Capitolo VII

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-Ma allora qui parlano tutti con gli animali!- esclamò Helen.
-Così sembra....Andiamo a prenderci qualcosa da bere.-
Andarono subito in piazza. Helen era piena di domande che gli frullavano in testa, forse una bibita fresca le avrebbe fatto bene. Entrarono nella piccola saletta che costituiva il bar. Era un po' malandata, con una carta  da parati rossa a coprire un muro che una volta era sicuramente bianco. Dagli strappi della carta messa con disattenzione appariva però un muro ingiallito, con anni di umidità attaccati sopra. Il pavimento in parquet era vecchio, le assi del legno un po' alzate per via della pioggia che entrava dai numerosi spifferi del muro. I tavoli di legno erano puliti, ma comunque in qualche punto erano incrostati di olio e grasso. Dietro il bancone un uomo basso e tarchiato che aveva sicuramente superato la soglia dei sessanta era affaccendato a pulire la macchina del caffè. Per il resto la sala era vuota. Jenny ordinò un tè caldo, Helen solo un bicchiere di succo di frutta. Quando l'uomo portò le bevande alle ragazze Helen gli fece una domanda, incuriosita dal fatto che nessuno fosse al bar e dallo strano silenzio.
- Mi scusi, come mai non vedo nessuno, e fuori c'è poca gente?-
Impaurito, il barista poggiò le bevande e borbottò:
-N-non-non lo so... -
E se ne andò. Dopo aver bevuto Helen vide che il barista coccolava un piccolo volpacchiotto. Lo fece accarezzare anche ad Helen. Era un cucciolo dolcissimo, che subito si appoggiò alla ragazza e si fece accarezzare fiducioso.
-

Si chiama Wood. È pauroso, da piccolo ha subito un trauma...-  Si accorse di aver parlato troppo.
- Che tipo di trauma? - Rassegnato, l'uomo disse:
- Tanti anni fa uno di noi, molto talentuoso, viveva proprio qui. Parlava con i leoni. Per il suo talento era riuscito ad imparare a trasformarsi in un leone. Vero e proprio. Pian piano però, il suo potere aumentò. Nessuno riusciva a comprendere gli animali come lui. Riusciva ad entrare nel loro cuore. Nei loro sentimenti.
-Dopo un po', però, iniziò a credere di poter parlare con tutti gli animali, di poter diventare re come il leone era re della foresta. Cominciò a rapire gli animali, prima in segreto, poi anche davanti ad altri, per provare a parlare con loro. Poi le cose peggiorarono. Iniziò anche a  costringere le persone a darglieli. E chi si opponeva avrebbe potuto assaggiare la parte peggiore del leone in cui si trasformava. La parte che divorava uomini e animali. Era stato educato a usare il suo potere solo per raggiungere la gloria. Neanche suo padre, la persona da cui aveva ereditato il potere, era stato capace di fermarli.
- Ad un tratto cambiò nome. Si fece chiamare Il Prescelto, si credeva destinato ad avere il potere più grande di tutti, ma tutti lo chiamavano l'Oscuro. Gli davano la caccia, quindi uccise tutti coloro che conoscevano il suo vero nome e oggi nessuno lo ricorda più. Wood ha visto alcuni suoi amici morire per opera di quel leone mostruoso. Era piccolo, e rimase scioccato. Ad un tratto l'Oscuro riunì alcuni seguaci e con loro sparì nel nulla. Da allora la gente ha ricominciato a vivere, tutto era tornato normale. Però dopo ormai dieci anni la gente è sparita di nuovo. Pochi passeggiano, nessuno va nei bar o al cinema, o al teatro. Perché qualcuno dice che è tornato. L'Oscuro è tornato. -

La ragazza che parlava ai corviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora