Capitolo venti

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-Secondo me è 'Silente is sexy'- disse Sirius, ridacchiando. Era giá un giorno che erano tornati a Hogwarts e tentavano ostinatamente di trovare quella dannata parola d'ordine.
-Cavolate- replicò Remus, ridendo.
Era già un'ora che si trovavano sotto il faggio nel giardino della scuola, nullafacenti.
-Bene, Sirius. Ripeti le leggi fondamentali da attuare per diventare Animagus- disse sempre Remus, sfogliando il solito libro.
-Sì, bene. Allora... Cosa erano? Le tre D? Ah, no, quelle sono per Smaterializzarsi. Allora, sì, ora ricordo. Bisogna chiudere gli occhi, poi concentrarsi sulla propria intenzione e poi? Al diavolo, non ricordo niente!-.
Il giorno prima avevano passato tutta la giornata nella Sala Comune a esaminare i regali natalizi delle famiglie. James aveva ricevuto da suo padre una specie di mantello in grado di rendere invisibile chi lo indossa.
-Wow! Prima quegli occhiali e poi il Mantello! Ti stai arricchendo, amico- aveva detto Peter, sfiorando la seta del tessuto.
Non avevano neancora avuto il tempo di andare nella Stramberga Strillante a attestare le parole che avevano immaginato come 'password'.
Comunque, era molto facile porre scarsa fiducia su aneddoti  come 'Silente is sexy', 'i Serpeverde fanno schifo' o 'Lily Evans è bella'.
Nelle settimane seguenti ebbero modo di provare nuove frasi, che si rivelavano tutte errate.
Alla fine, comunque, Remus riuscì a capire. Quel giorno si trovano alla fine del tunnel del Platano, incapaci di entrare. A Peter cadde dalla tasca la lettera del preside che avevano ricevuto durante le vacanze.
-Ci sono! Silente aveva scritto qualcosa come post scrittum sulla lettera!- esclamò Remus, dopo quello che sembrava un secolo di meditazione.
In effetti, Silente aveva scritto:
Ps: mi piacciono i conigli.
Anche questa volta l'intuizione (per non dire intelligenza) del lupo mannaro si rivelò migliore di quella dei suoi amici, in quanto riuscirono a varcare l'incantesimo di protezione attuato da Silente.
Ricominciarono a trascorrere molto tempo nella loro piccola tana segreta.
-Nelle vacanze pensavo al nome del gruppo- disse James un giorno (nella Stramberga), interrompendo la quiete di studio dedicata a erbologia.
Sirius, Peter e Remus erano contenti di poter staccare gli occhi dai libri almeno per un po', anche se avevano cominciato a studiare da soli dieci minuti.
-Malandrini-.
Il nome fu accolto subito, con un entusiasmo esagerato. Lo scrivettero sul muro con la tempera.
'Ma' lo scrivette James
'lan' Sirius.
'dri' Remus.
'ni' Peter.
Questo fece sì che la scritta divenisse un vero schifo. Solo il 'Dri' era abbastanza decifrabile.
I quattro amici cominciarono a divulgare l'appellativo anche nella scuola. In un mese tutti li conoscevano con quel nome.
-Ehi, Malandrini!-.
-Bello lo scherzo che avete fatto alla McGrannit, Malandrini!-.
-Forza, Malandrini!-.

I MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora