Sbarrai gli occhi, mentre con le mani cercavo di spingere il petto di Paulo lontano dal mio. Ma che diamine gli stava passando per la mente? Era impazzito?
Toc toc
Il bussare della porta mi salvò. L'argentino si bloccò di colpo e puntò i suoi occhi dritti verso i miei, facendomi gelare il sangue in corpo. Deglutì piano, spostando lo sguardo vera la porta, come per dirgli che lui doveva spostarsi e io andare a vedere chi fosse. Ovviamente, però, non sembrò capire le mie parole silenziose.
" Paulo! Sei qui? " Vidi il corpo del ragazzo poco prima sopra di me allontanarsi di colpo.
" Eddai, vai a vestirti! Che se quella entra e ti vede così mi ammazza! Muoviti! " Lo guardai stranita, non capendo che diavolo stesse succedendo; a chi apparteneva la voce femminile fuori dal mio appartamento? Non sarà mica... ma certo! La sua ragazza! Che altra ragione avrebbe Paulo per vergognarsi di quello che stava per fare? Sbuffai mentre venivo spinta dall'argentino verso il mio bagno, dove avevo lasciato il mio cambio. Se non voleva problemi... perché mi aveva baciata? Non mi odiava?
" Tesoro mio! Alvàro mi ha detto che eri qui ad aiutare una sua amica con il trasloco... " La voce della ragazza era evidentemente preoccupata, forse conosceva l'indole del suo fidanzato ad andare con altre? Mi chinai verso l'uscio della porta, spiando la situazione. Ero curiosa... semplice e pura curiosità. Non c'è nulla di male nell'essere curiosi, no?
" Mica sarai gelosa? È pure bruttina! " Ouch. Questa faceva male. Maledetto! Prima mi baciava e poi, per tranquillizzare la morettina che ora aveva le sue braccia avvinghiate a lui, mi buttava sterco addosso! Mi alzai e aprì la porta, facendo attenzione a fare un bel po' di rumore, giusto per farmi sentire dai due piccioncini.
" Paulo, eccomi! " Sfoderai il miglior sorriso che avevo dentro, mentre sentivo due sguardi attoniti puntati su di me. Forse il vestitino a fiori che avevo messo era troppo provocante? Ops.
" Ti stavo aspettando per sistemare la doccia ma... " Spostai gli occhi sulla ragazza.
" Oh. Lei chi è? " Mi avvicinai di pochi passi ai due, che si erano già separati da un bel po' di tempo.
" Sono Antonella. La sua fidanzata. " Lo disse scandendo molto bene le sue parole, mi credeva forse stupida? Accennai una risatina mentre le porgevo la mano per presentarmi, noncurante dello sguardo di Paulo incatenato su di me.
" Amore! Non sapevo fossi un bravo idraulico... " Disse con fare da perfetta gattamorta, passando lentamente una mano (con tanto di smalto rosso messo in una maniera più che perfetta, giusto per non farsi mancare nulla) sul petto di Dybala. Ebbi un sussulto pensando che pochi minuti prima quel petto era stato a contatto con il mio, su quel maledetto divano. E l'argentino sembrò notarlo. Lo baciò, proprio di fronte a me. Voltai la testa verso l'altro lato della stanza, infastidita da quello scambio di effusioni romantiche fin troppo forzate, a mio parere.
" Oh, ci sono tante cose che non sai di lui! " Dissi, senza nemmeno pensare, cosa che mi costò una frecciatina da parte di entrambi.
" Voglio dire... non è da tutti essere un bravo idraulico e anche un bravo elettricista! È stato qui tutta la giornata ad aiutarmi con l'installazione degli apparecchi elettronici! " Cercai di rimediare, per quanto possibile, alla frase sconsiderata che avevo detto prima. Non ottenni molti risultati, però. Paulo accennò una risatina, seguito a ruota da Antonella.
" Comunque... ero venuta qui per dirti che stasera parto per New York, mi hanno proposto di fare un servizio fotografico per un'importante casa di cosmetici! " Terminò la frase facendo un piccolo applauso con le mani e due saltelli sul posto. Come facesse con i trampoli da 15 centimetri che aveva ai piedi a nessuno era dato saperlo! Mi sforzai di sorridere, per poi dirigermi verso la porta, sperando che Dybala percepisse il fatto che no... non la reggevo proprio, quell'Antonella. Sembrò capire, per fortuna, perché le prese la mano e piano mi raggiunse.
" Sono contento, amore! Allora stasera ti accompagno io all'aeroporto. Promesso. " Le diede un bacio a stampo sulle labbra, mentre io afferravo la maniglia della porta con la mano.
" Ci conto, allora! Ci vediamo stasera! " Sorrise maliziosamente mentre sistemava il colletto della maglia al suo ragazzo. Lui le fece l'occhiolino e a me venne il voltastomaco.
" È stato un piacere... " Faceva sul serio? Non si ricordava il mio nome? SERIAMENTE?
" Aurora. È stato un piacere anche per me. " Sorrisi in un modo talmente forzato di sembrare fintissimo, ma ero contenta infondo... almeno se ne sarebbe andata.
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Baby-sitting a soccer player
Storie d'amoreAurora Torrisi ha appena toccato la soglia dei 20 anni, ha cominciato da poco il primo anno di università, con l'obbiettivo di diventare un anatomopatologa, e la sua vita è normale... Proprio come dovrebbe essere la vita di ogni ragazza della sua et...