Traccia 5

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Traccia: scrivere di una storia d'amore tra due personaggi che si odiano e vivono in un posto sudicio e squallido.

Pioveva quella mattina.
Lorelay entrò al covo con mezz'ora di ritardo, si tolse il cappuccio e abbassò la zip della felpa fradicia per poi abbandonarla sulla vecchia scrivania posta all'angolo della stanza.

"Se l'avessi saputo magari avrei avvertito mia sorella di nascondere meglio la roba invece che lasciarla in bella vista sul letto" sentì in lontananza Lorelay.

"Sei un coglione Theo, era l'ultima erba che ci restava!" esclamò indignata una voce femminile.

"Chiudi la bocca puttanella"

"La smettete voi due?" intervenne una terza persona nella stanza di fianco.

"Lasciali fare Tanya, sai che se non litigano almeno una volta al giorno non sono contenti quei due scemi"

"Buongiorno a tutti" salutò la bionda una volta superata la porta.

"Finalmente Lorelay! Pensavamo ti fossi dimenticata"

"No, ho solo avuto un po' di problemi con gli sbirri" sbuffò ruotando gli occhi.

"Che è successo di nuovo?" le chiese Tanya.

"Le solite cazzate, a quanto pare hanno il mio schedario e mi hanno presa di mira, tutto nella norma no?"

"Bene vogliamo iniziare?" disse scocciata Karen con la sua vocina stridula.

"Qualcuno qua è acido già di prima mattina" ridacchiò Theo guadagnandosi un pugno da parte della ragazza.

Lorelay sospiró e prese posto al centro della stanza.

"Allora? Di che ci devi parlare Erik?"

Erik si alzò e camminò verso gli amici.

"I Black Wolves Street ieri hanno fatto un graffito sul muro del vecchio ospedale in centro, e si sa che quello è il nostro territorio"

"Cosa?!" chiese incredula Karen.

"Già e a quanto pare hanno iniziato a spacciare giù al porto"

"Questa è guerra" sussurrò Theo a denti stretti.

Lorelay si alzò.

"Non la passerano liscia quei luridi figli di puttana"

"Hai idee?"

"Cerchiamo di risolvere a parole prima" spiegò cercando di mantenere la calma.

"Bene, domani allora andremo al buco, li troveremo sicuramente là" consiglió Erik.

"Io vado ragazzi, devo passare dalla vecchia Sally a prendere le sigarette"

Lorelay uscì dal covo e corse sotto la pioggia per le sporche e bagnate vie dei quartieri più malfamati di Londra.
Ogni quartiere era territorio di bande diverse, la zona ovest della periferia era tutta dominata dagli Skate Killer.
Lorelay era il capo branco, viveva da sola dall'età di 12 anni, da quando i suoi genitori vennero uccisi da un pazzo scappato dal manicomio della città.
Era lei che prendeva le decisioni del gruppo ed era stata lei a trovare il covo, un vecchio edificio abbandonato sulla Terrence Evenue, e a farlo diventare il punto di ritrovo degli Skate Killer.
Subito si erano uniti a lei Karen e Theo, i due avevano una relazione di amore e odio che finiva sempre nel letto a casa di uno dei due. Karen era impulsiva è più di una volta il gruppo era finito nei guai a causa della sua sfacciataggine.
Theo si occupava della parte pratica, era lui che comprava la droga e si procurava poi gente a cui rivenderla, più tardi poi si era aggiunto Erik, il fratello maggiore di Theo, che dopo essere stata cacciato da un altro clan, si era unito al fratello.
L'ultimo componente era Tanya, lei e Erik avevano un po' il compito di tenere a bada le altre tre teste calde.
Gli Skate Killer negli anni avevano conquistato sempre più il rispetto dei vari quartieri e ormai erano tra i gruppi più temuti della città.
Lorelay arrivò a casa un'ora più tardi, si tolse i vestiti fradici e lerci e si coricò a letto, pensando al discorso che avrebbe fatto l'indomani a Jason, il leader dei Black Wolves Street.
Il giorno seguente gli Skate Killer si addentrarono nella zona della città che non apparteneva loro.

Contare le stelle M&K [concorso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora