo. Gary non era così tanto spensierato come sembrava : era il solito ragazzino a cui piaceva tanto scherzare e giocare ( ai videogiochi , precisamente!) per trascorrere il tempo, ma era solo una scusante per stare in compagnia . La sua unica compagnia ero io . Ero rimasto solo io. Come mi aveva raccontato , prima di me aveva altri amici in comune e andavano nella nostra stessa classe. Si tratta di Chris, Evan e Ryan , i tre "strafighi" , come dicevano le voci nel corridoglio solo perché dicevano che da grandi diventassero "parte di internet" (all'epoca non si capiva come , ma adesso si dice semplicemente YouTuber). Si erano dati addirittura dei nomi! E non chiedetemi perché li so ancora : Guilt69 (Chris), Jadusable (Evan) e MisteryBomb (Ryan). A dire la verità , anche Gary aveva in fondo a se un desiderio tale . Il nome che si faceva dare era Hungamer ("affamato di giochi") ma io non avevo nessun nome d'arte . Avevo tutt'altro a cui pensare : il mio sogno nel cassetto era quello di diventare un poliziotto, anche se era un desiderio da bambini!

...adesso sei diventato mio...

Gary entrò in camera sua e si sdraiò sul letto . Pensava a me: ero il suo unico e fidato amico e sapevo che mi voleva perdere! Si sdraiò sul lato destro dando le spalle alla finestra illuminata dalla luce della luna, quasi offuscata dalle leggere tende semichiuse. Non vedeva l'ora di farmi giocare ad uno dei suoi giochi per Nintendo 64, anche se poco gli importava di restare vicino al laghetto dove vi incontravamo più spesso. Quello che noi chiamavamo laghetto era situato nel parco della città , vicino al bosco . Era un posto bellissimo e rilassante.

...ma adesso che ci ripensi , non era così tanto rilassante...

Il suono della sveglia fece rizzare i capelli al mio amico. Guardò l'ora : 08:05. Troppo presto per lui, dato avrebbe voluto dormire ancora per qualche ora , ma non voleva perdersi l'inizio della partita di uno dei suoi giochi della console, a lui cara come un amico. Si avvicinò allo scaffale pieno di innumerevoli custodie facendo scorrere il dito su ogni copertina leggendone il titolo e decise: Pokemon Stadium, preso la settimana scorsa. Estrasse il gioco dallo scaffale e aprì il cofanetto contenente il gioco. Quando lo aprì, mise la cartuccia nella console e dopo aver atteso la piccola sigla e il "benvenuto" al menù, cliccò sul file vuoto nominandolo "Hungamer" e iniziò la partita.
Passarono tre ore senza che la madre lo disturbasse: non c'era da stupirsi dato che la depressione del divorzio l'aveva indirizzata sulla strada del "bere" e capitava quasi sempre che si addormentava in orari impensabili per poi svegliarsi nel tardo pomeriggio. Quella volta si svegliò alle 11:30 entrando direttamente nella camera di Gary. Il mio amico si voltò subito e prima che potesse dire qualcosa , la madre lo rimproverò : -Cos'altro riesci a fare oltre che a giocare per tutta la mattina davanti a quella console? Eh?! Su! Fila subito a fare i compiti!-
-Ma ...ma ... Li ho già fatti ... Te l'avevo detto ieri! Adesso finalmente posso prendermi la libertà di giocare!-
-Sciocchezze! Sai solo inventarti fandonie!-
-Mamma! Non ho sei anni! Ne ho quattordici! So quello che faccio!- detto questo, Gary estrasse subito dal Nintendo la cartuccia del gioco per poi metterla nella custodia e spense la console per timore che la madre lo avesse distrutto.
-Ti preoccupi più della tua console che dei tuoi doveri?!- domandò la madre irritata.
-Cosa intendi dire?!- ribatté Gary arrabbiato - Non fai altro che bere ed ubriacarti da quando papà se n'è andato!-
-Stronzetto! Prova a dire queste cose e ti...!- non fece in tempo a finire la frase che subito il mio amico uscì dalla camera per poi raggiungere l'uscita.
Andò al laghetto dove ci incontravamo spesso e non gl'importava che doveva andarci alle cinque invece che a quell'ora . Voleva stare solo.

...come lo sei tu adesso...

Arrivai alle cinque come previsto e vidi Gary seduto davanti la riva del laghetto con la testa fra le ginocchia intanto che mirava l'acqua:
-Alla buon ora, "principetto"!- scherzai ma non ebbi risposta. Poi si voltò verso di me:
- Sono qui dalle dodici, circa- la sua faccia era triste e desolata.
-Gary, qualcosa non va?-
-No, no! Sto solo...pensando- mi sedetti vicino a lui con l'intento di avere una spiegazione:
- Per caso...tua madre...-
-Mia "madre" cosa!!!!??? No! Non c'entra niente lei!-
-Va...va bene. A cosa pensi?- cercai di cambiare discorso. La risposta fu:
-Penso a come sopportare tutto questo!- i suoi occhi si arrossirono gonfiandosi di lacrime. Non capivo .
-Ti prego Gary. Dimmi qual'è il problema! Possiamo risolverlo insieme!-
-Tu non risolverai niente con me!- si alzò snervato e se andò via senza neppur salutarmi.
Rimasi stupito e deluso. Mi alzai guardando l'acqua cristallina del laghetto guardando il mio riflesso:
-Perché ...? Cos'è successo a Gary?- dovevo saperlo immediatamente.
Gary entrò in casa senza farsi vedere dalla madre , salì in camera sua e fece quel che secondo lui era in grado di fare: giocare. Questa volta scelse Zelda Majora's Mask. Quel gioco l'aveva iniziato lo scorso mese ed era passato tanto tempo da quando giocò per l'ultima volta a Zelda. Infilò la cartuccia nella console.
Notò che il suo vecchio file era ancora presente : " Link" (come il protagonista del gioco) . Adorava Link! Era il suo idolo, a dire la verità .
Gary però non riuscì a continuare la partita: improvvisamene fu assalito da un angoscia pesante come se il fuoco gli stesse bruciando dentro di se dal rancore. Voleva scusarsi con me . Sapeva che ero il suo unico e caro amico.
Il mio amico quella notte non riuscì a dormire: gl'incubi lo attanagliavano nel sonno senza dargli pace. Era come se tutta la sua tristezza e delusione si era impossessata del suo corpo e della sua mente, eppure non aveva mai avvertito questa strana sensazione.

Quando di si svegliò alzò subito lo sguardo per guardare l'ora: 11:30. Aveva fatto davvero tardi, pensava.
Non si alzò dal letto. Rimase lì , paralizzato dalla vergogna e dal rancore. Aveva paura di saper di essere pazzo . Paura di ammetterlo a se stesso. Cosa avrebbe pensato il suo unico amico? Io ancora non capivo , intanto , cosa gli era preso. Adesso so solo che aveva qualche problema mentale di troppo .

...indovina dov'è adesso...

Andai sotto la finestra di casa sua , e lo chiamai:
-Gary? Ehi Gary! Mi dispiace per tutto quello che è successo ieri!-
Gary guardò l'ora: 13:04. Non aveva sonno, ma voleva solo esser lasciato in pace. Non aprì nemmeno le persiane per sbirciare fuori o per rispondermi.
Poi si sentirono dei passi provenire dal piano di sotto accompagnati da una voce rauca e poco femminile:
- Idiota! Non si dorme fino a tardi! Sveglia!- parla proprio lei! Quando sentii la donna, mi nascosi dietro l'albero del loro giardino . Gary, sentendo le voci della madre, sgusciò fuori dalle coperte scaraventandosi contro la porta per poi chiuderla a chiave con una velocità impressionante , intanto che mirava un punto vuoto con gli occhi spalancati . Non sapeva nemmeno lui se era pazzo o spaventato. Si appoggiò alla porta e stette lì, a guardare il vuoto. Roteò gli occhi verso la console: "È vero...non so far nient'altro oltre che a giocare...perché questa vita...dov'è papà..." Gary si ricordò di suo padre che gli regalò la console per il suo undicesimo compleanno. Si ricordava il suo sorriso caldo e affettuoso. Gli occhi gli si gonfiarono di lacrime e si mise a piangere e dopo pochi singhiozzi iniziò a smorzare un sorriso mentre lacrimava e piangeva , per poi allargarlo sempre di più. Chiunque avesse visto quello spettacolo avrebbe provato orrore per lui: rideva sadicamente mentre piangeva; i suoi occhi erano spalancati e lacrimanti , la sua bocca era aperta in un largo sorriso sadico. Per fortuna quella terrificante scena durò solo cinque minuti , quando lo richiamai. Gary cercò di ricomporsi: si asciugò le lacrime agli occhi , si alzò e si avvicinò alla finestra spiandomi dalla persiana per poi aprirla :
-Ah! Ben! Scusa se non ti avevo sentito! Stavo dormendo. Sai, ieri sera ho iniziato a giocare a Zelda e non ho più smesso!- mentì, cercando di sforzare un sorrisetto naturale. Ma sapevo che non era vero niente.
Gary chiuse subito la finestra prima che potessi dire qualcosa.

Uscì dalla casa vestito, guardandomi negli occhi: sapevo che c'era qualcosa che non andava in lui:
-Andiamo...- mi disse quasi a bassa voce . Per tutto il tempo stetti zitto , continuandolo a seguire .
Arrivammo al laghetto.

...ultima fermata...

Gary si voltò verso di me sorridendo:
-Lo sai cos'ho portato...?-
-Ehm...cosa?- cercai di sforzare un sorriso . Gary estrasse dalla tasca sinistra del giubbotto una cartuccia grigia con un adesivo alquanto colorato di diverse tonalità di verde. Mi avvicinai a lui per guardar meglio di cosa si trattasse, così misi gli occhiali, che da tanto tempo tenevo nella tasca, e lessi " The Legend Of Zelda : Majora's Mask":
-Interessante...- non capivo cosa intendesse fare, in realtà .
-Ben, hai davanti la "vita"! Non posso vivere senza questo gioco! L'ho portato qui, per precauzione! Sai, mia madre è rimasta a casa e io non ho chiuso come al solito la mia camera . Ora è tutto ok! Ho qui la mia "vita"! E non intendo separarmene!- detto ciò ridacchiò sottovoce tenendo la cartuccia ben salda tra le mani . I suoi occhi trasmettevano pazzia è schizofrenia. Sapevo che i giochi gli davano alla testa, ma non in quel modo! Dovevi subito liberarlo da quel mondo virtuale, specialmente da Zelda:
-Gary- dissi tendendo la mano verso di lui - potrei osservare più da vicino Zelda?- dissi con gli occhi puntati sulla cartuccia . Per un attimo il mio amico mi guardò stupito e dopo varie esitazioni me la diede con malavoglia. Non lo riconoscevo più. Quando la ebbi in mano, mi voltai per gettarla nel lago e Gary capì immediatamente cosa intendevo fare. Si buttò su di me facendoci cadere per terra ma io intanto avevo buttato il gioco in acqua. Ci fu silenzio , poi Gary urlò , trascinandomi verso l'acqua :
-Stronzo! Non avresti dovuto farlo!! Ora me lo riprendi! SUBITO!- urlava a squarciagola intanto che mi trascinava dal collo:
-G...Gary! È...è per il TUO BENE! GARY!!!!!- cercai di divincolarmi la sua presa era inumanamente forte dal punto di farmi perdere i sensi. Urlava , continuando a dire la stessa cosa . Poi mi lasciai a peso morto e Gary pensò che ero morto. Non allentò la presa , anzi , strinse ancor più forte.
-Che ti succede? NON PARLI PIÙ!?- rise come un pazzo e quando si riprese pensò in modo apatico a come sbarazzarsi del mio corpo. Mi trascinò dai piedi e mi buttò nel laghetto intanto che diceva:
-Ben Annegato! Questo è un vero soprannomignolo! VAMMI A CERCARE ZELDA! E NON TORNARE FINCHÈ NON L'AVRAI TROVATO!- si mise a ridere come un pazzo.

...dal quel momento...

Da quel momento in poi il mio spirito rimase intrappolato in quel gioco , che era situato nella mia "tomba". Aiuto! Voglio andarmene! Non voglio stare da solo! Aspetta un attimo...quello è Link! Posso seguirlo! Forse lui mi potrà aiutare! Solo che...non posso muovervi completamente! Ora sono solo una statua .

...Ben , ti piace la tua nuova vita?  

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