Third

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!!!TRIGGER WARNING!!!
autolesionismo.

"La solitudine è solo un punto di vista,
a volte è una condanna,
a volte è una conquista."

Parole dure, parole amare.
A volte vere, a volte inventate.
Parole che possono ferire nel profondo, peggio di un coltello, che possono cambiare il tuo umore in un attimo.
Parole brevi, parole lunghe, parole semplici, parole complesse, parole da ricordare, parole da dimenticare... Parole. Solo parole.

Poche parole bastano.
Bastano per rallegrarti la giornata, bastano per distruggere tutte le tue convinzioni. Parole che non esistono, che si perdono nel vuoto di un cervello troppo affollato.

Un "ti amo" mancato per mancanza di coraggio, di sicurezza, per paura.

Paura dell'altro, paura del confronto, paura di essere illuso, di soffrire in futuro.

Paura delle menzogne.
Paura. Paura di tutto.

Pensieri troppo grandi per una mente così indifesa, pensieri confusi, nè buoni nè cattivi, talmente distorti da non farti capire più nulla.

Presagi oscuri, brutti presentimenti, mancate convinzioni.

Tutto in una sola e povera testa.
Altro che date importanti e teoremi matematici.

Altro che ragazza modello e perfezione.

Altro che meravigliosi capelli color nocciola, altro che occhi profondi come il mare.
Altro che sorriso splendente e corpo perfetto.
Altro che pelle candida come la neve.
Altro che brava ragazza.

Cazzate, tutte cazzate.

Camille era solo una ragazza che voleva mettersi in mostra, una leccaculo che per raggiungere i suoi obiettivi non teneva conto di niente e nessuno.
Nei suoi occhi si rifletteva un mare perennemente in tempesta.

Proprio come la sua mente: sempre confusa e in disputa con sè stessa.
Camille era brutta, avara e antipatica. A nessuno importava di lei, la tenevano a distanza quasi come fosse intoccabile, nessuno riusciva a sopportarla.

Studiosa, logorroica, sempre ben vestita, rispettosa... una palla al piede.

Camille poteva passare giornate intere solo a parlare dei suoi idoli, che per la maggior parte erano odiati quasi quanto lei.

Alla gente dava fastidio tutto di lei: il suo modo di parlare, di scrivere, di comportarsi, gli dava fastidio anche il fatto che Camille respirasse.

"Camille è solo una povera ingenua" dicevano.
"Che si uccida"
"Così almeno ce la leviamo di torno."

Non era popolare, non aveva milioni di followers sui social network, era davvero una sfigata.

Camille andava eliminata.
Camille andava eliminata perché era sè stessa.

Non indossava una maschera come come tutti gli altri, anche se avrebbe voluto adeguarsi a quel mondo così ingiusto e fatto di raccomandazioni.

Quanto avrebbe voluto sentirsi accettata. Quanto avrebbe voluto essere normale.


Aveva il vizio di dire sempre ciò che pensava esprimendo la sua opinione, a prescindere dal fatto che fosse l'unica a pensarla così.

It's just another kind of love. 🌈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora