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Ci siamo. Madre divina, dei del cielo e degli inferi, ci siamo. Finalmente le mie preghiere sono state esaudite. Cameron sta porgermi le sue scuse o comunque aprirsi con me, quasi non ci credo. Dato che questo rappresenta un evento più unico che raro, mi impongo mentalmente di rimanere zitta, ferma e assolutamente immobile, così da non rovinare l'attimo che altrimenti passerebbe senza tanti problemi, conoscendo la mia fortuna in queste situazioni.,

Dai Cam, siamo tutti con te. Se non tutti, almeno la sottoscritta e gli dei dell'olimpo di sicuro.

<< Mi dispiace di essermi comportato come un perfetto idiota con te. Per non dire uno stronzo patentato.>>

Ah.

Li sentite anche voi? Sono i cori degli angeli che finalmente cantano. No okay, forse sto impazzendo leggermente, ma aspettavo questo momento da secoli.

E non sto scherzando. Per cui mi prendo qualche attimo per respirare e decidere come meglio rispondergli.

<< Grazie Cam, dico davvero. Ammetto che anche io ci ho messo del mio quando abbiamo iniziato a litigare... quello che non capisco però, è perché. Che cosa ti spaventa così tanto da non permetterti di fidarti? Che cosa ti fa così tanto rabbia? Che cosa nascondi?>>

Ecco, ho fatto una stronzata. Me ne rendo conto ancora prima che lui apra bocca e replichi. Mi ero ripromessa di andarci piano, ma nel momento stesso in cui ho iniziato a parlare, mi sono fatta travolgere dal momento. E me ne pento. Per cui non gli lascio neanche il tempo di ribattere e posandogli una mano sul braccio, non so bene se per calmarmi e infondermi coraggio, oppure soltanto perché cerco un contatto tra noi, riprendo a parlare.

<< Scusami. Davvero. Non avrei dovuto attaccarti in quel modo poco fa, solo che sapere che tu stai male per qualcosa, percepire chiaramente che c'è qualcosa che ti fa soffrire e non poter fare nulla per aiutarti, mi fa scattare come una molla. Voglio che tu sappia che di qualsiasi cosa si tratti, di me puoi fidarti. Se hai bisogno di parlare, sono qui per ascoltarti. Se hai bisogno di urlare, farò in modo di trovare uno spazio abbastanza isolato per permetterti di farlo. Qualsiasi cosa Cam, credimi. Non voglio metterti ansia ne fretta, perché ognuno ha i suoi tempi. Magari tu non hai neanche piacere che io dica queste cose, perché sei abituato a fare da solo. Ma non me ne frega niente. Io tengo a te, in un modo che non pensavo assolutamente fosse possibile in così poco tempo, e devo ammettere che questa cosa mi spaventa parecchio. Ma anche se sono spaventata, non me ne vado. Resto qui. Quindi ti prego, non lasciarmi fuori. Non respingermi. Non un'altra volta.>>

Ho ancora il fiato corto dopo il mio discorso, il cuore mi batte a mille e le mani mi tremano in una maniera assurda. Non ho il coraggio di alzare lo sguardo e il perché lo riconosco. Sono una fifona. Ma di quelle di prima categoria. Non so che cosa aspettarmi e questo mi terrorizza alquanto.
Ed è così che interviene Cam, alzandomi il mento con un dito, mentre con l'altra mano mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Giuro, se gli sguardi potessero uccidere, io sarei già nell'Aldila. Il modo in cui mi sta guardando ora Cameron...
Potrei andare a fuoco. Subito. Mi sta guardando come se non avesse altro da fare nella vita. Mi sta guardando dritto negli occhi, con il risultato che tutto ciò che ci circonda in questo momento, i rumori provenienti dalla partita, dalla spiaggia e dal ristorante, mi arriva come se fosse un suono ovattato.
Ci siamo solo io e lui.

E poi la sento, la percepisco. Ancora. Quella chimica che per tanto tempo abbiamo cercato di reprimere, di nascondere, di evitare come se fosse peste. Quella chimica che abbiamo cercato di seppellire nei meandri dei nostri cuori, torna a farsi sentire, più violenta e prepotente che mai. Il desiderio di baciarlo, di sentire le sue labbra sulle mie, diventa quasi un bisogno fisico. Del tipo che se non lo soddisfo ora, proprio in questo istante, potrei dare di matto. E non sarebbe un bello spettacolo. Proprio per niente.

Cameron sembra quasi aver intuito i miei pensieri, perché si avvicina a me ancora di più, eliminando la già ormai scarsa distanza, arrivando a stare a pochi, ma davvero pochi centimetri da me. E nonostante ciò, questa distanza sembra ancora infinita.

Voglio di più. Ma come faccio a farglielo capire senza sembra più disperata di quanto già io non sia?

Pensa Lily, pensa.

Quando ormai penso di aver raggiunto il livello massimo tra impazienza, frustrazione e desiderio, succedono due cose. Punto primo Cameron fa per baciarmi, ma proprio nel momento in cui sta per posare le sue labbra sulle mie, ponendo fine alla lenta agonia della sfigata in questione, qualcuno urla il mio nome, facendo si che per un riflesso incondizionato io mi volti e mandando così a quel paese il mio bacio. Bacio che invece di essere sulle labbra, si tramuta in un banale bacio sulla guancia.

Bacio che tra parentesi, riesce lo stesso a farmi venire i brividi. Accidenti.

<< Hey... Mi sa che dobbiamo tornare alla realtà, almeno fino a che non riusciremo a ritagliarci dello spazio per noi.>>

E fino a che io non avrò torturato a sufficienza chiunque ci abbia interrotti. Ma questo non lo dico, preferisco non fargli conoscere il mio lato vendicativo più del necessario.

<< A quanto pare...>>

Lui si alza in piedi, poi mi porge la mano e mi tira su come se fossi una piuma. Ci guardiamo un attimo, come per cercare di mantenere ancora per qualche secondo quella magia che si era creata prima. Ma quando mia sorella arriva insieme a Nash, il tutto scoppia come una bolla di sapone.

<< Finalmente!! Ti stavo chiamando da mezz'ora. Sei pronta?>>

<< Pronta per cosa scusa ?>>

<< Per il giro in moto d'acqua!>>

Il suo sguardo sembra chiedermi implicitamente se ci sono o ci faccio, ma sono totalmente focalizzata su quello che stava per succedere, per cui non ci bado neanche.

<< Ah, già.>>

In questo momento il giro in moto d'acqua non mi fa né caldo né freddo. Non se lo comparo a un quasi bacio con Cam e a quello che mi ha detto. Proprio no. Ma per evitare che mia sorella inizi a urlare e fare piani, la prendo sotto braccio e faccio in modo di avviarmi verso lo stand in questione.

<< Ragazzi, noi andiamo la... Vi aspettiamo di fianco al tendone, va bene?>>

Guardo Cam e mentalmente lo prego di fermarmi.

Fermami.

Bloccami.

Fai qualcosa.

Lui invece mi guarda e poi risponde a mia sorella.

<< Va bene. Io vado con Nash a riportare il ghiaccio. A tra poco.>>

E prima che i due si voltino, potrei giurare di aver visto un occhiolino da parte di Cam. Ma dopo tutto quello che è successo nelle ultime ore, potrebbe essere benissimo frutto della mia mente ormai del tutto andata.

O forse no.

❤️😍

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora