I hate you, Cameron Dallas ! ( IN REVISIONE dal 2025)

70.

Scoppio a ridere. E anche di gusto. Sono forse impazzita ?

Stranamente no. Rido, nonostante gli altri mi guardino come se fossi improvvisamente uscita di testa, per un semplice ma rilevante motivo. Ho appena realizzato che la pinna e gli occhi che ho visto, non appartengono a un terribile e feroce squalo, bensì a un dolce e tenero delfino. Evidentemente la troppa luce mi ha giocato brutti scherzi, anche se a mia discolpa posso dire che chiunque si sarebbe potuto sbagliare. Dopotutto siamo in mare quasi aperto, abbastanza lontani dalla spiaggia e una pinna può benissimo significare scenari tragici.

<< Raga, ho una buona notizia. Secondo me quello non è un brutto pesciolone, ma un delfino.>>

E come a voler sostenere la mia tesi, improvvisamente quel delfino che tanto ci ha fatto penare, fa un balzo fuori dall'acqua, quasi a voler farsi vedere anche dagli altri. Tutti iniziamo a gridare, felici e stupiti da quell'immagine, mentre dentro di me riacquisto dieci anni di vita. Per un attimo infatti, un solo attimo, ho davvero immaginato gli scenari peggiori. Noi tutti che andavamo alla deriva, circondati da un gruppo di squali che non aspettava altro che divorarci.

Si nota poco la mia vena leggermente catastrofica?

Per non parlare poi dei troppi film con squali che ho visto. Il che poi rappresenta un controsenso assurdo, perchè io ne sono terrorizzata, ma quando c'è un film del genere in televisione, non me ne perdo uno.  Come scusa uso sempre che così, in questo modo strano e alquanto contorto, so come comportarmi in caso di disastro in mare aperto. Per me non fa una piega, ma secondo la mia migliore amica, la mia non è una mente contorta e malata. Peggio.

<< Brutto pesciolone? >>

Eh te pareva che Cam ascoltasse solo quello.

<< Sai, per non dire altro...>>

<< Mi è venuta un'idea, che ovviamente ti coinvolge e a cui chiaramente non puoi dire no.>>

Andiamo bene.

<< Digame.>>

<< Adesso noi leghiamo la corda che c'è sotto la sella alla moto di tua sorella e Nash, e ci facciamo un bagno con questo mitico delfino. Poi risaliamo e restituiamo il favore ai due innamorati, così che facciano lo stesso.>>

Stranamente la trovo un'idea geniale, per cui sorrido e annuisco senza protestare.

I due prendono la corda e se la legano al manubrio, in modo tale che la corrente non porti via il nostro bolide e infine noi ci buttiamo neanche troppo delicatamente in acqua. Non so come, o forse si ma sono troppo codarda per riconoscerlo, ma la presenza di Cam mi rassicura molto, per cui non faccio neanche quasi caso al fatto che sto facendo il bagno in mare aperto, dove non vedo il fondo, se non un blu particolarmente intenso.

<<Hey, piccolo Winter, dove sei ? Dai vieni fuori...>>

Vedere Cam che cerca di parlare con un delfino, rappresenta forse lo spettacolo più tenero ma allo stesso tempo buffo che io abbia mai visto.

<< Winter?>>

<< Scusami, mi stai dicendo che tu non hai mai visto L'incredibile storia di Winter il delfino?>>

Io continuo a guardarlo come se stesse parlando arabo, per cui lui si affretta a concludere la frase.

<< Diciamo che quando ero piccolo, avevo una passione per gli animali acquatici, per cui con mia sorella ho visto quel film e tutti quelli che hanno fatto di Free Willy. >>

Oddio che cosa tenera. Sto immaginando un piccolo Cam, seduto sul divano, con un gigantesco peluche mentre guarda con sua sorella quel genere di film e magari piange.