Quel luogo mi era familiare. Tutto lì dentro mi diceva che vi ero già stata, dall'odore di stufato che aleggiava nell'aria alle familiari pareti in legno.. Dovevo per forza essere alla Tana.
Ero a letto, nella mia vecchia stanza, ed ero davvero troppo stanca per aprire gli occhi. Volevo solo rimanere sotto le coperte per il resto della giornata.
O almeno questo era il mio piano originale. Infatti, qualche minuto dopo, sentii la porta spalancarsi. Sbirciai con un occhio solo chi aveva osato interrompere il mio sonno: non eccessivamente alto, magrolino, la giacca troppo grande che lo rendeva ancora più minuto, i capelli rossicci in disordine.
Il cuore inizio a battere più forte del normale, lo stomaco si agitò e un sorriso ebete mi comparve sulla faccia.
«Buongiorno amore» mi salutò Ron «Dormito bene?» E senza lasciarmi il tempo di rispondere mi lasciò un bacio veloce sulle labbra.
«Non mi sono nemmeno lavata i denti!» mi lamentai.
«Ho assaggiato Caramelle tutti i gusti + 1 ben peggiori» ridacchiò lui «Hai fame? Non sapevo cosa ti andasse, così ho preparato un po' di tutto.."»
«Non ce n'era bisogno..«
«Questo ed altro per la mia principessa»
E così dicendo posò il vassoio ricolmo di ogni ben di Dio sopra il comodino e mi si avvicino.Con una mano mi attirò a se, mentre con l'altra mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lentamente posò le labbra sulle mie: erano ancora più morbide di quello che è ricordavo, così calde, sapevano di cannella e pasta dentifricia. Con timidezza fece scorrere le mani lungo la mia schiena, pelle contro pelle, e subito un brivido mi pervase.
«Hai freddo?» chiese sorridendo «Hai la pelle d'oca..»
Scherzando lo spinsi giù dal letto, ma sfortunatamente lui mi si aggrappò alla vita e mi trascino con se sul pavimento, attutendo la caduta col suo corpo.«Mi sei mancato così tanto» gli sussurrai.
«Mi sei mancata anche tu, bambolina»
-
Di colpo aprii gli occhi e con la stessa velocità mi misi a sedere su quello che doveva essere il mio letto, ma che in realtà consisteva in un materasso logoro gettato a terra. Sfortunatamente non calcolai correttamente la distanza fra la mia testa e il soffitto della mansarda, finendo per sbattere contro quest'ultimo talmente forte da procurarmi un bernoccolo che sarebbe rimasto almeno per un paio di giorni, ma che contribuì a svegliarmi. Inutile dire che davanti agli occhi non trovai nulla di ciò che avevo appena sognato. Niente Tana, solo una soffitta polverosa. E niente Ron.
Dopo quel risveglio poco piacevole controllai l'ora sull'orologio a pendolo che si trovava in un angolo della stanza, insieme ad altre cianfrusaglie inutili accatastate tutt'intorno. Erano le 5:40 e il mio risveglio era previsto per le sei. Approfittai di quei venti minuti d'anticipo per guardarmi un po' attorno: la sera prima infatti, troppo stravolta dalla giornata, ero crollata addormentata non appena avevo sfiorato il letto. La mansarda aveva tutta l'aria di essere utilizzata, almeno fino ad allora, come deposito di oggetti vecchi e inutilizzati, ma nonostante la confusione e la polvere che avvolgeva ogni cosa là sopra, era tutto sommato in buone condizioni (coerente al resto della casa). C'era persino una finestra che dava sul cortile interno di villa Malfoy, un lusso che non mi sarei aspettata, tantomeno considerato il rispetto che la famiglia nutriva nei miei confronti. Dopo aver lanciato un'occhiata veloce alle cose sparse sul pavimento, tra cui non vidi nulla di particolarmente interessante, mi avvicinai alla finestra e sbirciai di sotto: acqua chiarissima zampillava fuori dalle fauci dei serpenti scolpiti nel marmo nero della fontana posta nel bel mezzo del cortile interno di villa Malfoy. Sebbene l'immagine potesse sembrare lugubre, aveva un non so che di affascinante.. Tutt'intorno al cortile vi erano poi cespugli di rose bianche e alberi stregati con foglie di smeraldo che contribuivano a conferire al luogo un'aria surreale.
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Dirty blood ||Dramione
FanfictionChiamatelo destino, chiamatelo fato o caso. I greci erano soliti chiamarlo moira, ma anche Ananche. In qualunque modo lo si voglia chiamare, senza di esso la nostra storia non sarebbe possibile. Senza di esso probabilmente la storia di una strega di...