Tornammo a casa io e Simona, non pensai proprio a Mattia, volevo stare con lei. Non andammo a scuola quel giorno, rimanemmo a casa mia. Li dinsifettai le ferite e parlammo per ore e li chiesi anche cosa avesse fatto per essersele procurate.
Arriva l'ora di pranzo, è ora di mangiare. Invece di mangiare ci buttiamo il cibo addosso, come due bambine. La perdonerei sempre, anche quando mi abbandonerà fisicamente, in quel caso la raggiungerei; dopo aver giocato con il cibo, ripullimo tutto prima che arrivasse mia mamma. Mangiammo giusto un panino e un bicchiere d'acqua per non avere lo stomaco vuoto. Andammo in camera mia e li feci leggere quella frase che mi aveva colpito. "Bella!" disse, riferendosi alla frase "Davvero?" risposi, "Sì! È molto significativa, ma ci vuole anche un motivo per non arrendersi, il mio motivo sei tu!", dopo che mi rispose in questo modo l'abbracciai forte e scoppiai in lacrime, pensai "Ma dov'era quando avevo bisogno di lei? Perché è scappata? Perché mi ha abbandonato? Cosa ho sbagliato che gli ha fatto prendere questa decisione? Sono io il problema? Non sono abbastanza per lei? Ma mi vuole veramente bene?" tutte domande senza risposte che sicuramente non avrò mai il coraggio di chiederle. Si accorse che ero pensierosa, mi mise le sue mani morbide sulle guance e mi chiese a che pensassi, risposi "Nulla! Tranquilla" ma non ci credeva, iniziò a farmi il solletico, non resisto!
"Va bene, va bene te lo dico ma smettila perfavore!"
Minuto di silenzio, stavo pensando a cosa dirli..
"Penso di avere una cotta per Mattia" fu la prima frase che mi venne in mente. Mi guardo stupita e dopo qualche secondo spunta dalle sue labbra un super sorriso e mi urla "Ma che aspetti! Vai da lui e diglielo!" sapevo che avevo bisogno di lei per una risposta a ciò che avrei dovuto fare con Mattia, ma non volevo abbandonare lei, dopo questo avevo paura di perderla nuovamete, perché vedevo che tutte le ragazze fidanzate non avevano più amiche e non volevo succedesse anche a noi.
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Ci nascondiamo perché ci sentiamo imperfetti
SpiritualC'è una ragazza di 15 anni di nome Sofia, che ha sofferto e continua a soffrire di solitudine perché si sente imperfetta, gli altri la prendono in giro, non la capiscono, lei indossa sempre felpe lunghe e larghe, per nascondere quei tagli sulle brac...