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CAMERON

Mancano dieci minuti, o forse meno, a quello che si prospetta essere una serata da brivido, ma io, invece di ridere e scherzare come mio solito, non riesco a smettere di tremare. Di tremare per le troppe lacrime versate, per il rimpianto di essere qui, invece che a casa, dove avrei dovuto essere. Non biasimo mia sorella per avermelo detto ora, perché alla fine non esiste un momento giusto o sbagliato per dare delle brutte notizie. Puoi solo darle e pregare che l'altra parte, in questo caso io, la prenda il meno peggio possibile. Ma sfortunatamente per me e per chi mi starà intorno stasera, io non l'ho presa affatto bene. Vorrei solo starmene qui, da solo e senza vedere nessuno, mentre in realtà devo andare sul palco e far finta che tutto va bene. Ma come faccio? Come faccio a sorridere e scherzare, quando l'unica cosa che provo in questo momento è un profondo e totalizzante senso di colpa? Come faccio a essere il solito Cam allegro e scherzoso, quando dentro mi sento vuoto?

<< Cam, cinque minuti!>>

La voce di Matt mi arriva come se fosse un suono lontano, quasi ovattato, tanto che devo voltarmi per capire bene che cosa abbia detto. Mi concedo un'ultima occhiata allo specchio, giusto per capire quanto siano evidenti i miei occhi rossi, e quando noto che sono quasi spariti, tiro un sospiro di sollievo. Stasera, nonostante tutto, devo dare il massimo. Non posso deludere i ragazzi, né tanto meno le mie fan. Anche perché immagino già le critiche e le cattiverie che potrebbero saltare fuori già da domani al mio mio passo falso. La gente quando vuole, sa essere davvero spietata.

Scendo dalla sedia ed esco dalla porta del camerino, per poi avviarmi verso il gruppo, nascosto dietro le quinte. Riesco a sentire le urla della folla che ci reclama a gran voce, mentre dietro le quinte regna una tranquillità quasi inquietante. Mentre sono di spalle di fronte all'armadio dei microfoni, alla ricerca del mio, sento qualcuno chiamarmi da lontano. Faccio giusto in tempo a voltarmi, quando vengo travolto da un piccolo tornado biondo, che mi salta letteralmente addosso, avvolgendomi poi in un abbraccio che definire stritolatore è riduttivo. Non dice nulla, si limita a stringermi forte, rendendo praticamente ovvia la mia stretta di ricambio. Rimaniamo così per qualche secondo, stretti l'uno tra le braccia dell'altro, quando infine lei si stacca, tornando a terra e sistemandosi poi i vestiti.

Alza lo sguardo e mi sorride, per poi dirmi qualcosa. C'è talmente tanto casino fuori, che sono costretto prima ad avvicinarmi e poi a chinarmi verso di lei per sentire meglio.

<< In bocca al lupo tigre! Andrà tutto bene, fidati di me.>>

Perché ho la stranissima sensazione che non si riferisca soltanto allo spettacolo?

<< Grazie Nana... >>

Faccio per voltarmi e andare verso il palco, quando mi giro di scatto e con pochi passi, la raggiungo.
Mi chino verso di lei e poi le do un bacio leggero, veloce ma inequivocabile.

<< A fine spettacolo... Ti andrebbe di fare qualcosa solo noi? Penso sia arrivato il momento di qualche spiegazione.>>

Lei mi guarda un attimo, probabilmente stupita da questa mia uscita inaspettata, ma poi mi sorride in un modo così dolce, che per un attimo dimentico davvero tutto il resto. Ci siamo soltanto noi, contro il resto del mondo.

<< Non mi muovo da qui, Dallas.>>

E con questa frase finale, mi avvio finalmente verso i miei amici.

  LILY

Sono trascorse quasi due ore da quando i ragazzi hanno iniziato lo spettacolo, ma pur trattandosi di una bella serata, allegra e divertente, qualcosa non mi torna. Mi sento inquieta. E il motivo è abbastanza intuibile. Cameron non sta bene. A un occhio esterno sembrerebbe tutto a posto, ma per me, che stando con lui sempre e in ogni momento ho imparato a riconoscere quando indossa una maschera, e' palese che qualcosa non quadra. E da come stanno gestendo la serata i ragazzi, riempendo i buchi che spesso ci sono, facendo più battute e sorrisi del solito, deduco ci siano arrivati anche loro. Sembra spento, senza energie, come se qualcosa gliele avesse risucchiate di colpo. Ma di che cosa si tratta?

Spero soltanto che la serata si concluda senza drammi o Casini, perché so bene che cosa succede quando Cam è stanco o su di giri. È matematico che accadano guai. Oltretutto considerando il fatto che dopo lo spettacolo, ci sarà un momento in cui i ragazzi verranno intervistati da alcune emittenti televisive francesi e dal momento che io sono leggermente catastrofica, prevedo guai. A un certo punto vedo Shawn fermarsi e andare dietro le quinte a prendere una chitarra, mentre gli altri ragazzi prendono delle sedie e si siedono intorno.

<< Amici, questo che ho in mente è un piccolo fuori programma, ma che spero apprezzerete lo stesso. Tra le tante bellissime lettere che noi ragazzi abbiamo ricevuto, una ci ha colpito in particolare modo. Ci ha scritto un ragazzo di nome Jake, chiedendoci, o meglio, pregandoci, di cantare una canzone alla sua ragazza francese, Odine, per il suo compleanno. Sono quasi due anni che stanno insieme e dato che lei ci ama in maniera assurda, gli sembrava il regalo migliore. Che dite, vi va di sentirla?>>

Non appena Shawn finisce di parlare, un urlo assurdo scoppia tra la folla, urlo che viene preso come risposta decisamente affermativa. E direi che era abbastanza prevedibile, dopotutto i ragazzi, ma sopratutto Shawn, hanno il loro fascino quando cantano dal vivo.

Ciò che però non mi aspettavo proprio, e' la reazione di Cam. Non appena sente il nome Jake, inizia ad agitarsi sulla sedia, prima in maniera lieve, poi sempre più forte, tanto che a un certo punto rovescia la sedia e corre via, dietro le quinte.

Lasciando tutta la folla praticamente senza parole.
Tutti i ragazzi sono totalmente spiazzati, ma fortuna entra in gioco Matt, che con un paio di battute, cerca di alleviare la tensione.

<< Emh... Non volevo dirvelo, ma Cam ha fatto indigestione di frutti di mare oggi e continua a fare avanti e indietro dal bagno... Non dovevo dirvelo, scusate Ahaha.>>

La folla scoppia a ridere, poi Shawn inizia a suonare e tutti si zittiscono. Non appena infatti la voce del moretto inizia a farsi strada, sembra quasi che sia stato lanciato una sorta di incantesimo, perché tutti sono perfettamente immobili e silenziosi, a differenza della sottoscritta, che gira i tacchi e va alla ricerca del suo mestruato. Lui ha bisogno di me e non ho certo intenzione di farmi da parte. Ho già commesso questo errore e non ho certo intenzione di ripeterlo.

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora