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-sicura di non voler venire con noi?- mi chiede Eve quando scendemmo dall'autobus.
-no grazie, vado in biblioteca, non ho piú nulla da leggere- la mia amica riccia si allontanò con Tanny e Dana.
Percorsi un vicolo , svoltai per una strada cementata, attraversai una piazzetta, percorsi un altro vicolo e mi trovai davanti a una libreria gigantesca.
Entrai e un campanellino annunciò il mio ingresso.
Salii le scale e osservai i libri di narrativa, quelli fantasy e diedi un breve sguardo allo scaffale degli horror, ma lo osservai molto velocemente, in un paio di secondi.
Non trovavo nulla, cosí optai per chiedere informazioni a un commesso, andai alla cassa.
-scusa, posso domandarti una cosa?- chiesi, un ragazzo dai capelli neri alzò lo sguardo, aveva gli occhi blu come la notte.
-se proprio devi- rimasi impietrita da quella risposta, lui rise.
-scherzo, dimmi tutto- sbattei le palpebre qualche volta, poi tornai a parlare.
-volevo chiederti se avevi l'ultimo romanzo di Nicholas Sparks-
- abbiamo una lettrice di romanzi d'amore - lo guardai imbronciata, perché facevo cosí ? Mi sarei comportata in quel modo solo con un mio carissimo amico e non con uno sconosciuto.
Mi rivolse uno sguardo serio, mi ricomposi.
-ecco a te- mi porse il libro è saltò giú dalla scala su cui era salito, aveva un fisico da urlo, era stupendo.
-stai bene?- mi chiese mentre passava il libro alla cassa.
-si...si grazie, prendo pure questo- gli porsi un libro sugli angeli, una storia fantasy.
-ci credi ?-
-che...?- lui mise i libri in una borsa di cartone -no, certo che no- scoppiai a ridere
-non te l'ho chiesto perché mi interessava, era incluso nel contratto di lavoro- lo guardai divertita, lui rimase serio.
-non scherzo- presi la borsa -sono £32- gli porsi i soldi.
-non sei di qui vero?-  mi chiese, stava indagando su di me, mancava solo che mi chiedesse dove abitavo e poteva benissimo uccidermi.
- cos'è, anche questo era nel contratto ? Comunque no, vengo dall'Italia-
-no, mi interessava e basta-  presi il resto che poco prima aveva posato vicino alla mia mano. Cercai di uscire il piú velocemente possibile, per evitare altre domande sulla mia vita.
-come ti chiami?- mi fermai di scatto e senza girarmi gli risposi.
-come ?- con la coda dell'occhio lo vidi passarsi una mano nel ciuffo perfettamente liscio.
- ho detto, come ti chiami ? -
-Nikki- il cuore batteva a mille, mi girai facendo una piccola giravolta sui talloni.
Lui posò i gomiti sul bancone, poi si morse un labbro.
-io sono Brayden- mi rivolse un bel sorriso e io ricambiai.
Prima di chiudere la porta a vetri della libreria mi girai e sorrisi nuovamente.
-Piacere di averti conosciuto Brayden- lui scoppiò a ridere.
-parla per te Nikki!-

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