Capitolo 3

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Selena's pov.

Scappo via dal ragazzo.

Sono rimasta ammaliata da quegli occhi color miele, che mi ricordano qualcuno.
Ma chi?

É come se la mia mente fosse disattiva e non volesse farmi ricordare.

Smetto di pensarci e cammino diretta a casa.

Chissà perché non mi avrà voluto dire il suo nome.

Cos'avrà da nascondere?

Mi sento già triste al pensiero che quando arriverò a casa dovrò affrontare mio padre.

Un'altra volta e così per l'eternità. E ancora, ancora, ancora.

Sospiro.

Sei una codarda Selena. Sei scappata via perché hai paura di parlare di ciò che ti fanno a casa, non vuoi aiuto. Non sai scappare via e rifarti una vita. Che codarda.

Non posso andarmene. Non posso lasciare mia mamma da sola.
Anche se lei é felice e amata, e mio papà le riserva le cure per permetterle di andare avanti.

Non é lei ad aver bisogno di me. Sono io ad aver bisogno di lei.

Scappa Selena.

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Mi alzo dolorante dal letto.

I ricordi delle botte di mio padre mi assalgono. Il pavimento insanguinato.

E poi...

Flashback

"Stronza. Vieni qua." mi chiama mio padre.

"D-Dimmi papà." mi avvicino lentamente.

Lui mi da uno schiaffo.

"Sai cosa ti meriti? Ti meriti di morire. É colpa tua. É solo colpa tua, puttana!"

Ricevo dei calci in pancia e mi accascio a terra mentre lui continua a picchiarmi.

Quando finisce rimango ferma a terra.
Ormai non sento più niente, tante le volte in cui mi ha menato.

"Alzati." dice freddo.

"Mi voglio divertire, bimba." ghigna, facendomi venire i brividi.

Mi strappa i vestiti di dosso, per poi penetrarmi.

Alla fine esce e mi lascia nuda sul pavimento.

"Eccoti, troia. Ecco i tuoi soldi." vedo della carta vicino a me.

Mio padre prende la sua bottiglia ed esce di casa sbattendo la porta.

Fine Flashback.

Mi ha trattato come una prostituta.

Le lacrime rigano il mio viso.

Non é colpa mia, cazzo! É stato un fottuto incidente, ed io neanche c'ero!

Mi manca. Mi manca terribilmente mia sorella Mara.

Sospiro tristemente.

Possiamo trovare lato positivo nel lavorare al club?

No, non si può. Ma almeno ho i soldi per comprarmi il biglietto.

Su internet costa di meno. Non sono di certo ricca.

Ringrazio Dio. Per tutto quello che mi sta facendo passare.

Chissà cos'avrò fatto di male in una vita parallela per meritarmi questo.

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Justin's pov.

Ore 1:00

Scendo dal palco dopo aver salutato i miei fan.

La mia performance é stata grande.

Mi asciugo il sudore dalla fronte. Ancora una tappa e poi via, a New York.

Scooter mi raggiunge.

"Sei stato grande ragazzo. Davvero." mi da una pacca sulla spalla.

"Grazie Scoot." gli sorrido leggermente.

Ora tutto quello che voglio fare é stendermi su un letto e dormire. Dormire per più di dieci ore filate.
Dopotutto dormire é uno sport.

Ma nella mia mente c'è ancora quella ragazza, Selena. É così bella.
Ma a parte quello, l'aspetto fisico non é tutto, anzi, chissà perché quando le ho chiesto della famiglia se ne é andata. E poi cosa significava 'Ci sono abituata'? Abituata ad essere sottomessa? Come vive? Cosa succede a casa sua?
Non si stava nemmeno ribellando all'uomo.

Sospiro.

É come se sentissi il bisogno di proteggerla. Tenerla accanto a me. É così piccola rispetto a me...

Ti piace, Justin. Fattene una ragione.

Si... É probabile. Ma non la conosco neanche.

E poi, magari é fidanzata. Ed é più piccola di te. Di sei anni.

Non é poco.

Se c'è amore, l'età non conta più di tanto.

Va bene, va bene. Ora andiamo a riposarci però. Ci penseremo domani.

Cioè oggi.

*Spazio Autrice*

Ciao bimbih bellih.

Che brutta cosa la scuola.

A voi come va? Io ho già una verifica mercoledì.

A parte questo. Spero che il capitolo vi piaccia.

Baci.

My Beautiful Star (Jelena) [SOSPESA] #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora