Una chiamata per caso

11»Guerra aperta.

-Preside non può farmi tutto questo!

Dissi disperato.

-Certo che posso, sono la preside e faccio quello che voglio.

Disse con un sorrisetto da ebete.

-Va bene preside Williams, questa la pagherà molto cara, da oggi è guerra.

Dissi alzandomi e uscendo.

-Guerra sia.

Rispose la Williams.

Inizia a viaggiare per i corridoi nervoso. Solo il pensiero che qualcuno inizi a far parte del mio gruppo mi innervosisce ancora di più.
Chi potrebbe capitarmi? Qualcuno che si scaccola? Un nerd? Un malato di sesso? Tutto questo è nauseante.

Continuai a vagare per i corridoi della scuola quando ad un certo punto sentì una voce fastidiosa e straziante alle mie spalle.

-Eric! Fermati Eric!

Era quell'idiota di Courtney.

-Non è assolutamente un buon momento.

Risposi senza guardarla.

-Ho sentito che la preside ha aperto le iscrizioni per entrare nel tuo gruppo. Io posso farne parte?

Mi domandò.

Mi fermai nervoso, mi girai verso di lei e dissi:"Vattene immediatamente."

Tornai a vagare per i corridoi lasciando Courtney impalata come un'idiota.

Dopo tanto trovai numero 4. Decisi di mollargli uno schiaffo, così per sfogare la mia ira.

-Ha fatto veramente male.

Disse #4.

-Sono contento per te. Bisogna fare qualcosa per impedire alla Williams di fare entrare sfigati nel nostro gruppo. Inizia a pensare numero 4.

Dissi tornando a camminare.

La campanella suonò e iniziai a cercare l'aula di psicologia.

-Dove diavolo si trova questa maledetta aula?

Dissi ormai al limite.

-Hey tu bidello, dove si trova l'aula di psicologia?

Domandai a un bidello che stava dormendo sulla cattedra.

-Su questo piano, terza porta a destra.

Andai dove aveva detto, finalmente la trovai, entrai e mi misi al mio posto.

Cosa posso fare per impedire tutto questo?

Iniziai a pensare.

Rassegnati, il tuo gruppetto di amici termina qui.

Non accadrà mai tutto questo.