Stay With Me

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Dasha's POV
Il botto mi spacca le orecchie, sento che sanguinano. Vengo sbalzata lontano dal mio posto, sbattuta fra le pareti dell'aereo in frantumi.
Una, due, tre volte. L'aereo cade a più riprese, fino a quando si ferma.
Il silenzio mi sovrasta. Non riesco a capire se sia dovuto alle mie orecchie andate a fanculo oppure perché sono tutti morti.
Dalla mia posizione, riesco a vedere una luce fioca che sbuca da un finestrino. Intorno a me macerie, vetri, terra, sangue, parti del corpo.
Inizio a controllare il mio, di corpo.
Piedi. Gambe. Cosce. Pancia. Braccia. Mani.
Mi fa male ogni singolo muscolo, ma c'è tutto.
Mi tocco la fronte. Sento la carne aperta e il sangue che sgorga, caldo.
Mi lamento.
Vorrei tanto alzarmi, ma sono debole. Sono sicura che non riusciranno a trovarmi viva.
-AAAAH!-
Qualcuno urla. Sento la voce abbastanza vicina.
Provo ad aprire bocca, ma emetto solo rantoli.
-DASHA!-
È Zacky. Vivo.
-Zee- sussurro stringendo la terra sotto i miei palmi.
Mi trascino verso i suoi lamenti. I vetri cosparsi sul terreno mi tagliano la pelle, aprendola.
-Zacky?- lo chiamo con quel filo di voce rimasta.
-Piccola, sei viva!-
Sorrido -Non ti vedo-
Una mano sbuca da sotto un ammasso di seggiolini -Sono qui. Sei ferita?-
-Non è nulla. Adesso ti raggiungo, okay?-
-Okay, ma fai attenzione-
Continuo a strisciare fino a quando non trovo un piccolo spazio tra i seggiolini che mi porta a lui.
-Piccola mia- gli si riga il volto di lacrime. Inizio a piangere anche io -Sei bloccato?- lo abbraccio.
-Grazie a Dio sei viva- mi bacia ripetutamente le labbra.
-Ti sei rotto qualcosa?-
-Non sento più la gamba destra-
-È bloccata. Provo a spostare...-
-No! Ci ho già provato io. Stava per crollare tutto. Lascia stare-
Gli sfioro la guancia con le dita -Ti amo-
-Ti amo anch'io- sorride.
-Ne usciremo vivi?-
-Non lo so. Spero che almeno salvino te-
-O ci salviamo insieme, o moriamo insieme- sussurro.
-Hai ragione- mi stringe a se.
-I ragazzi ci staranno già cercando-
Il caldo mi si appiccica alla pelle. Inizio a sudare e a sentire la nausea.
Respiro profondamente, ma ricevo solo aria sporca di polvere e terra.
-Stai bene?-
-Sto per avere un attacco-
-No! Non qui! Oh ca..aaaah!-
-Zacky, non ti muovere- sussurro fra le lacrime.
-Dasha, respira. Pensa a me. Ei, mi senti?-
Prendo respiri profondi. Non posso farmi venire un attacco adesso e qua.
-Dasha, rispondimi-
Inizio a sbattere. Il dolore mi attraversa il corpo come una scarica elettrica.
Urlo.
-Dasha, no! No no no! Cazzo!- Zacky continua ad urlare, ma io sono in preda al panico.
Mi giro su un lato, dandogli le spalle e stringo gli occhi.
-Oh mio dio!- mi tira la testa indietro dai capelli -Respira. Sh shh-
Urlo ancora. Il dolore non mi lascia -Ho bisogno di farmi!-
-No! Non ne hai bisogno! Tu hai bisogno di me e io sono qua. Sono io la tua droga!-
A poco a poco il dolore svanisce e rilasso i muscoli.
-Brava, così- sussurra -Non ti lascio- mi abbraccia.
-Sei qui. Non mi lasciare-
-Mai. Non lo farò mai. E quando usciremo di qua, verrai a vivere con me-
Sorrido -Dici sul serio?-
-Mai stato più serio- mi prende la mano.
-Vorrei fare l'amore- sussurro.
-Anche io, ma sono bloccato. Vorrei farti sentire al sicuro-
Lascio scendere le lacrime.
-Vorrei portare via tutto il tuo dolore. Quello che ti ho fatto io e quello che ti hanno fatto gli altri-
-Non si può-
-Lo so...-
-Ho sonno- chiudo gli occhi.
-Non ti addormentare-
-Perché?-
-Perché ho paura che non ti sveglierai più-
-Non riesco a stare lucida. Devo dormire-
-No, Dasha. Non lasciarmi solo-
-Ti prego, solo cinque min......-

Di riuscire ad aprire gli occhi, non se ne parla. Odio sentirli impastati, come quando, appena sveglia, ti si appiccicano le palpebre e fatichi a staccarle. La bocca mi sa di vomito, birra e tabacco. Provo a muovere le labbra, ma sono attaccate tra di loro.
Le orecchie sono tappate, sento solo un fastidioso rumorino in lontananza che sembra quasi astratto.
Muovo leggermente le dita. Quelle funzionano: a stento, ma lo fanno.
Provo a mettermi su un lato, ma qualcosa mi tiene ferma.
Sono su un letto...troppo soffice per essere quello di un ospedale. Non è nemmeno il mio.
Forse sono morta.
Sorrido. Finalmente tutte le mie disgrazie sono finite.
Vedrò mamma. Oh, mamma. Quanto mi manca. Non vedo l'ora di abbracciarla.
Vedo tutto bianco e mi guardo intorno, cercando qualcosa...qualsiasi cosa.
Il rumorino di prima è completamente scomparso.
Qualcosa (o qualcuno) mi sfiora le dita. Le guardo, ma non c'è nulla.
Sono confusa.
Azzardo un passo. Poi un altro e così m'incammino.
Vago per lunghi minuti, senza arrivare in nessun posto. È tutto schifosamente bianco e assente.
Inizio a sentire un sottofondo di musica che mi fa sorridere. Sembra la chitarra acustica di Zacky. Oh si, è lei.
Suona qualcosa che non ho mai sentito, ma mi piace.
Continuo a camminare: vedo le strade deserte di Huntington Beach. Sembra l'alba. In giro non c'è anima viva.
Decido di scendere in spiaggia.
Intanto la melodia continua, ininterrotta, perfetta. Mi rilassa.
Poi cado.
Cerco di urlare, ma non emetto alcun suono. Stringo gli occhi. Mi sento afferrare, ma la caduta non cessa.
Spalanco gli occhi. Tutto si ferma.
Vedo Zacky guardarmi spaventato.
Il silenzio mi alimenta il panico.
-Che è successo? Dov...- non sento la mia voce.
Osservo le labbra di Zacky muoversi, ma non sento nemmeno la sua voce.
Cerco di mettermi seduta, ma riesco a provocarmi solo delle fitte atroci alle costole.
Urlo.
Zacky mi stringe, io stringo i suoi capelli. Mi guarda e indica le sue orecchie.
Scuoto la testa e inizio a piangere. Sono diventata sorda.
La sua faccia me ne da la conferma. Mi fa segno di aspettare ed esce dalla stanza, lasciandomi con due infermieri. Li guardo. Sono sconvolti. Intanto continuo a piangere.
Zacky torna e si siede sul letto, ha il gesso alla gamba destra. Posa le stampelle di lato; in mano dei fogli e un pennarello.
Scrive qualcosa sul primo e me lo mostra "Non aver paura, amore mio. Adesso ti controllano e vediamo che hai"
-Va bene- sussurro.
Mi sorride. Lo tiro a me e affondo il viso nel suo petto. Mi culla e prende a carezzarmi i capelli.
-Dov'è Rain?- mi allontano un po per guardarlo.
Prova a dire qualcosa, ma poi stringe le labbra.
Riprende a scrivere "A casa con Brian. Arriverà più tardi"
-Perché sono in ospedale?-
Arriccia il naso, scrivendo qualcos'altro "Non ricordi dell'incidente aereo?"
Mi sdraio. Adesso ricordo tutto. O almeno, l'ultima cosa che ricordo sono le braccia di Zacky che mi proteggevano dalle macerie.
Mi sfiora la guancia con le dita, lo guardo e sorrido.
Mi stampa un leggero bacio sulle labbra e poi sulla fronte.
Vedo Rain entrare sparata dalla porta e abbracciarmi.
Rido fra le lacrime e ricambio l'abbraccio. Riesco a capire che anche lei piange dai singhiozzi che la scuotono.
-Shh- sussurro.
Si stacca e mi guarda. Dice qualcosa che non sento e poi guarda Zacky che, credo, le stia spiegando la situazione.
Lei si copre la bocca con una mano e riprende a piangere come una bimba.
Mi copro gli occhi con le mani; odio vederla piangere, soprattutto a causa mia.
Un dottore entra e scambia due parole con Zacky. Dopo alcuni minuti, mi portano fuori dalla stanza e mi conducono in un'altra per fare una tac completa al mio corpo.
Guardo il monitor, segna le 10.30 am del 24 dicembre. È la vigilia di Natale e sono passati tre giorni delgl'incidente. 
Dopo avermi portato in stanza, Brian entra con una busta in mano.
-Cos'è?- lo guardo.
Anche lui, come gli altri, prova a parlare, ma chiude subito le labbra.
Mi scappa una risata.
Zacky mi guarda, sorridendo.
Rain mi mostra un foglio "È il pranzo. Devi mettere qualcosa sotto i denti"
-Ma non potete farmi pranzare alle undici!-
Brian apre un contenitore e l'odore di pollo fritto mi arriva subito al naso -O forse si- aspiro il profumo e chiudo gli occhi -Mh-
Li riapro e li vedo ridere.
Mi mordo il labbro e ne addento un pezzo, assaporandolo -Brian, ti adoro, sappilo-
Mi fa l'occhiolino e si siede, tirando Rain sulle sue gambe.
Zacky si avvicina a me e si siede al mio fianco, cingendomi i fianchi con le braccia, e appoggia la guancia sulla mia spalla.
Sorrido -Guardatelo, si è innamorato-
Brian prende un foglio e scrive "Lo è sempre stato, solo che è un coglione :D"
Rido e lo guardo. Lui mi stampa un bacio e si accuccia di nuovo a me.
Rimanemmo in quella posizione per ore. Lui continuava a giocare con le mie dita e a lasciarmi baci nel collo e su tutta la faccia, mentre io mi lasciavo amare.
Nel tardo pomeriggio, il dottor Travis portò i risulta delle visite. Parlò a lungo con Zacky, mentre io li guardavo impotente.
La diagnosi che diede il medico, non mi spaventò; avevo subito un trauma ai timpani e dovevo solo attendere che passasse.
Il giorno di Natale ci riunimmo tutti a casa Baker.
Mamma Baker stava preparando la cena insieme a Val e Rain, mentre io me ne stavo a guardarle sulle gambe di Zacky che, con una gamba ingessata, faticava a muoversi.
Tuttavia, non poter sentire nulla mi rendeva nervosa. Era il mio primo incontro con i genitori di Zacky e non potevo sentirli.
Suo padre, James, continuava a scrivermi sui fogli per dialogare, fino a quando Zacky non gli disse di smettere perché stavo per avere un attacco di pianto.
Lui stesso mi coccolava e mi lasciava bacini lungo il collo per farmi rilassare, ma mi mancava sentirgli dire "ti amo".
Attendevo con ansia il ritorno del mio udito.







Rain's POV
Il natale più bello della mia vita; Dasha sta bene, lo trascorrerò insieme all'uomo che amo e i miei idoli che mi circondano.
Mentre il pollo è in forno, passo in salotto, lasciando Zacky e Dasha da soli.
-Piccola- Brian richiama la mia attenzione.
Lo raggiungo sul divano e mi accoccolo a lui -Bri..-
-Mh?-
-Vorrei tornare a casa per queste vacanze, non vedo i miei da un sacco di tempo-
-Non lo so, Rain...poi si vede-
-Se non vuoi venire, vado da sola- mi allontano un po per guardarlo negli occhi.
-No!-
Sussulto -Non urlare. Brian, devo tornare in Italia. Ho bisogno di vedere la mia famiglia-
-Ti ho detto che poi si vede-
-A volte non riesco a capirti- mi alzo ed esco in giardino. Un freddo gelido mo sferza la faccia.
Mi strofino le braccia con le mani, buttando fuori la condenza dalle labbra.
Due mani mi afferrano i fianchi e mi tirano indietro. Mi giro -Dasha- sorrido.
-Stai bene?-
Annuisco e la abbraccio.
-Mi manca sentire la tua voce- mi sussurra.
Chiudo gli occhi e mi accuccio a lei. Vorrei potermi sfogare con lei, ne avrei bisogno.
-Andrà tutto bene, scricciola- mi sorride.
Le bacio la guancia -Ti voglio bene- scandisco.
-Ti voglio bene anche io-
Scattata la mezzanotte, ci facciamo gli auguri. Dormiremo tutti qui, così da poterci svegliare insieme il giorno di Natale.
Brian ed io diamo la buonanotte e scendiamo nello scantinato, dove ci aspetta un letto enorme da dividere.
-Stai bene?- mi chiede mentre traffica con la cintura dei jeans.
-Si- mi spoglio velocemente e infilo il pigiamone.
-Volevo chiederti...- stringe le labbra.
-Volevi chiedermi?- sposto le coperte e mi ci infilo.
-Niente...io...niente- mi segue a ruota e si accuccia a me.
-Va bene- metto le dita fra i suoi capelli e li liscio verso l'alto.
-Rain..-
-Mh?-
-Tu mi ami, vero?-
-Ma che perspicacia- rido.
Ride anche lui -Beh...volevo solo dirti che...che...beh, io...-
-Che ti prende?- alzo le sopracciglia.
-Sono solo un po ubriaco...lascia stare- sospira.
-Dormi...- gli bacio le labbra.
-Non voglio- si sdraia sopra di me.
Sorrido -Che intenzioni hai?-
-Le stesse che hai tu, suppongo- ride.
Rido -Ma non è vero!-
-Si che lo è, lo vedo dai tuoi occhi che non vedi l'ora di possedermi- affonda i denti nel mio collo.
-Brian...non so se sia una buona idea- stringo gli occhi.
-Lo è, Rain. Ho bisogno di amarti. E per farlo come si deve, devo farlo alla maniera di Synyster Gates-
-Io voglio che tu lo faccia alla maniera di Brian Haner-
Attacca le labbra alle mie, non perdendo tempo ad infilarmi la lingua in bocca.
Gli abbasso velocemente la tutta e lui la scalcia via.
-Rain- in men che non si dica mi leva il pigiama e lo butta ai piedi del letto -Cazzo, sei bellissima- i suoi occhi si muovono senza sosta.
Gli sfilo anche la maglietta e gli mordo le labbra.
Lui geme e mi sgancia il reggiseno, buttandoselo alle spalle -Adesso si ragiona-
Faccio scorrere le dita sul suo petto fino ad arrivare all'elastico dei suoi boxer.
-Fallo- ansima al mio orecchio.
Sorrido e li abbasso.
-Sto per fare sesso con Synyster Gates?-
-No. Stai per fare l'amore con Brian Haner Jr.-
Sfila anche le mie mutandine e, dopo aver messo il preservativo, mi allarga le gambe e mi penetra.
Mi scappa un gemito.
-Piccola mia- ansima.
Si muove senza sosta dentro di me, facendomi sentire una sola cosa con lui. I suoi muscoli si flettono, facendomi impazzire ancora di più.
Urlo.
-Shh- mi tappa la bocca con la sua e riprende a baciarmi.
Continuiamo così per un bel po. La nostra pelle, imperlata di sudore, si tende e si sente ad ogni movimento, fino a quando, con un gemito, si sdraia su di me.
-Stanco?- sorrido.
-Potrei continuare per tutta la notte- si sdraia al mio fianco e mi fa accucciare.
-Buon natale- chiudo gli occhi.
-Buon natale anche a te, splendore-
Vengo svegliata dai baci sulla schiena di Brian che, nel frattempo, fa le fusa.
-Buongiorno- sorrido.
-Buongiorno- sussurra -Sta nevicando-
-Come fai a saperlo? Non ci sono finestre-
-Sono salito per andare in bagno e..già i ragazzi stanno facendo i Pupazzi di neve-
Scatto seduta -Aaah! Si si si!- mi vesto velocemente.
-Ei!- Brian mi tira sul letto -Dove vai?-
-In giardino- sporgo il labbro inferiore.
Sbuffa -E va bene-
Saliamo al piano di sopra e, prima di uscire in giardino, Brian mi blocca avanti l'albero. Prendo un pacco rettangolare e me lo porge -Buon Natale- sorride.
-Avevamo detto niente regali- lo guardo. -È quello che ho pensa io dopo ieri sera- mi stampa un bacio.
Strappo via la carta e apro la scatolina. Dentro trovo una collana d'oro bianco con una goccia di zaffiro per ciondolo -Brian...ma...è bellissima- balbetto.
-Vediamo come ti sta- la prende e mi fa girare. Mi sposta i capelli su un lato e la aggancia -Guardati. Ti sta benissimo-
Mi specchio e sorrido -Grazie-
-Questo è per dimostrarti che ti amo anche io-
-Non dovevi- gli butto le braccia al collo -Mi stupisci sempre di più, chitarrista dei miei stivali-
-Abituati. Sono bravo a stupire la gente che mi circonda- mi fa l'occhiolino.
-Ragazzi! Venite fuori!- urla Matt dal giardino.
Brian intreccia le dita alle mie e ci immergiamo in una vera e propria guerra a base di neve.

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