26° - Forti emozioni

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Fummo di fronte la grande distesa cinque minuti dopo.
Dylan si fermò, e iniziò prima col togliersi la maglietta. I suoi pettorale erano scolpiti. Aveva un fisico davvero bello, e mi ci incantai per un po' nel guadarlo.

Non si tolse, però, il pantalone nero e attillato che aveva.
Subito dopo andò a sentire la temperatura dell'acqua.
'Se ciò che vuole è prendere confidenza con me, allora è quella che avrà' pensai subito.
Mi avvicinai pian piano a lui, mentre aveva ancora i piedi nell'acqua e le mani lungo i fianchi. E, di scatto e velocemente, lo trascinai dentro. Fu subito alta, e di conseguenza andò a bagnargli il busto.
Gemette per la fresca sensazione dell'acqua che sentì sul suo corpo, e subito dopo mi lanciò un'occhiataccia, seria e divertita allora stesso tempo. Si buttò, prima, completamente in acqua, bagnandosi anche i capelli. Poi riemerse e, con gli occhi chiusi, scosse velocemente la testa. Ora aveva i capelli scompigliati, ed il primo pensiero che sorse nella mia mente, fu che era davvero bellissimo.
Poi si avvicinò anche lui a me, piano, e ciò mi volle far capire che era intento a buttarmi in acqua, ma ridendo io indietreggiai: "Dai, non fare la stronza, vieni qui" disse lui
"Non mi freghi" risposi, divertita

"Dai, non voglio buttarti o fare altro, voglio solo avvisarti che l'acqua è fredda e dovrai buttarti molto piano" disse. Naturalmente non ci credetti
"Okay, ora entro, ma indietreggia" dissi con precauzione

"Non preoccuparti, non sono stronzo come te. Anzi, buttati piano, non come hai fatto fare a me!" mi rispose.
Sembrava sincero, così decisi di avvicinarmi piano e togliermi le scarpe, per poi voler immergere i piedi. Se l'acqua fosse stata troppo fredda, probabilmente non sarei entrata.
Li immersi e no, non sembrava poi così fredda.
Stavo per tornare indietro, quando con uno scatto improvviso e troppo veloce, Dylan si avventa su di me, prendendomi per il polso e spingendomi dentro il lago. Urlai.

Subito dopo sentii che mi prese in braccio.

Io ridevo tanto, e lui con me.
"Lasciami!" urlavo di continuo a Dylan, che mi aveva ancora in braccio, intenti ad andare al centro del lago, dove l'acqua arrivava sotto il petto.

Poi mi ci immerse dentro. Io riemersi subito dopo, totalmente bagnata per colpa sua.
Bene, si era vendicato.

Quando riemersi lo sentii ridere, ma, dopo aver strizzato gli occhi, mi avventai su di lui e gli diedi qualche schiaffo scherzoso, ancora ridendo.
"Coglione!" urlai, con un gran sorriso sul volto, mentre continuavo a dargli gli schiaffi
"Ferma!" diceva lui, mentre si scostava dai miei schiaffi o sia allontanava, ma io lo inseguivo e lui ancora mi diceva di star ferma, ridendo.
Poi, mi prese forte ai polsi e mi tirò a sé.
E da quel momento, ilcuore me lo sentii come in gola per quanto forte batteva.    

Nè amici, nè fidanzati. Semplicemente innamoratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora