Una chiamata per caso

8» Il messaggio.

-Mi spiego come fa ad essere ancora aperto questo Starbucks, è disgustoso e puzzolente.

Dissi lamentandomi.

Io invece mi spiego come quella non ti ha mandato a quel paese.

Non ci doveva neanche provare, avrei fatto chiudere la sua baracca e avrei buttato lei in mezzo alla strada.

Arrivammo al centro commerciale.
Entrai in un negozio di vestiti da uomo e iniziai a cercare qualcosa da comprare.

-Hey Eric guarda questa maglia blu con gli smile.

Disse numero 4.

-È decisamente orribile numero 4. Dovresti conoscere bene i miei gusti no?

-Già hai ragione. Fa schifo.

Disse numero 4.

Dopo tantissimo tempo trovai una maglia che mi descriveva, finalmente qualcosa che mi colpiva.
Una maglia nera con scritto "I hate everybody." In bianco. È mia.

-Sono 13 dollari grazie.

Diedi i miei soldi al commesso di nome "Billy".

-Vuole una busta?

Mi domandò il commesso.

-Mi scusi, come pensa che la porti a casa? La metto come cappello? Certo che voglio una busta.

Dissi esaurito.

-Ha ragione, mi scusi...

Disse il commesso impaurito.

Sei sempre il solito diavolo.

-Ecco a te la busta, buona giornata.

Disse il commesso.

-Addio commesso. Amici andiamo.

Dissi chiamando i miei schiavetti.

Adammo via dal centro commerciale dirigendosi alla fermata dei Taxi.

-È stato un piacere stronzi, ci vediamo domani purtroppo.

Dissi salutando i miei schiavi.

Mi salutarono e chiamai un taxi.

Una volta a casa non salutai nessuno e andai di sopra a posare la mia maglietta nell'armadio.
Mi cambiai e indossai il mio comodo pigiama.
Mentre stavo tornando giù, sentì il mio cellulare squillare, probabilmente il suono di un messaggio.

Proveniva da un numero che non era salvato sulla mia rubrica.

C'era scritto:"Ciao"

Risposi con un "Chi sei?"

Numero: Sono la ragazza che hai chiamato oggi...

O mio dio, il numero che avevo sbagliato era di una ragazza. Cosa dovevo fare?