Capitolo 3.

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Virginia.

Sono passate due settimane dalla cena con Matteo, evidentemente non gliene frega niente di me e mi ha cercato solo per qualche scommessa o aveva bisogno di una mano. Lo odio per questo, ho il presentimento che tutta la nostra amicizia fosse un imbroglio. Lui mi usava come psicologa e io non ne ricavavo niente, è per questo che non abbiamo più un rapporto. Ammetto di aver trascorso momenti indimenticabili con lui. Ero e sono tutt'ora innamorata, ma non credo abbia mai ricambiato. Ma la domanda che mi pongo più spesso è: non se n'è mai accorto?

Esco dalla vasca, sono le 14 di domenica non ho nulla da fare, mando un messaggio a l'unica persone che mi è stata accanto in questo ultimo periodo.

A Lorenzo.

Paggi del mio cuore hai da fare oggi?

Appoggio il telefono sul comodino e inizio a vestirmi. Dei jeans e un maglione di lana che mi arriva a metà coscia. Sento il telefono vibrare.

Da Lorenzo.

Carissima, no, sono fuori con Matt, perché non ti unisci a noi? Non ti farà nulla. Siamo alla Pam.

A Lorenzo.

Solo per oggi vi darò l'onore di stare con voi due. Arrivo subito.

Mi metto le mie Vans, prendo il giubbotto, le chiavi e dei soldi ed esco. Appena arrivo la Lorenzo mi saluta con un abbraccio, ci prova anche Matt, ma lo evito alla grande.

M: Eddai, mi spieghi cosa ti ho fatto?
- Ma sei serio? Matteo infilatelo nella testa che per te ora sono solo una conoscente.

Flashback.

I miei genitori mi hanno appena detto che divorziato, il problema sono io, mia madre mi vuole educare in un modo, mio padre in un altro e io faccio come mi pare. Mia madre me l'ha detto in faccia che mi odia per questo. Non ce la posso fare, esco di casa e mi dirigo dal mio migliore amico Matteo. Le lacrime iniziano a scendere. Cosa ho fatto di sbagliato? Mi hanno sempre insegnato che dovevo fare di testa mia. Ecco perfetto piove anche, meglio di così no vero?

Suono a Matteo, dopo poco mi apre.

M: Virgi tutto bene?
- Sì, certo non vedi sono in lacrime, sotto la pioggia e sono venuta da te per farmi aiutare una buona volta, ma hey va tutto bene non ti preoccupare.
M: Senti io sto facendo un video con Lorenzo possiamo parlare dopo?
- Oh certo perché no, aspetto anche la prossima settimana se ti va bene, guarda sul calendario se sei libero.

Gli rispondo con un tono misto al sarcasmo e all'acidità.

L: Matte ma sei scemo? Il video può aspettare, Dio che coglione, Virginia vieni andiamo a farci un giro.

Mi abbraccia e esce di casa.

Prendo lo skate e inizio ad esercitarmi. Meno gli parlo meglio è. Passo la prima mezz'ora a provare il Pop Shove-It, dopo un po' mi stanco e noto una panchina buona per fare il Grind. Parto convinta e salto sulla panchina, tempo di fare 10 cm e cado di culo. Ci riprovo ancora e ancora, mi faccio male al ginocchio, ma non mi interessa. All'ennesima caduta mi sdraio in terra delusa.

- Dio dello skate Matteo Tiberia aiutami tu.
M: Abbassati di meno quando sei in equilibro e vedrai che non cadi più.
Loré hai sentito sono il Dio dello skate.

Sbuffo.

- Spero bene di non essermi sbagliata.

Ci provo ancora e questa volta mi riesce. Esulto e abbraccio Matteo. Mi stacco subito accorgendomi di quello che ho fatto.

M: Posso parlarti noi due da soli?
- Va bene.

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Scusate se non ho aggiornato prima, lasciamo perdere il perché...
Mi consigliate fan fiction da leggere? Non trovo niente di interessante.

-Ishtar.

2016 || Matteo TiberiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora