1-Hermione

192 8 7
                                    

Hermione aveva sempre creduto di essere una ragazza normale. Era la secchiona della scuola, quella che studiava sempre ed aveva i genitori dentisti. Voleva diventare dentista anche lei. Nella sua vita non le era mai successo nulla di strano, tranne quella volta che cercando di scappare dal bullo della scuola si era ritrovata a casa sua, come per magia. Non si ricordava molto bene quello che era successo; più provava a ripescare i ricordi, più quelli si facevano annebbiati e confusi. Una cosa molto strana, visto che di solito aveva un'ottima memoria.
-Hermione... è ora di svegliarsi, tesoro.
Hermione si rigirò nel letto, mezza addormentata. Sua mamma la svegliava sempre così.
-Su, dai, amore... oggi è il tuo compleanno!
-Compleanno? Cosa?! Non era domani?!
La signora Granger sorrise. Sorrideva sempre, quando sua figlia si dimenticava qualcosa di importante.
-Sai, dovremmo comprarci un calendario. No, tesoro, oggi è il 15 giugno.
Hermione si alzò di scatto.
-Non può essere... non posso essermene dimenticata di nuovo!
-A quanto pare, ricordi tutte le date tranne quella del tuo compleanno...
Sorrise la mamma, mentre Hermione si chiedeva come si faceva a dimenticarsi del proprio compleanno.
-Dai amore, è pronta la colazione.
Hermione scese dal letto e per prima cosa andò in bagno, come ogni mattina. Neanche il suo compleanno avrebbe potuto interrompere la sua routine quotidiana. Si pettinò, cercando di domare i folti ricci con ben poco successo. Poi tornò in camera per vestirsi; infine scese le scale diretta verso la cucina, ma capì subito che c'era qualcosa che non andava: i suoi genitori si stavano scambiando sguardi confusi.
-Buongiorno, mamma, buongiorno, papà.
Salutò, per far capire che era arrivata.
-Ciao, tesoro! Ecco... per caso, conosci un qualcuno di nome Ogvarts?
Chiese suo papà. Hermione non capiva.
-Amore, qui c'è scritto "Hogwarts"
La signora Granger parlò con un tono più irritato del solito, come a sgridare suo marito per la mancanza di tatto sul nome, o il cognome, di quella che sarebbe potuta essere la prima amica di loro figlia.
-Oh, scusa... Hogwarts.
Borbottò il signor Granger. La busta era spessa e pesante, di pergamena giallastra. Sopra, in inchiostro verde smeraldo, c'era scritto l'indirizzo di Hermione, precisissimo. Nel retro c'era un sigillo di ceralacca color porpora, con uno stemma: un leone, un tasso, un corvo e un serpente intorno a una grossa 'H'.
-Originale, questa tua amica...
Mormorò la mamma della ragazza, evidentemente scossa da quella strana busta.
-Non è una mia amica.
Disse piano la ragazza.
-Come scusa?
-Non è una mia amica, mamma. Non la conosco neanche.
-Eppure, il postino non può aver sbagliato...
Mormorò il papà di Hermione, adocchiando l'indirizzo.
Ci fu un attimo di silenzio.
-Beh, vediamo cos'è!
Esclamò infine la figlia, aprendo la busta con un gesto deciso. C'era una lettera, scritta sulla stessa pesante pergamena della busta. Cominciò a leggere ad alta voce:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente

(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)

-Che razza di scherzo è questo?!
Chiese scioccata sua mamma.
-Non lo so, mamma... mi sento strana, come se potesse essere vero.
I suoi genitori la guardarono, preoccupati, ma Hermione li ignorò e riprese a leggere:

Cara signorina Granger,
siamo lieti di informarLa che Lei ha il diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. I corsi avranno inizio ilsettembre. La informiamo che Lei è un caso un po' speciale, perciò arriverà un professore per aiutarLa. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice.

-

-Senti, Hermione, è tutto uno scherzo.
Furono queste le parole con cui la signora Granger cercò di convincere sua figlia che la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts non esisteva. E furono decisamente parole sprecate. Non scalfirono nemmeno l'eccitazione che si poteva leggere negli occhi di Hermione, che, ignorandola, domandò:
-Se domani dovesse davvero venire un professore... potrò andarci, vero, mamma? Sarà questo il vostro regalo di compleanno!
I genitori della ragazza si lanciarono un'occhiata terrorizzata. Hermione non aveva mai chiesto festeggiamenti per il suo compleanno, e tantomeno regali. Finché il signor Granger non decise che era così improbabile che venisse qualcuno che dicendo di sì alla figlia non ci avrebbe rimesso niente.
-Ma non rattristati quand... se non arriverà nessuno!
Raccomandò.
-Grazie papà!
Esclamò la ragazza.
-Ti prometto che prenderò i voti migliori.

Hermione trascorse un pomeriggio tranquillo, tra i libri. Andò a dormire presto per svegliarsi prima la mattina dopo; e così fu. Ad essere sinceri, si svegliò per colpa di un insistente miagolio; la ragazza si alzò e si vestì, poi decise che avrebbe fatto tacere il povero gatto prima che svegliasse i suoi genitori.Troppo tardi: erano svegli e vestiti tutti e due. Quando Hermione andò in ingresso, il luogo della casa dove i rumori erano più forti, suo padre stava aprendo la porta.Svelto,un elegante gatto soriano zampettò in casa. Un secondo prima che la signora Granger lo potesse buttare fuori, questo cominciò a tremare e cambiare forma, diventando una donna. La signora Granger svenne mentre Hermione entrava in ingresso.
-Mamma!
Esclamò quest'ultima, precipitandosi da lei. Il signor Granger sembrava pietrificato.
-Spero non sia colpa mia.
D

isse la nuova arrivata. Portava un lungo mantello verde smeraldo, da cui estrasse una lunga bacchetta di legno. Sorrise e la puntò verso la signora Granger; ci fu un piccolo lampo di luce e quella si svegliò.
-Buongiorno, sono la professoressa McGranitt, Vicedirettrice della scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts.
-S-sylvia Granger
Ballettò la signora Granger. Anche il signor Granger si riscosse:
-Fabio Granger.
Disse, tendendo la mano alla professoressa che la strinse esitante.
-Sono qui per portare la signorina Granger a comprare le sue cose di scuola. Non ci sono costi, la scuola regala le cose ai nati babbani... ovviamente se accetta di andare a scuola.
-Accetta.
Disse sicura Sylvia Granger. Hermione fece un ampio sorriso, poi corse a prendere la lista delle cose da comprare.

Questo era il primo o capitolo, nel telefono mi dicono che è pubblicato ma (come vedete) l'ho dovuto pubblicare ora... con il tablet, anche se questo (spero) non lo vedete. Non parlo con te, InesMalfoy04

When The Sun Goes Down|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora