Sei nel mio destino (4)

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Il cambiamento non fu graduale, anzi. Fu nefasto e devastante. Luce cambiò ogni briciolo di carattere che aveva. Rivoluzionò completamente ciò che era diventando una persona nuova. Partecipò al corso che gli aveva consigliato Vittoria, e scoprì già da subito un innato talento per l'arte del tatuaggio.
I disegni le venivano perfetti ed ogni maestro che le si presentava d'avanti rimaneva meravigliato dal portamento e lo stile di quella ragazza dagli occhi blu, e dai lunghi capelli biondi con la pelle totalmente priva di tatuaggi.
Provvedette a quello quasi subito però.
Dopo poco prenotò il suo secondo marchio, in un salone poco distante dal centro romano.
Manco a farlo a posta si tatuo degli uccelli in volo dietro la schiena. Simboleggiavano la libertà ritrovata.
Inoltre era sempre stato il suo sogno prendere il volo e partire, andare via, lontano.
Prendere il primo volo e sparire, già.. Un volo.. Il volo.
Anche quei tre la ossessionavano.
Da quando aveva detto addio a Guido e a tutto ciò che lo circondava la musica di quei tre era diventata un chiodo fisso.
Le si presentavano spesso alla radio, o nella suoneria del cellulare di una ragazzina vicina. Luce si ritrovò a pensare che tutto ciò aveva qualcosa di vagamente magico.
Sebbene lei non volesse il destino glieli proponeva sempre.

Dopo aver terminato il corso con il massimo dei voti ottenne il certificato di professione e iniziò la gavetta. Inizio in piccoli centri.
Bastò poco per farsi conoscere. L'unica ragazza poco tatuata, bellissima, con il viso da Angelo ma che disegnava e marchiava a fuoco come il diavolo.
Apri un blog su internet che raggiunse in poco tempo risultati insperati.
Le sue prime fan però erano le sue amiche.
Dopo alcuni mesi che esercitava la professione gli affari andavano a gonfie vele.
Ricevette una e-mail, un giorno. Un tatuatore di Marsala che gli chiedeva collaborazioni fruttuose.
Fece delle ricerche e subito la riportarono a loro.
Il tatuatore pluripremiato era anche quello ufficiale di Ignazio e Piero, due ragazzi appunto del gruppo che la ossessionava da tempo.
Lo interpreto come destino è senza pensarci oltre accetto.
In quel periodo luce non aveva voglia di pensare molto così prendeva le decisioni di petto. Fu un periodo di decisioni azzardate e sbagliate probabilmente.
Una fu il vizio del fumo passivo. Stupidità pura ma le piaceva.
La gola gli veniva ustionata dal fumo sempre più ma si sentiva bene, appagata e libera.
Poi un altra decisione assurda fu di tingersi i capelli di nero acceso e rasarli al lato. Uno sbaglio orribile ma anche questo le piaceva.
Per non parlare dei piercing e dei tatuaggi che aumentavano. Stava diventando una persona nuova, stava lentamente trasformandosi in quella che aveva sempre voluto essere.
Da Roma preparo le valigie e il trasferimento fu  organizzato.
Di soldi ne aveva pochi, ma se la sarebbe cavata, come sempre.
La commozione nel lasciare Giorgia e vittoria era palese ma sapeva che era giunto il tempo di pensare a se stessa e a fare tutto ciò che desiderava o stavolta se ne sarebbe pentita.
Le avrebbe riviste, se lo sentiva.
Lascio la casa, con il cuore in gola e si mise in viaggio verso un nuovo mondo, verso un universo fatto di inchiostro e pelle, fatto di musica e liberta, fatto dal vibrare della macchinetta e i lamenti di chi decide di marchiarsi a vita. Sentiva di doverlo e volerlo fare e non se ne sarebbe mai pentita, lo sapeva.

Ma ad alcune cose non aveva pensato. Come per esempio dove avrebbe dormito all'inizio quando ancora non aveva una casa? Davide, il tatuatore le aveva proposto di dormire da lui, almeno all'inizio.
Luce rifiuto. Tutto troppo facile. Se la sarebbe cavata.
Ancora.
Scese dall'aereo..? No, troppo facile prendere un aereo. Scese dalla nave dopo tante ore di viaggio e arrivò finalmente alla metà. Erano le nove di sera e Marsala era vuota.
Era un giorno di primavera ma il paese era piccolo, la gente riposava.
Così si armo di pazienza e salute e si preparò a dormire da qualche parte, forse un b&b o chissà.

La valigia pesava e dopo aver camminato per un po le gambe recentemente marchiate iniziavano a fare Male.
Inizio a pensare che forse non era stata una grande idea partire all'avventura così.

Chi doveva chiamare ora..?
Non ne aveva idea.

Si guardò intorno sentendo un meraviglioso odore di pizza. Si ricordò allora che stava anche morendo di fame.
Ci penso, conto i soldi e fece un breve calcolo mentale, forse ne aveva abbastanza per cenare li.
Le si presentava una bella pizzeria piccola e caratteristica.

L'odore era buonissimo e non vedeva l'ora di ordinare.

Saluto il cameriere che la fece accomodare ad un piccolo tavolo al centro della sala.

Ordinò la sua pizza preferita e aspetto.
Avviso vittoria di essere arrivata in albergo, mentiva ovviamente.

La pizza arrivo dopo neanche 10 minuti. Mente e mangiava affamata noto che in cucina si era creato un certo trambusto.
La sala era semi vuoto ma in cucina c'erano urla di gioia e saluti.
Luce aveva passato troppo tempo impostata e rigida, così senza pensarci oltre si alzò andando a controllare. Vergogna pudore e educazione non erano più parole presenti nel suo vocabolario.

Si affacciò senza farsi notare in cucina, e così lo vide. Un ragazzo moro, alto, abbracciava quella che aveva l'aria di essere la cuoca. Lei sorrideva commossa e lui la rassicurava, stringendola più forte.
Lo guardò meglio e lo riconobbe subito.
Entro spedita senza pensarci sorpresa e in parte emozionata.

"Lo sapevo! Lo sapevo. Sei nel mio destino!"

Segni sulla pelle. (IL VOLO) #watty2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora