Capitolo 7.

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La sveglia suona ripetutamente, la stacco e mi alzo, il contatto fra il pavimento freddo e i miei piedi mi fa venire i brividi. È l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di pasqua, non so ancora cosa farò in questa settimana.
Non ho ancora capito cosa siamo io e Matteo, sembriamo una coppia, passiamo la maggior parte del tempo insieme, continuiamo a rubarci baci, ma nessuno dei due ha voluto approfondire la cosa. Mi sono riavvicinata al suo gruppo, mi ero allontanata dopo che mi aveva abbandonato, casa mia è diventata casa di tutti, spesso sono a casa mia e ormai una parte di armadio è di Matteo. Tutti sanno dove sono le chiavi di scorta, quando torno da scuola posso trovarci chiunque, da Edoardo che suona il basso perché c'è ha una buona acustica a Jacopo che è rimasto a dormire da me la sera prima perché era troppo ubriaco per tornare a casa.

Prendo lo zaino, accendo la musica e mi incammino verso scuola.

Da Matt

Buongiorno acidina ❤

Dopo scuola passo a prenderti a casa, prepara una valigia, questa settimana è solo per noi due.

Non so cosa aspettarmi da uno imprevedibile come lui, non rispondo al suo messaggio e salgo sulla metro.

Dopo 5 lunghe interminabili ore, finalmente esco. Non so cosa mettere nella valigia, non so dove andremo, nel dubbio mi presterà lui quello che mi manca. Sto ancora correndo per casa quando Matteo suona al campanello, lo faccio entrare mentre finisco di mettere a posto le ultime cose.

M: Per fortuna ti ho detto di prepararti con un sacco di ore di anticipo, se no rimanevano qua sicuramente.

Lo guardo aggrottando la fronte, non capisco, cosa c'è da fare di così urgente. Si avvicina a me, mi mette le mani sui fianchi e mi da un bacio veloce. Mi sorride e va in cucina.

M: Tranquilla lo scoprirai presto, intanto muoviti.

Mi urla dalla cucina, corro in camera a prendere i bagagli, il cappotto e le sigarette. Saliamo in macchina e Matteo inizia a guidare.

- E dai dimmi dove stiamo andando!

Era un'ora che continuavo a fargli quella domanda, fa un sorriso beffardo, continuando a tenere l'attenzione sulla strada e scuote la testa. Amo quando è così concentrato su qualcosa. Noto che ha un ciuffo che continua a cadere davanti ai suoi occhi, sorrido, mi levo una forcina dai capelli e la metto tra i suoi.

M: Eddai così sminuisci il mio aspetto virile!

Mi metto a ridere, Matteo parcheggia la macchina e guardo fuori dal finestrino. Siamo all'aeroporto.

- Sai che non amo gli aerei, perché mi hai portato qua?

Inizio ad innervosirmi, ho paura di volare, l'ho fatto più volte, ma se posso evito, e lui dove mi porta? In un aeroporto logicamente, conosce benissimo questa mia debolezza.

Si avvicina e mi abbraccia, mi lascia un bacio in fronte e mi guarda negli occhi.

M: Lo so benissimo che non ami volare, ma fidati che questa volta non te ne pentirai, non andartene, fallo per me.

Annuisco e lo abbraccio ancora, prendiamo i bagagli e entriamo tenendoci per mano. Mi porta in una sala da cui partono più voli, non so dove mi voglia portare e da quanto ho capito non lo scoprirò molto presto.

Ormai ci sono poche persone in fila per ogni cheek-in, Matteo si alza e mi prende per mano. Mi porta verso quello di New York, non ci posso credere, sta mantenendo la sua promessa, mi sta portando in America, rimango a bocca aperta.

M: Chiudi la bocca che entrano le mosche.

Ha un sorriso stupendo, mi catapulto su di lui e lo bacio con foga, mi sorride ancora e mi trascina sull'aereo. Ancora non ci credo, ha fatto tutto ciò per me. Quando ci sediamo inizio a riempirlo di baci, la mia felicità ha preso il sopravvento anche sulla paura.

Sono state otto ore tranquille, Matt ha cercato di distrarmi sempre, raccontandomi barzellette, imitando qualcuno, coccolandomi o semplicemente parlando di stronzate, alla fine sono stata bene.

Quando atterriamo ancora non mi rendo conto di ciò che è successo, stringo la mano di Matteo e mi guardo intorno, sembrò una bambina che scopre il mondo, credo che la mia faccia sia paralizzata, sorrido e basta. Matteo mi stringe a se. Mi porta in hotel, entro nella bellissima stanza che aveva prenotato, guardo fuori dalla finestra e si vede tutta la città di notte.

- Hai speso troppo.

M: I soldi non varranno mai quanto un tuo sorriso.

Lo butto sul letto e inizio a baciarlo con foga, le sue mani iniziano a vagare per il mio corpo.

Mi sdraio riprendendo fiato, ho appena fatto l'amore con Matteo, a New York, cosa posso volere di più dalla vita? Mi giro verso di lui e sorrido, ci mettiamo sotto le coperte e mi abbraccia. Appoggio la testa sul suo petto e sento ancora i battiti irregolari.

- Ti Amo.

M: Ti amo anch'io.

Una brivido percorre tutto il mio corpo, non ci eravamo mai detti nulla di simile, ne eravamo mai arrivati fino a questo punto, solo ora mi rendo conto di cosa sta succedendo, lo stringo ancora di più e mi addormento abbracciata a lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 22, 2016 ⏰

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2016 || Matteo TiberiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora