Capitolo 3

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Dopo cena torniamo in camera, proviamo un paio di canzoni con la chitarra e Matt mi fa vedere dove avevo sbagliato quel pomeriggio, dopodiché inizio a preparare la borsa per domani mattina, tutto ciò evitando di nominare qualcosa riguardo all’argomento “potrei aver visto un fantasma del passato ma non ne sono sicuro”. Mi immergo nella mia cabina armadio per decidere cosa mettere il giorno dopo quando Matthew tira fuori il discorso che stavo aspettando venisse fuori da quando ha messo piede in casa mia << sai, non vedo l’ora che ricominci la scuola, quest’anno ci saranno un sacco di nuove ragazze >> mi urla da camera mia, << e immagino che tu non ne risparmierai nemmeno una >> dico affacciandomi alla porta per guardare la sua faccia, lui mi risponde con un sorrisetto malizioso << non è colpa mia se tutte cadono ai miei piedi >> dice ridendo e stendendosi sul mio letto. Matthew non era un puttaniere, non pensatelo nemmeno, sapeva come trattare una ragazza ed era capace di farla sentire una vera e propria principessa, il problema è che Matthew è veramente bello, uno dei più belli della scuola a quanto diceva la classifica che noi ragazze avevamo fatto l’anno prima, e non era raro che una ragazza si prendesse una cotta per lui e poi venisse rifiutata; un altro punto a suo favore: lui non usciva con la prima che capitava. << Quindi non ti interessa nessuna ragazza al momento? >> gli chiedo uscendo con dalla cabina armadio con i vestiti << oddio, ragazze belle quest’estate ne ho incontrate, l’interesse c’era anche, ma non sarei mai arrivato alla fatidica cotta, mancava qualcosa >> << e non pensi proprio a nessuna? >> dico con un sorrisetto malizioso sperando che dica il nome della mia migliore amica << dai Ailena, dimmi a chi stai pensando in particolare >> << io?! Ma no, a nessuna, era solo per sapere >> dico, ovviamente, mentendo << non ti credo, dai dimmi chi è che vuole sapere se mi piace >> può scordarselo. Nego con la testa, << okay, allora dirò il nome di tutte le ragazze che conosciamo entrambi e che sono abbastanza vicine a te da potersi permettere di chiederti questo favore >> scoppio a ridere mentre lui mi guarda serio iniziando a dire diversi nomi di ragazze. Spara dieci nomi di ragazze, nessuna delle quali gli interessa, prima che io lo fermi << okay, basta fermati, non voglio più saperlo >> dico alzandomi per andare a prendere il telefono << aspetta, dai me ne mancano pochi >> mi volto di nuovo verso di lui aspettando che dica questi nomi << Alyssa >> sgrano gli occhi << mmm… bella, ma è troppo precisina per me >> tiro un sospiro di sollievo, ci mancava solo che gli piacesse Alyssa << Madison, lei non sarebbe male se non fosse che va dietro al primo ragazzo che passa >> altro sospiro di sollievo, non ci tenevo a vedere il mio migliore amico con quella troietta << e poi beh, c’è Casey >> ce l’ha fatta! Un applauso, c’è voluto tutto l’elenco delle ragazze della scuola per arrivare a dire quel nome << Casey è davvero bella, simpatica, intelligente, si su di lei potrei fare un pensierino >> trattengo a stento un sorriso ed evito i salti di gioia << Ailena, puoi saltellare per tutta la stanza se vuoi, so che ha una cotta per me e so anche che tu, tua nonna e Alyssa ci vedete bene insieme >> lo guardo male, malissimo << come fai a saperlo? >> lui scoppia a ridere << guardate che un ragazzo nota certe cose, figuriamoci poi se non lo notano i suoi amici, è dall’anno scorso che Ty, Lucas, Dereck e Alex mi dicono che gli piaccio, sai, non è stato molto furbo da parte vostra venire a TUTTE le nostre prove e a TUTTI i nostri “concerti” >> beh si effettivamente << guarda che venivamo perché volevamo venire a sentirvi >> mi guarda storto << okay, forse un paio di volte io e Aly siamo state costrette ma erano più le volte in cui volevamo venire che quelle in cui non volevamo >> dico arrendendomi al suo sguardo inquisitore. Ah e comunque si, Matthew suona (e canta) in una band con i suoi migliori amici e da qualche mese hanno iniziato a suonare in alcuni locali. << Ailena non siete le uniche a cui io e Casey piacciamo come coppia, e su di lei potrei davvero fare un pensierino, solo che non la conosco così bene, e poi c’è il fatto che è una delle tue migliori amiche e se le cose andassero male potrebbe succedere un casino >> << tu non pensare a se le cose andranno male, pensa a se andranno bene, poi non ti sto dicendo di sposarla, ti sto dicendo di provare a conoscerla per bene >> prevedo una nuova coppia! Non potrà non piacerle! Chiunque si innamorerebbe di lei << ci penserò, tu però non ti azzardare a dirle qualcosa! >> aspetta cosa?! << nono, ehi, devo dirglielo! È la mia migliore amica e il ragazzo che le piace ha detto che è interessato a lei! >> << vero, ma io sono il tuo migliore amico e ti ho appena confidato che sono interessato ad una ragazza, il codice dell’amicizia dice che non puoi dire niente a nessuno, così come io non ho detto niente quando mi hai detto che ti piaceva Byron e io sapevo che lui ricambiava >> sono allibita, lui non si aspetta davvero che io non dica nulla vero? << quindi secondo te che dovrei fare? >> << assolutamente niente, dvi solo fare in modo che lei dica di si quando le chiederò di uscire e devi evitare che lei faccia scena muta se io inizio a parlarle in corridoio >> è successo davvero, due anni fa, Matthew si era avvicinato a lei per chiacchierare e lui non aveva detto “a”, si beh, la situazione e migliorata, adesso riesce a dirgli “ciao”, addirittura senza andare in iperventilazione dopo << che palle Matt, non è giusto! >> << si invece >> no invece << e se mi chiede qualcosa? Non posso dirle che sei interessato ad una, poi si fa mille paranoie >> << e allora tu non dirle niente, dille che non abbiamo parlato dell’argomento, sei brava ad evitarli, per esempio hai evitato alla grande l’argomento “Benjamin” >> eccolo, lo sguardo di chi sa che non ti va di parlare di qualcosa ma ti imporrà di affrontare quell’argomento << ne abbiamo già parlato >> dico iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza << Ailena aveva il bracciale >> dice alzandosi, so che non riuscirò a rimanere calma << Matthew basta! Tu non sei sicuro di aver visto bene, tu VUOI aver visto bene! >> e infatti pronuncio queste parole urlando e dalla sua faccia so che avrò indietro altre urla << si! È vero, spero con tutto il cuore di aver visto bene! >> proprio come immaginavo << beh io no! Perché speri che Benji sia tornato?! Sarebbe come riaprire una vecchia ferita! >> una ferita che dopo sei anni non se ne è ancora andata, una ferita che fa ancora male << perché per te significherebbe riaprire una ferita, per me significherebbe ritrovare un fratello! >>. Passano un paio di minuti senza che nessuno dica qualcosa, la sua risposta mi ha spiazzato, sapevo che anche lui era stato male per quello che era successo ma non pensavo che per lui fosse ancora così importante. Noi ragazze siamo solite pensare che il dolore dei ragazzi sia passeggero, non mi ero mai fermata a pensare a cosa potesse significare per lui aver perso il suo migliore amico, e a pensarci adesso, mi sembra strano non aver mai notato che nessuno dei suoi amici fosse per lui come un fratello, è ovvio, l’unico fratello che lui vuole al suo fianco è Benjamin e lui l’ha lasciato << smettila di pensare di averlo dimenticato, il tuo gatto si chiamo Tiger e non fatico ad immaginare il perché >> Benjamin da piccolo si faceva chiamare Tiger perché la tigre era il suo animale preferito << e poi dai >> dice dirigendosi verso la testata del letto e indicando il muro << hai ancora la sua foto preferita >> dice indicando una foto che ritrae tre bambini a scuola, due sono in primo piano, io e Matthew, l’altro è seduto al suo posto e guarda la bambina da lontano. Mi avvicino a lui e gli poggio una mano sulla spalla << è vero, mi manca, ma ormai mi sono abituata alla sua assenza >> << vuoi dirmi come hai fatto? Magari può aiutare anche me >> lo dice ridendo ma nella sua voce c’è una malinconia infinita << non so come ho fatto, però mi ha aiutato molto pensare che lui fosse ancora con me >> << in che senso? >> chiede guardandomi negli occhi << nel senso che, per esempio mi metto a guardare una sua foto, preferisco pensare “in questa foto sembra proprio uno scemo” piuttosto che “non posso credere che non lo rivedrò più fare pazzie” >> rispondo tornando a guardare la foto attaccata al muro; Matthew sospira rumorosamente e poi va verso la porta << forse hai ragione, proverò a fare così, adesso però vado altrimenti domani non ci sarà rumore che riuscirà a svegliarmi >> vado anche io verso la porta << buonanotte >> gli dico << notte >> mi dice lui dandomi un bacio sulla guancia, esce dalla stanza e io mi butto sul letto, stanca e non troppo serena, con una domanda fissa in testa: e se Matthew avesse visto bene?

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