Ma ciao, lettore!
Che ci fai qui? Chi sono io?
Alla prima domanda non posso trovare risposta, ma per quanto riguarda la seconda...posso provarci.
Piacere, Elisa.
Non ho voglia di sbandierare la mia vita privata ai quattro venti, e il mio nome è l'unica cosa che saprete.
Suono un magnifico strumento chiamato pianoforte da quasi undici anni e, arrivati a questo punto, posso dire di non riuscirne più a fare a meno.Allora potreste chiedervi "Perché una delle cose più belle della tua vita ti mette ansia?".
Perché sì. Non chiedetemi perché o percome, so solo che ho qualche piccolo problemino con l'ansia.
Non muoio lì, per carità, ma non è troppo piacevole. Per questo la prendo a ridere: in ogni momento in cui sento di stare per andare nel panico cerco di sdrammatizzare, e qualche volta ci riesco. Qualche volta.
E, considerato il periodo e le circostanze in cui mi trovo, uso l'ironia e l'umorismo per trovare soluzioni.
È per questo che ci troviamo tutti qui insieme appassionatamente: per trovare soluzioni logiche per la mia ansia. Comprendetemi.Insomma, è un po' un trovare il motivo per cui continuo a suonare il pianoforte malgrado tutto. Le opere, i musicisti, la musica stessa: mi piacerebbe presentare a me - e allo stesso tempo a voi - queste meraviglie, per ricordare cosa è davvero importante per un musicista, un pianista e, in particolar modo, per me.
Benvenuti nel mio pazzo mondo - o, per meglio dire, nel mio pazzo mare!
Elisa
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Diario di una pianista sulla cresta dell'ansia
General FictionVe lo dico così, per essere sinceri: suonare uno strumento non è "figo" e basta. È accettare un insieme di cose contrastanti, che non sono paragonabili ad un patto col diavolo per il semplice fatto che con quello sei finito e non puoi tornare indiet...