Capitolo 20

78 5 0
                                    

- Docteur, les battements augmentent
- Céline, vérifie élèves
- elles sont réactives
Vedo soltanto un fascio di luce puntatomi negli occhi e faccio fatica a capire le parole, non le capisco, ma sono sicura non siano inglesi.
Blatero qualcosa per farmi togliere quella luce fastidiosa, ma capiscono solo dopo qualche tentativo.
- Elle se déplace , elle est réveillée, Docteur !
Francese, ecco cos' è, è qui che mi ha mandato JJ allora, la cittá dell' amore, a circa 6.153 chilometri da Washington, dalla mia vita.
- Agent Prentiss , vous vous sentez mieux ?
- Qu'est-ce qui est arrivé à moi?
- Il était dans le coma , à partir de 3 semaines
Ha una voce molto dolce e cerca di usare il maggior tatto possibile ma nonostante questo resto un attimo paralizzata a quella dichiarazione.
Mi viene una fitta alla ferita e sento ancora quel dolore provato quando Doyle mi ha colpito.
Quel bastardo, lui è libero mentre io sono completamente sola.
- Je laisse reposer
Faccio un cenno veloce e torno a vagare tra i miei pensieri.
Ora staranno a Boston, o magari Los Angeles per indagare su un nuovo caso, ci riuscirò di nuovo ?

***
- Prêt ? Vale.. oh, si scusami. Alle sette, lì, okay, si, ora chiudo. Si lo ricordo, niente chiamate più lunghe di due minuti. A dopo.
Chiudo la chiamata e torno sul divano a leggere, aspettando le sei prima di prepararmi.
Come al solito, sono la prima ad arrivare e dopo poco vedo quella chioma bionda venire verso di me.
- JJ, finalmente
- Sei tu in anticipo
- Va bene, te lo concedo, mi mancate così tanto
- Mi spiace ti stia succedendo questo, non lo meriti. Come ti trattano questi francesi ?
- Una meraviglia, insegno inglese alle elementari. Da profiler a insegnante, guarda che salto
- Gli manchi molto ...
Non c' è bisogno di dire il nome, so di chi sta parlando, ma cerco di non pensarci, è inutile starci male.
- Hai portato i documenti ?
- Qui c' è tutto, a nome di Valerie Hemington, Io non potrò venire più, ma lì dentro c' è un mio recapito, è una linea protetta.
- Non avrò contatti con gente quindi ? Spero lo prendiate quel bastardo
- Ce la faremo
Mette la mano sulla mia e si sforza di sorridere per darmi un minimo di conforto, è un' ottima amica, ma una pessima bugiarda.
Torno a casa, in quella casa che improvvisamente mi risulta nemica, e vado verso il letto. Apro uno dei cassetti e prendo una foto con i bordi consumati, segno di usura, in cui siamo ritratti noi sette tutti sorridenti in una delle serate di Rossi, e attaccata quella di Kensi, ci conosciamo da anni e non l' ho nemmeno salutata, nessuno di loro.
Le favole ci insegnano il lieto fine, la vita ci insegna a non credere alle favole.
~Anonimo
FINE
~
In realtà no, scriverò altre storie sempre qui, ma questa storia é finita, chissà, forse ci sarà il sequel, ma per ora, non volevo finisse con il tipico " E vissero felici e contenti" A breve la nuova storia.

Come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora