Una volta che mia madre uscì dalla porta iniziai a dare un'occhiata al mio armadio.
Sempre i soliti vestiti, mai nulla di nuovo. Quindi?
Quindi metti la prima cosa che ti capita.
Buongiorno anche a te cervello, se lo vuoi sapere odio anche te.
Pensa io ad essere il tuo cervello.
Stai zitto.
Dunque, metto gli jeans con una maglietta bianca e le superstar bianche con le strisce nere? Ovvio.
Devi fare il gelataio?
Tu devi sempre dare spettacolo?
Certo che sì.
Iniziai a togliermi la maglietta del pigiama per mettermi quella bianca. Notai davanti allo specchio che stavo ingrassando.
-Dovrei tornare a fare palestra.
Una volta pronto, mi sedetti sul letto a controllare il cellulare.
I soliti messaggi di Whatsapp, i soliti like di Instagram e i soliti 'Mi piace' di Facebook. Che noia, mai nulla di nuovo.
Finito di vedere le notifiche, staccai il telefono dalla carica e andai giù a fare colazione.
Appena arrivai in cucina vidi dei pancake e vicino una tazza di latte.-BUON APPE...
-Alt!
Disse mia madre.
-Cosa c'è ora?!
Disse quasi nervoso.
-Non vorrai andare in giro con quei capelli spero?!
Mi domandò.
-Li aggiusto dopo, avanti madre ho fame.
-Vai a sistemarli ora altrimenti niente colazione.
Non ci posso credere! Stiamo facendo colazione chi vuole che mi veda in quelle condizioni? Gli scaffali della cucina? Il pollo nel congelatore? La lampadina del frigo?
Dai retta a tua madre per una volta.
Hai rotto le scatole tu. Chi sei il suo complice?
Diciamo.
Tornai di sopra su tutte le furie, andai davanti allo specchio in camera mia, presi la spazzola e inizia a passarla sul mio ciuffo liscio, aggiustandolo da una parte.
Tornai giù, mi misi seduto su uno sgabello della cucina e iniziai a fare colazione in santa pace.
STAI LEGGENDO
Una chiamata per caso
Storie d'amore"Ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, lui aspettava un suo messaggio. Perché il loro rapporto era diventato così stretto in pochi giorni? che cosa aveva di speciale quella ragazza? Sarà diventata una storia seria? Nessuno lo poteva sapere."