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<< Ciao Mandy! E tu devi essere Lily, sua sorella! Io sono Alvaro, piacere di conoscerti.>>

Non so bene il motivo, ma quando mia sorella mi aveva parlato del ragazzo delle moto d'acqua, mi ero immaginata più un vecchio signore, mentre il ragazzo in questione avrà all'incirca qualche anno più di me. E da quel che posso vedere, assomiglia in maniera impressionante ad Alvaro Soler. Che per chi non lo sapesse, e' un cantante parecchio famoso qui in Spagna, mentre in America non ancora. Ho avuto l'onore di ascoltarmi tutte le sue canzoni una volta che siamo tornati in taxi e da quel momento devo riconoscere che ho iniziato ad apprezzarlo.

<< Si, esatto. Piacere di conoscerti!>>

Gli stringo la mano e sorrido, in attesa che i ragazzi arrivino. Stavo per continuare a parlare, ma per fortuna mi sono bloccata in tempo mordendomi la lingua. Il motivo? Stavo per fare una figura colossale, dicendo che stavamo aspettando i ragazzi. I nostri ragazzi. Il che implica un qualche legame tra me e Cam.

Si capisce che sono messa male?

Ma parecchio anche.

<< Mentre aspettiamo che arrivino anche i vostri amici, se volete posso andare a prendere i giubbotti, così guadagniamo tempo.>>

In effetti mi sembra una buona idea, per cui rispondiamo affermativamente e nel mentre ci sediamo sulla sabbia, a metà tra la zona asciutta e dove si infrangono le onde.

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, mentre l'unico rumore percepibile è rappresentato dalle onde che si infrangono ripetutamente sulla sabbia. Ho sempre amato il mare, il suo profumo e la sensazione di profonda pace che riesce a trasmettermi, qualunque sia il mio stato d'animo in quel momento. Molti preferiscono andare in montagna e camminare tra i boschi, e in certe situazioni riconosco sia una grande soluzione. Ma vogliamo mettere il fascino del mare? Al tramonto? Con il venticello fresco che ti accarezza e nessuno intorno?

<< Lily...>>

Mi volto verso mia sorella, improvvisamente curiosa di conoscere che cosa le passa per la testa. Ha infatti quello sguardo strano, come quando deve farmi una domanda ma ha paura di conoscere la mia eventuale risposta. Anche se qualcosa mi dice che il problema in questione è alto, con due giganteschi occhi azzurri e un sorriso gentile.

<< Si, mio piccolo raggio di sole?>>

Amo troppo chiamarla con i peggiori soprannomi smielati e vedere poi la sua faccia. Credo sia qualcosa che solo i maggiori possono capire.

<< Come fai a capire se piaci a una persona?>>

Ah, male male. Questa domanda vale molto più del banale milione di dollari, o di qualche altro premio ipotetico. Cara la mia sorellina, milioni di ragazze si sono arrovellate con questo dilemma e ancora non hanno trovato una risposta.

<< Emh. Domanda di riserva?>>

Lei però mi guarda con quel suo sguardo da cucciolo, così dolce e tenero che mi faccio conquistare ancora una volta e decido di provare a elaborare una risposta. Pur consapevole che potrei fare più peggio che meglio.

<< Non c'è una risposta giusta o sbagliata cucciolino, ogni situazione varia a seconda delle persone coinvolte e della situazione complessiva. Quello che magari può essere giusto per me risulta sbagliato per te. Comunque, per tornare alla tua domanda, io di solito cerco di affidarmi al mio istinto, perché lui non sbaglia mai. Lo senti e lo capisci quando hai feeling con qualcuno, se c'è sintonia e siete sulla stessa lunghezza d'onda. Gli sguardi, i brividi, le emozioni che provi, quello secondo me ti fa capire che la vostra non è semplice amicizia. Magari il ragazzo in questione è timido, ma una ragazza lo sente quando viene trattata in modo diverso, quando c'è il Fuego. Non so se capisci o ha senso quello che ho appena detto, ma spero tanto di sì.>>

In effetti non lo ha secondo me, ma ho fatto del mio meglio. Quando non sono concentrata e questo è il caso, purtroppo non rendo al meglio. Tendo a divagare o peggio, stra parlare.

<< Io... Grazie sorella. Ho sentito la voce di Cam, per cui sospendo il discorso a quando saremo di nuovo sole. Comunque per quanto fosse contorto, aveva un senso.>>

<< Quando vuoi sorellina.>>

<< Lilyyyyyy>>

<< Nash!>>

<< Mandy!>>

<< Cam!>>

Non so bene come, ma a un certo punto ci siamo ritrovati a chiamarci a caso e a ridere, senza un motivo preciso. Alla fine ci riporta alla realtà il volto di Alvaro e il fatto che tra le mani ha le chiavi della mia (momentanea) felicità.

<< Chicos! Quando volete, le moto sono pronte.>>

Io sono gasata come pochi, per cui scatto in piedi come una molla e mi avvio subito verso quella più a sinistra. Poi realizzo una cosa. Sono due e noi siamo in quattro.

Mi volto verso di lui e lo guardo.
Piuttosto perplessa.

<< Alvaro, scusa un attimo. Queste sono due e noi siamo in quattro. Come facciamo?>>

Ti prego, dimmi che ne hai altre che nascoste da qualche parte. Dimmi che non devo condividerla. Non con Cam.

Per favore.

Una gioia.

Piccola piccola.

Non potrei resistere a una cosa del genere. Io e lui su una moto d'acqua, praticamente attaccati e per parecchio tempo. Non finirebbe bene in nessuna delle due opzioni possibili. Sta succedendo tutto troppo in fretta e io ho bisogno di tempo per elaborare il tutto.

<< Purtroppo le altre sono tutte occupate... Quindi dovrete stringervi!>>

E te pareva.

<< Io vado con Mandy!>>

Lo chiamano Nash il ruffiano all'ennesima potenza.

<< Ti rimango solo io bionda... >>

Cam si avvicina a me, poi mi alza il mento e fa incrociare i nostri occhi.
La nana e il gigante.
Il coniglio e lo struzzo.

<< Ora la domanda fondamentale.>>

<< Ovvero ?>>

<< Chi guida ?>>

<< Non penso sia neanche necessario chiederselo. Io guido, tu stai dietro. Semplice come bere un bicchiere d'acqua.>>

E prima che lui possa replicare, afferro le chiavi dalla mano di Alvaro e corro verso il mio bolide. Lui mi segue a ruota e mentre io mi siedo davanti, lui si siede dietro.
Fin qui tutto bene. Tutto regolare. Non ha protestato e la cosa mi stupisce alquanto.

La situazione però degenera improvvisamente quando lui si avvicina a me e mi stringe la vita con le mani. Ho il cuore che batte a mille e i brividi nonostante faccia un caldo pauroso.

Cosa dovevo fare?

Ah sì. Accendere la moto d'acqua.

Come faccio?

Sento il suo respiro sul collo e scommetto tutto l'oro del mondo che se la sta sogghignando alla grande. Come lo so? Perché lo fa sempre.

Ora però devo capire come ripigliarmi in maniera rapida e antisgamo e godermi il mio tanto agognato, sudato e voluto giro in moto d'acqua, senza farmi prendere dai miei istinti repressi e sempre più forti.

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE  dal 2025)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora