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Io ho gli stessi occhiali. Coincidenze? Non credo.

Mentre la voce metallica del capitano ci augura un felice e sereno viaggio, chiudo gli occhi e mi accascio sul sedile, completamente stremata dalla serie di eventi a cui ho preso parte nelle ultime venti quattro ore. Grazie ai ragazzi, abbiamo il vantaggio di viaggiare in prima classe, cosa che mi permette di avere un sedile grande il doppio e di conseguenza di stare molto più comoda del normale. Solitamente infatti quando viaggio in aereo fatico a trovare la posizione ideale, vuoi per il sedile scomodo oppure per la gente che mi circonda e mi dà fastidio. Adesso invece sono praticamente in dormiveglia e non potrei essere più in pace di così. Sono talmente stanca, che anche lo sforzo di tenere gli occhi aperti mi causa fatica, giusto per fare capire il livello della mia stanchezza.

Ma seppur stanca, sono felice e pienamente soddisfatta. Dopo aver visto l'alba, e aver fatto una serie spropositata di foto e selfie, siamo tornati verso l'albergo, non prima però di esserci fermati in un bellissimo negozietto vicino alla strada principale, così che io e Mandy potessimo prendere il tanto agognato braccialetto spagnolo. Ho questa fissa per cui in ogni posto che vado, devo sempre prendere qualcosa di tipico da portarmi via come ricordo. Non contano i vestiti o altro, quanto più qualcosa che mi ricordi il posto dove ho passato del tempo. Oggetto che in questo caso corrisponde a un semplice ma assai bello braccialetto, con la B di Barcellona incisa sopra. Chiaramente mia sorella lo ha preso uguale al mio, gesto che ha causato parecchie risate da parte di Cam e Nash. Gemelle siamesi chi hanno definito.

Quando poi lo ha comprato uguale a noi pure Taylor, non hanno più smesso di prenderci in giro fino all'arrivo dell'hotel.

Stupidi babbani. Non capiscono nulla.

Se ripenso poi alla corsa che abbiamo dovuto fare per prendere il taxi, non riesco a non trattenere un sorriso. Credo di aver perso almeno metà polmone, se non di più, ma alla fine siamo riusciti a stare negli orari che gli adulti ci avevano imposto. Sì al divertimento, ma dietro al rispetto di poche ma precise regole.

<< Si pregano i gentili passeggeri di allacciare le cinture e spegnere ogni tipo di dispositivo elettronico, grazie.>>

Oramai conosco talmente a memoria questa frase, che potrei recitarla io stessa e passare per una hostess.

Richiudo gli occhi e cerco di ritornare a quel magnifico stato di beatitudine di qualche attimo fa, quando qualcuno mi chiama. Non contento, quel qualcuno inizia anche a picchiettare neanche troppo delicatamente con il dito il mio braccio destro, con il risultato che anche la minima speranza di poter finalmente dormire, scompare.

Svanisce.

Evapora.

<< Lily, dormi?>>

Magari!

Apro un occhio, poi anche l'altro e infine mi rivolgo, con quello che spero sia il mio peggiore sguardo, a chi ha osato darmi fastidio.

<< No, dimmi pure.>>

<< Senti, non è che... No niente, lasciamo stare.>>

Eh no, adesso parli.

<< Dimmi, non ti mangio Nash.>>

<< Sai... Volevo qualche consiglio per il regalo di Mandy. Manca ancora qualche giorno, ma volevo essere preparato. >>

Quanto può essere tenero?!

<< Certo, quando vuoi!>>

<< Allora, io pensavo...>>

Ma prima che lui possa concludere la frase, ecco che mia sorella inizia a dare i primi segni coscienza dal suo coma profondo, fatto che ci spinge a farci un cenno di intesa e a rimandare il discorso a un momento più opportuno. Mentre l'aereo passa in mezzo alle nuvole, chiudo gli occhi e cerco di prendere sonno, anche perché all'arrivo in Francia vorrei evitare di avere due occhiaie spaventose. Il discorso con Nash mi ha fatto venire in mente che devo inventarmi qualcosa di speciale per mia sorella, ma se prima non dormo, sono più che certa che pensarci non servirà a nulla. Decido allora di prendere il cellulare e ascoltare un po' di musica, nella speranza che ciò mi aiuti davvero a prendere sonno.

E mentre le note di I'll be iniziano a risuonarmi dolcemente nelle orecchie, scivolo in un sonno profondo.

                               🐼🐼🐼

<< Si avvisano i gentili passeggeri che è vietato...>>

La voce del capitano mi fa capire che siamo in arrivo a Parigi. E ciò basta a farmi aprire gli occhi e a stiracchiarmi senza alcun ritegno.

<< Sorellina... Stiamo per atterrare!>>

<< Mmmm...>>

Mia sorella e i risvegli sono qualcosa di spettacolare. Su questa cosa siamo molto simili: una volta che ci addormentiamo, svegliarci risulta praticamente impossibile. Può succedere il finimondo, ma se siamo addormentate, ci vogliono come minimo le cannonate o le cuscinate per svegliarci. Infatti a casa non usiamo le sveglie, per il semplice fatto che non le sentiamo. Mio padre quando ha capito questa cosa, ha escogitato un metodo brutale, ma piuttosto efficace.

Prende una crocchetta del cane e la lancia prima sul letto di mia sorella e poi sul mio. Ciò porta il nostro cane a saltare sul letto per cercarla e quindi a svegliare anche noi.

L'ho detto che mio padre è diabolico?

Dopotutto mia sorella deve pur aver preso da qualcuno.

<< Tesoro, guarda! Te la ricordi la Torre Eiffel?>>

Mi volto verso mia mamma, improvvisamente sveglia e parecchio su di giri. Sono ancora stanca, ma niente che una bella tazza di caffè forte non possa sistemare.

<< Si!! Ma voglio tornarci lo stesso. Ah, poi dobbiamo assolutamente andare al Louvre e anche...>>

Continuo per circa cinque minuti a parlare di dove mi piacerebbe andare, fino a che non atterriamo per davvero e posso finalmente slacciarmi la cintura.

<< Ragaaaa siamo a Parigi!!>>

<< Topico!!>>

<< Fico!>>

Ognuno dei ragazzi ha un suo modo particolare di esprimere la propria gioia e devo ammettere che ognuno è originale. Per fortuna le pratiche di discesa dall'aereo e del recupero dei bagagli si svolgono piuttosto veloci, al contrario delle mie aspettative, per cui mentre siamo fuori dall'aereo porto in attesa dei nostri taxi, la mia mente divaga già sui possibili scenari di questa parentesi parigina.

La Spagna non la batte nessuno e su ciò non ci piove. Ma Parigi ha comunque il suo fascino!

<< A che pensi bionda?>>

Al suono della voce di Cam, faccio un salto all'indietro e mi volto verso di lui, con il cuore a mille.

<< Mi hai fatto venire un colpo!>>

<< Lo so! È questo il bello.>>

<< Che pazienza ci vuole!!>>

Lui sbuffa e si avvicina di qualche passo, prima di circondarmi la vita con un braccio.

<< Sta zitta e baciami.>>

Come faccio a rifiutarmi?

Quando però sto per avvicinarmi a lui, esaudendo il suo e chiaramente anche il mio desiderio, qualcuno ci interrompe, proprio sul più bello.

NA
Scusate la brevità ma sono esausta. Breve ma di passaggio per la parentesi francese 😍.
PS: in molte mi hanno chiesto quanto manca e secondo i miei calcoli, siamo più o meno a metà. Manca infatti la Francia è tutta l'Italia 😏😏😏. Per l'Olanda ci devo pensare.

MA IMPORTANTE: chi di voi vorrebbe un sequel? Ovviamente post tour europeo. Let me know...
🙈🙈🙈

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora