School

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Un paio di raggi solari penetrano dalla finestra disturbando il mio sonno.

-chiudete la finestra- dico comprendomi la faccia col cuscino.

-svegliati dormigliona

controllo l'ora sono solo le 6:00.

-Mark ma è prestissimo!

-presto per i ghiri, svegliati devi andare a scuola.

ho sentito bene?

-hai detto scuola?

chiedo alzandomi di colpo.

-hai sentito benissimo.

- perché non me lo hai detto prima non sono psicologicamente pronta e poi come faccio coi libri e il materiale?

-ho pensato a tutto io ora tu preparati e scendi a fare colazione con noi.- dice sorridendo.

mi faccio una doccia veloce, piastro i capelli, opto per un trucco semplice e mi metto un paio di shorts e una camicia lunga fino alle ginocchia, un paio di anfibi lo zaino della vans e scendo giù.

-buongiorno-dico sede domi a tavola.

-giorno tesoro- risponde Katya passandomi dei biscotti. -tesoro hai per caso visto Tylor? - continua lei.

-no, ieri non è rientrato.

sembra preoccupata.

- Niky noi andiamo a lavorare sei nella stessa scuola di Amber perciò non avrai problemi ad arrivarci. ci vediamo sta sera.

- a stasera Mark.

Dopo aver fatto colazione io ed Amber usciamo di casa, il tragitto fino a scuola è durato 20 minuti, gli autobus sono ancora in sciopero.

Amber mi ha spiegato dove si trovasse la segreteria e poi è andata in classe.

Arrivata in segreteria prendo l'orario e mi faccio dire la classe.

sono già in ritardo ma non riesco a trovare l'aula, questo edificio è enorme.

accellero il passo e vado a sbattere contro qualcuno.

-scusami.

-guarda dove vai bambolina.

cazzo questo è da per tutto.

-potresti indicarmi questa classe piuttosto? - dico mostrandoli il foglio ma risponde qualcun'altro al suo posto.

una ragazza che assomiglia a Barbie.

-fai attenzione a dove metti i piedi novellina o avrai dei grossi problemi-sputa quella con voce stridula, ma chi si crede di essere? ancor prima che le possa rispondere lei aggiunge -andiamo Kevin che siamo in ritardo-

insopportabili quei due.

Ho finalmente trovato la classe ma sono in ritardo, busso ed entro.

- lei dovrebbe essere la signorina Broose-. mi dice quello che suppongo sia il professore.

-ehm si sono io.

ho tutti gli occhi addosso e la cosa non mi piace.

-si sieda pure vicino ad Evans-aggiunge lui indicandomi.... oh no Kevin!

questo sarà il peggior anno scolastico della mia vita.

- ma guarda chi si rivede.
dice lui.

-potevi anche aiutarmi a ritrovare la classe visto che è pure la stessa.

-sarebbe stato meno divertente - dice freddo.

fottiti.

Lo guardo di nascosto un paio di volte. durante tutta la lezione per la precisione, è incredibile quanta strafottenza nasconde dietro a quella bellezza.

Lui sorride rumorosamente, segno che mi ha beccata fissarlo.

-hai finito di sbavare bambolina?
-non so di cosa tu stia parlando- dico continuando a fissare la lavagna.

-come no, sento ancora il peso della tua testa fra le mie gambe.

Pervertito che non sei altro!

-è stato un incidente! sei un pazzo maniaco sappilo- dico con tono di disprezzo.

-come se non ti piacesse.

questo è troppo.

-mi fai schifo! - alzo la voce involontariamente attirando l'attenzione del prof.

-signorina Broose si accomodi pure fuori lei ed il suo compagno-

non me lo faccio ripetere due volte,prendo il mio zaino, esco e mi siedo sulle scale, dopo un po mi raggiunge Kevin.

-guarda che stavo scherzando non te la prendere bambolina.

non sembra per niente dispiaciuto anzi è divertito.

-fottiti Kevin, fammi il favore di non rivolgermi mai più la parola lasciami in pace, per colpa tua sono stata sbattuta fuori,non ti basta?

detto ciò mi reco in bagno, e dopo un po quello mi raggiunge.

-me sei impazzito è il bagno delle donne!!- dico cercando di spingerlo fuori, intanto un paio di ragazze escono urlando.

-senti mi dispiace per prima-.
sembra sincero, la sua espressione è diversa non è più fredda né dura, anche la sua voce è cambiata direi quasi dolce.

è incredibile l'effetto che mi fa questo ragazzo.

-non fissarmi troppo che poi mi faccio strane idee. -mi sussurra pervertito nell orecchio.

ecco il ritorno del vecchio Kevin.

-Esci Kevin! - dico spingendolo

-non prima di essere perdonato

-come se t'importasse qualcosa.

-ti assicuro che mi importa- sussurra lui.

- d'accordo esci.

-perdonato? - chiede per l ennesima volta.

-si, levati!

***

-Sono a casa- dico entrando.

non c'è nessuno, strano. mi cambio mettendo qualcosa di più comodo e guardo un po di tv finché non sento qualcuno aprire la porta.

mi volto e vedo Tylor con un occhio gonfio ed il labbro i fervore tagliato.

-Ty ma che ti è sucesso?

non mi risponde, si siede sul divano ed intanto io recupero la valigetta del pronto soccorso.

lo medico cercando di fare il più delicatemante possibile.

geme dal dolore appena li tocco il labbro.

-scusa - cerco di essere più delicata ed intanto continuo a farli domande nella speranza che mi risponda ma niente.

una volta che ho finito di sistemare i cerotti raggiunge la sua camera e si chiude a chiave.












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