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All' uscita da scuola non vidi le ragazze, decisi di aspettare, magari erano un po' in ritardo, rimasi davanti ai cancelli finchè il biello non li chiuse, dopo mi avviai verso casa.

Entrai nel cortile e le vidi sedute al solito tavolo, ma oltre a loro, c' erano anche altri tre ragazzi, uno biondo, uno moro e l' altro castano chiaro, li avevo conosciuti durante la ricreazione.

il biondino era il campione di palla volo Andreas, quello moro era un genio informatico, praticamente poteva fare tutto attraverso un computer, si chiamava Herry il terzo invece era famoso nella scuola per tutte le ragazze che aveva avuto, era un capione nel rimorchio e si faceva figo perchè giocava a football, lui era David, il famoso David.

Mi avvicinai alle mie amiche per mangiare, feci per sedermi ma Elenor, seduta di fronte al mio solito posto, mi bloccò mettendo un piede sulla panca.

- scusa tesoro, ma aspettiamo un altro ragazzo- come, scusa ? Io avevo sempre mangiato con loro e ora, per un cavolo di ragazzo non potevo più sedermi lì, guardai tutte le ragazze negli occhi, e tutte la pensavano alle stesso modo, persino Eve.

Come cavolo era possibile, ero arrabbiata a morte con tutte, ma l' unica cosa che uscì dalla mia bocca fu - okay- mi allontanai in cerca di un tavolo libero

-Nikki ! Vieni qui c'è un posto libero- mi girai e Marta era in piadi sulla panca del suo tavolo che sventolava la mano, mi avvicinai, al tavolo erano seduti tutti quelli che facevano religione con me, ad eccezione di Brayden

- grazie, non so perchè ma mi hanno mandata via- tutti mi sorrisero, almeno avrei conosciuto qualcuno di nuovo.

* * *

la porta di camera mia si aprì

-ciao- disse Eve buttando la sua borsa sulla sedia della scrivania, non risposi, non volevo

-Nikki, sai bene?- mi chiese venendo più vicino, giraii la testa verso di lei

- oh certo, non sono a pezzi perchè le mie amiche mi hanno rifiutata- lei mi si sedette accanto - cosa ?- scossi la testa - non fare la finta tonta Eve ! Lo sai benissimo! Oggi, fuori da scuola, non mi avete aspettata, certo eravate molto più impegnate ad arrivare senza di me qui per poter pranzare con i ragazzi e poi, non pensare che non abbia notato il tuo sguardo di approvazione quando Elenor mi ha impedito di sedermi con voi!-

-no, credimi, non ti abbiamo rifiutata- mi disse con il suo solito tono calmo - beh, invece si, io l'ho visto, eravate tutte d' accordo, ora solo perchè non sono in classe con voi non vuol dire che non sono più vostra amica !- mi accorsi di urlare, mi asciugai le lacrime che ormai stavano bagnando il mio viso, il mascara colava e mi sporcava le guance.
-no, credimi Nikki...- non la lasciai finire. - questa sera dormo con Penelope e Marta, mi hanno invitata, fanno un piccolo pigiama party, notte- raccolsi il mio cuscino e la mia coperta, poi uscii.

Lo so, ero stata cattiva, ma la rabbia di quella mattina era scoppiata di nuovo dentro di me quando Eve era entrata in camera.

Il senso di colpa mi invadeva l'animo.

Avevo lasciato Eve da sola in camera, con l'accusa di una colpa che non le apparteneva.

Ma ormai ero uscita da quella stanza, e ripresentarmi da lei sarebbe stato stupido, lei sarebbe stata arrabbiata per il mio comportamento e io sicuramente l'averei accusata pr essersi arrabbiata.

Ah, che vita!

Bussai alla porta della stanza numero 17, una ragazza dai capelli rosa uscì.

- ciao...che ti succede- mi fece entrare, avevano una bella stanza, tre letti, un bagno gigante, tre scrivanie e un salottino, due divani e trecento cuscini, si fa per dire.

Mi sedetti a terra e ricominciai a piangere, in qual momento Marta uscì dal bagno e, vedendomi accasciata sul loro pavimento mi si sedette accanto, proprio come Penelope - che cos' è successo Nikki ?- mi chiese la ragazza chinandosi, i suoi capelli biondi mi accarezzarono le guance - io e Eve abbiamo...abbiamo litigato- scoppiai in un altro singhiozzo, accompagnato da altre lacrime, la mano calda di Penelope mi accarezzò la schiena - tranquilla, si sistemerà tutto- io scossi la testa, mi misi a sedere per poter vedere i loro occhi
- non credo, di mezzo ci sono i ragazzi- loro tirarono un sospiro di stupore
- oggi, non voleva che mi sedessi al solito tavolo con lei e le altre ragazze perchè...perchè avevano invitato i ragazzi a mangiare, il mio posto era occupato da un ragazzo, uno di quinta- loro mi scostarono i capelli dal viso
- sai... tutte possiamo avere alti e bassi, dalle tempo e tra voi si sistemerà tutto- mi rassicurò Marta.

Tornai in camera, presi dei vestiti, i trucchi, il mio bagno schiuma,e i libri di scuola e anche qualche libro da leggere
- te ne vai ?- chiese Eve, non semrava ferita
- no, vado per qualche giorno da Penelope, tranquilla, la camera è tutta tua - quando mi girai notai che nella stanza, cioè nel salottino, erano sedute tutte le ragazze, Tanny si alzò e fece per venire verso di me, io indietreggiai - Nikki...ci dispiace...credici, noi ti vogliamo ancora come amica, non prendertela con Eve- io scossi la testa, poi risi isterica
- no, no, non me la prendo con Eve- tutte sembravano più sollevate, ecco era il mio momento, potevo sorprenderle e farle stare male, mi scappò un' altra risatina insterica - me la prendo con tutte, ci conosciamo da quasi un mese e voi avete il coraggio di sostituirmi con dei ragazzi !- stavo urlando, non mi interessava, alcune ragazze si affacciarono alla porta, ma non mi importava un gran chè - mi avete fatto male ! Come cavolo...vi sembra bello....fare una cosa simile ?- scossero la testa

- e tu Elenor, non fare la santarellina, che sei proprio tu quella che ha avuto la faccia tosta di impedirmi di sedermi al mio posto !- dei bisbigli si sollevarono dal muccho di ragazze in corridoio, in quel momento Marta e Penelope entrarono e prendendomi per mano, cercarono di farmi uscire - Nikki...- Eve cercò di farmi rimanere, ora vedevo il dolore nei suoi meravigliosi occhi scuri, mi girai e uscì seguita dalle due ragazze.

Quella notte mi addormentai tardi, io e le ragazze vedemmo un film, giocammo a vari giochi e bevemmo, bevemmo tanto, ma davvero tanto.Non avevo mai bevuto prima, ma lo facevo, per dimenticare. Eppure, anche le battute sceme di Penelope da ubriaca non mi distoglievano dalla visione di Eve con gli occhi lucidi, ero una persona orribile, come avevo potuto? Nella mia testa mille immagini di Eve che mi guardava con le lacrime che minacciavano di uscire si susseguivano, sempre più sfocate, sfocate per colpa dell'alcol, attesi, finchè anche quello sguardo pieno di dolore divenne sfuocato e poi crollai, in un sonno agitato, con le lacrime negli occhi.

Speravo che in qualche modo il mal di testa dopo aver bevuto troppo facesse passare, anche solo per qualche minuto, il dolore di aver perso le mie amiche.



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