Dasha's POV
Guardo il contenuto della valigetta, spalancando la bocca.
-Sono due milioni di dollari. Li vuoi?-
-Non me ne faccio nulla dei tuoi sporchi soldi-
-Di due forse no, ma di dieci?-
-Di che parli?-
-Scommesse-
-Ho chiuso tempo fa con quella merda, Mauro-
-L'ultima e poi ti lascio andare-
-Con chi?-
-Una ragazzina del Nevada, nulla di che-
-Quando e dove?-
-Stasera. I miei ragazzi ti porteranno direttamente nel luogo dell'incontro-
-Bene- mi alzo.
-Ferma-
Lo gurdo, il suo sorriso compiaciuto mi provoca degli spasmi di nervosismo in tutto il corpo.
-Se non ti farai viva, Rain pagherà-
-Cosa? Cazzo, lasciala stare! Non provare nemmeno...-
-Se tu manterrai la promessa, andrai via con dieci milioni di dollari e la puttanella. Se rifiuterai l'offerta, prima ammazzo lei e poi quei frocetti dei tuoi amici-
Stringo i pugni -A stasera-
-Alle dieci, non un minuto più tardi-
Esco dalla saletta, sicura che mio padre saprà il posto in cui mi rifugerò fino alle dieci.
Esco il cellulare dalla borsa e lo accendo. Gli avvisi di chiamata lo bloccano, quindi sono costretta a spegnerlo nuovamente.
Mi infilo al Johnny's e ordino un whiskey. Devo prepararmi per stasera. L'ultimo incontro risale a più di quattro anni fa e poi ero solo una ragazzina, non so che fine hanno fatto i miei riflessi.
Prendo il portafoglio ed estraggo una foto di mia madre, osservando ogni particolare.
I capelli morbidi e lucenti, gli occhi ancora splendenti di luce propria, le sue labbra a forma di cuore con uno strato di lucido sopra.
Ha vissuto per quei brevi momenti, quando riuscivo a strapparle un sorriso sincero, quando mio padre era fuori.
Sedute sul divano, al buio, a coccolarci fino al giorno dopo. Avevo sempre paura di svegliarla, sembrava così stanca.
Una delle poche cose che la rendevano felice era "Mamma, oggi sei davvero bellissima" e lei sorrideva. Sorrideva un sacco, fino a ridere. E allora mi abbracciava stretta a se e mi rassicurava.
Era una persona con cui passavi piacevolmente del tempo e...stavi ore ed ora a parlare. Conversazioni che non non scorderò mai.
-Sapevo fossi qui- Brian si siede al mio fianco.
Bevo un altro sorso di Whiskey, appoggiando la foto sul bancone -Che fai qui?-
-Cercavo Rain-
-L'ha presa mio padre-
-Cosa?? Oh cazzo!-
-Sta tranquillo, non le torcerà un capello-
-Cosa vuole in cambio?-
-Ci ho già pensato io-
-Soldi? Quanto? Sai che non ho problemi-
-No, non vuole soldi-
-Cosa vuole?-
-Vuole me-
Brian ordina una birra -In che senso?-
-Brian, mi devi aiutare-
-Sono qui. Che devo fare?-
-Intanto spegni il telefono. Teniamo Zacky fuori da questa storia-
-Fatto. Dimmi tutto-
-Mio padre mi ha organizzato un incontro. Devo picchiare una e sono fuori allenamento-
-Oh...certo, ti aiuto io-
-Adesso-
-Adesso.- si alza e paga la birra e il mio whiskey.
-Dove andiamo?-
-A casa mia. Ho un sacco da box-
-Perfetto-
Dopo essermi cambiata, Brian mi porta in garage e si mette dietro il sacco, tenendolo stretto -Scarica la rabbia-
Inizio a sferrare pugni all'ammasso di sabbia -Dannato fumo-
-Non basta. Incazzati-
Metto più forza, spostando di qualche millimetro Brian -Sono stanca di questa vita-
-Tuo padre è un bastardo-
-Lo odio- sussurro a denti stretti.
-Vuole far del male alle persone che ami-
I pugni diventano sempre più violenti e il sudore inizia a gocciolare dalla mia fronte -Non glielo permetterò-
-Forza Dasha!-
Urlo, accadendomi con mani e piedi al sacco che traballa avanti e indietro.
-Così, piccola! Fagli male!- mi incita.
Alcune lacrime solcano le mie guance.
-Non farti sopraffare dalle emozioni!-
-Lo uccido! Non Rain! Non Zacky!-
-Non te! Non permettere a quel lurido verme di rovinarti la vita!-
Cado in ginocchio, scoppiando in lacrime.
-Non devi piangere- mi solleva, abbracciandomi.
-Brian, non mi lascerà mai in pace-
-Si, invece. Faremo di tutto per levarlo di mezzo-
-Lo voglio morto-
-Metteremo fine a questa storia, Dasha-
Passo tutto il pomeriggio ad allenarmi. Nessuna traccia di Zacky, nessuna traccia di altri. Siamo solo io e Brian che mi fa da coach.
Verso le sei vado a fare una doccia per scaricare lo stress. Sento i muscoli di tutto il corpo intorpiditi e stanchi. I miei polmoni sono stati sfruttati un sacco, il mio cervello non riesce più a pensare.
Infilo una tuta e scendo in salotto, dove Brian mi attende con un vassoio pieno di roba.
-Non la finirò tutta-
-Devi mangiare. Hai perso un sacco di energie-
-Non ho fame-
-Non importa, devi mangiare-
-Brian..-
-Dasha, mangia. Adesso.- il tuo tono mi intimidisce, così mi siedo sul divano e addento la focaccia al formaggio.
È davvero buona, infatti la finisco tutta in pochi minuti.
-Mangia tutto-
-Si, non mettermi pressione-
-Scusa-
Dopo aver finito quell'infinitá di cibo, vedo Brian dormire sul divano con le labbra socchiuse e i capelli arruffati.
Rido, guardandolo con compassione; Rain è davvero innamorata di lui e mi sembra anche normale, visto che è davvero un bell'uomo.
Prendo il cellulare e lo accendo; la voglia di chiamare Zacky è davvero troppa.
-Non credere che ti lasci andare senza aver fatto almeno mezz'ora di casino- dice Brian assonnato.
-Lui sa dove sono, ma non ha fatto nulla per cercarmi-
-Lo sa e sa anche che tu hai abbastanza palle da farcela-
-Brian...-
-Mh?-
-Lui mi ama davvero?- guardo la nostra foto sullo schermo del cellulare.
-Si. Ti ama più della sua vita, Dasha-
Sorrido e mi alzo, uscendo fuori.
-Che fai?- Brian mi raggiunge.
-Mi godo le mie ultime ore ad Huntington Beach-
-Cosa?-
-Suvvia- rido -Credi davvero che dopo l'incontro, se mai ne uscirò viva, Mauro mi lasci libera?-
-Se sai che non finirà bene, perché lo fai?-
-Per Rain..per Zacky...e anche per voi-
-È una pazzia-
-La mia via è una pazzia. Non ho più nulla da perdere se non voi-
-Ti sembra poco?-
-Mi sembra troppo. Non voglio che vi accada qualcosa, non me lo perdonerei mai-
-Zacky si incazzerá-
-Lo terrete a bada-
-Dasha...-
-Brian- lo guardo negli occhi -Devi promettermi che ti prenderai cura di Rain e Zacky-
-Io...-
-Promettilo-
-Te lo prometto- sussurra infine, sconfitto.
-Bene-
Arrivata al luogo dell'incontro, un uomo mi sorride come se sapesse già chi io sia e mi conduce in uno spogliatoio.
Mauro è seduto su una poltrona con un sigaro in mano.
Mi sento tanto in un film Hollywoodiano con il mafioso seduto di fronte a me che sorride come se mi volesse fregare.
-Allora sei venuta-
-Dov'è Rain?-
-Dasha!-
Mi giro e la vedo a malapena in faccia prima di ritrovarmela appicciata addosso.
-Ei, stai bene?- la stringo.
-Si, sto bene. Mi spieghi che sta succedendo?-
-Ti spiego dopo. Ti hanno toccata?-
-No- sussurra.
-Bene- guardo Mauro -Siamo pronti?-
Lui sorride soddisfatto -Prontissimi- si alza ed esce dalla stanza.
-Vai, Rain. Ci vediamo dopo- la bacio la guancia e la porto fuori dallo spogliatoio, chiudendo la porta.
Sospiro e mi cambio, mettendo una canottiera e una tuta di Zacky; lo voglio vicino a me.
-Dasha?- un uomo bussa alla porta.
-Si- apro ed esco -Sono pronta-
Attraverso il lungo corridoio illuminato malamente dalle lampade al neon logore. L'uomo che all'inizio mi ha accolta, adesso mi porta verso il luogo della mia apocalisse, dove vi sarà un'alta probabilità di perdere tutto quello per cui ho faticato ad ottenere.
-Ci siamo- mi avvisa
Entro nel grande salone allestito a mo di ring. La gente urla impazzita, la maggior parte sono uomini d'affari dalle facce conosciute.
Mi guardo intorno, notando Rain affianco a mio padre.
È preoccupata e nel suo stato non dovrebbe stare qui.
Mi fermo al centro della stanza e solo adesso mi accorgo che la mia preda mi guarda, sicura di se.
È più alta di me e muscolosa; i capelli rosso fuoco e le braccia ricoperte da tatuaggi confusi.
Mi sorride, fiera di essere li.
Un "tin" fa scattare ogni campanellino nella mia testa.
L'incontro è iniziato.
La rossa inizia a sferrare pugni nella mia direzione, senza colpirmi.
Mi sposto con agilità mentre lei mi si avvicina sempre di più.
Al momento opportuno, le carico un pugno nello stomaco, ma sembra non sentirlo.
Uno schiaffo in pieno viso mi piega la testa da un lato, facendo scivolare alcune lacrime.
Ride.
La guardo con gli occhi iniettati di sagnue e mi avvento su di lei, buttandola a terra e riempiendole la faccia di pugni.
Basta una ginocchiata allo stomaco per farmi cadere inerme al suo fianco.
Me la ritrovo addosso.
-Addio, puttanella- ride e mi sferra un pugno al petto, mozzandomi il respiro.
Rain's POV
Lascio Dasha nello spogliatoio e seguo Mauro alla sua sedia, dove la visuale dell'incontro è perfetta.
-Che intenzioni hai?- gli chiedo, guardando la rossa al centro del ring.
-Io nessuna. Sta a lei sopravvivere- ride lui.
-Non puoi dire sul serio. È tua figlia-
-Mi ha solo portato guai-
-Sei un verme-
-Chiudi il becco-
Dasha entra e si posiziona al centro del ring, squadrando la sua avversaria...o preda, come a lei piace chiamarle.
Vederla di nuovo in questo mondo mi uccide, perché sebbene lei non abbia paura di tutto questo, a me mi spaventa terribilmente.
È così irreale.
La campana di inizio suona e mi si accappona la pelle.
Non ho mai visto Dasha combattere, ma so di certo che é agilissima.
Ecco che la rossa inizia a sferrare pugni verso la sua direzione, mancandola.
-Psst-
Mi giro e vedo Brian nascosto dietro gli spalti che mi fa segno di avvicinarmi.
Guardo Mauro immerso a guardare l'incontro e indietreggio silenziosamente.
-Rain, stammi vicina- dice lui.
Stringo gli occhi e mi affianco alla sua sedia -Sono qui-
Dasha è a terra, inerme.
La rossa si sposta e si alza, dandole le spalle.
-Oh cazzo- sussurro
-Cattiva scelta- ride Mauro.
Dasha scatta in piedi e le pianta una ginocchiata nella schiena, facendola urlare.
Una gomitata al volto e la stende.
-Si!- urlo.
La campana suona di nuovo, proclamando la fine dell'incontro.
-Ben fatto- sussurro sorridendo.
Dasha si asciuga il sangue dalle labbra e si avvicina a noi -Lasciala libera- mi indica.
-Lasciaci. Non solo me-
-Portatela fuori- dice Mauro.
Un uomo mi afferra dal braccio -Che significa??- urlo.
Dasha sforza un sorriso -Arrivo, devo prima mettere fine a questa storia-
-Ti aspetto qua fuori-
Annuisce e guarda Mauro -Finiamola adesso-
-Finiamola adesso- ride lui.
L'uomo mi porta fuori e torna dentro.
-Rain!- Brian mi corre incontro e mi stringe.
-Dobbiamo aspettarla-
-Dobbiamo andare-
-Cosa?? No. Sta arrivando-
-No, non sta arrivando-
Lo guardo, non riuscendo a capire le sue parole -Mi ha detto...-
-Solo per farti uscire-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Mi ha detto lei di portarti via di qui, me lo ha fatto promettere-
-Di che parli?-(Brian Flashback)
-Brian, appena l'incontro sarà finito, prendi Rain e portala via-
-Che intenzioni hai?-
-Non mi lascerà andare. Mauro mi vuole morta, non basterà un incontro-
-Rain non se ne andrà-
-Ci penso io a lei, ma appena sarà fuori, portala via da li. Intesi?-
-Va bene-
-Promettilo-
-Lo prometto-
(FINE FLASHBACK)-No! Non può essere!-
-Andiamo via- mi tira da una braccio e mi porta in macchina, inserendo le sicure. -Dasha!- scoppio in lacrime, cercando di rompere il finestrino alla mia destra.
Brian sale in macchina e parte in quarta.
-Me lo aveva promesso!-
-Ci sono promesse che non possono essere mantenute-
-Non può farlo!-
-Lo fa per noi. Sii fiera di lei-
-Portami indietro-
Scuote la testa, fissando la strada.
Mi stringo i capelli, continuando a piangere fino al rientro a casa.
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Somebody Mixed My Medicine
RomanceÈ un qualcosa che non potrà mai andare bene. Devo prendere una di quelle decisioni che, so già, mi stravolgeranno la vita...o la morte.