«Forza Hermione, abbiamo quasi finito. Ora ripetiamo il tutto un'ultima volta prima di passare alla descrizione del dessert..»
«Uff, ma è proprio necessario?» sbuffai. Erano ormai due ore abbondanti che Alfred cercava di darmi lezioni di galateo.. inutilmente. La testa iniziava a dolermi, minacciando di esplodere da un momento all'altro.
«Te l'ho già spiegato, tutto deve essere impeccabile se non vogliamo finire nei guai. E non so tu, ma io davvero non ci tengo a passare il resto dei miei giorni a dormire in cantina coi topi.. o peggio. Quindi da capo: non appena tutti i commensali avranno preso posto, Narcissa suonerà la campanella di servizio e tu dovrai entr..»
«Sì sì, lo so: io entro a testa bassa e inizio a servire la cena, partendo dalla signora Crouch, e illustro la prima portata: tartare di salamandra di lago accompagnata da una purea di zucca e ortaggi freschi dell'orto» accuratamente coltivato da i nostri schiavi elfi e mezzosangue, pensai, ma mi tratteni: non vedevo l'ora di concludere quella litania al più presto.
Quando ebbi ripetuto ogni singolo ingrediente, preparazione e impiattamento di tutte le 13 portate (dopotutto avevo pur sempre una memoria di ferro grazie agli anni passati sui libri), finalmente Alfred ritenne che fossi sufficientemente preparata e mi lasciò libera. Per così dire: infatti mi aspettavano ancora diversi (troppi) lavoretti da svolgere prima di pranzo. E l'insistente luce verde smeraldo con cui brillava la pergamena che tenevo in tasca non mi dava pace.
Prima di lasciare Alfred però, una domanda mi balenò improvvisa in testa: ci sarebbe stato anche lui? Dovevo sapere. Lo domandai al maggiordomo, che ancora non aveva smesso di raccomandarsi con me per il pranzo.
«Certo che sì». Poi, forse notando la mia espressione, aggiunse: «Cosa c'è che non va? Capisco che i Malfoy non possano essere definiti dei padroni benevoli, ma nei tuoi occhi leggo puro terrore.. Lo so che i primi giorni può essere dura, passare così dalla bella vita alla schiavitù non è una cosa a cui ci si abitua facilmente.. »
A quel punto mi voltai, fingendo di dovermi allacciare le scarpe, per dare le spalle ad Alfred: non volevo che vedesse le lacrime scendermi inarrestabili lungo il viso. «Certo, lo so. Deve essere la mancanza di sonno, mi rende nervosa..»
Ma la mia voce rotta dovette tradirmi: Alfred infatti si avvicino e, prendendomi dolcemente per le spalle, mi fece voltare: «Hermione, ora devi dirmi cosa sta succedendo» mi impose con voce ferma e al tempo stesso rassicurante. «Forse tu non lo sai» continuò «ma nemmeno io sono qui per caso. Tempo fa, quando ancora Cornelius Fudge era Ministro della Magia, lavoravo all'ufficio di Cooperazione Magica Internazionale. A parte qualche piccolo cavillo tecnico, tutto filava liscio come l'olio, persino dopo che Cornelius si fu dimesso in favore di Scrimgeour. Ma poi successe ciò che tutti ormai sanno: il 1 agosto del '97 Voldemort e i suoi presero il potere, arrivando a controllare ogni singolo reparto all'interno del ministero, compreso il mio. Immediatamente la Umbridge attuò un regime di isolazionismo, volendo interrompere qualsiasi legame con i paesi alleati: le dogane furono chiuse e le comunicazioni via gufo interrotte, nessuno poteva entrare o uscire dal paese. Io avevo una figlia che studiava per diventare Auror in Svezia. Non so nemmeno perché parlo al passato, dopotutto potrebbe essere ancora viva no? Fatto sta che non ricevo più sue notizia da 4 anni. Ovviamente lì per lì mi opposi categoricamente alle decisioni del nuovo Ministo, ma ben presto venni licenziato e lasciato per strada: nessuno voleva più assumermi con il rischio di inimicarsi i "pezzi grossi" del Ministero. Per un altro anno sopravvissi così, senza un lavoro e con altri due figli piccoli e una moglie che soffrivano la fame; ma quando Connor, il più piccolo, si ammalò, dovetti accettare l'unico lavoro che sapevo mi avrebbe permesso di pagare le medicine per curare mio figlio. È così che sono finito qui. Per anni sono stato trattato come un traditore, un verme schifoso, picchiato all'occorrenza, finché non ho perso anche quel briciolo di umanità che mi rimaneva. Sono stato umiliato, disumanizzato, reso un mero oggetto al loro servizio. Mi sono guadagnato il loro rispetto, se così può essere definito, solo dopo tempo, fatica e tante, tante lacrime. Ma almeno la mia famiglia ha di che mangiare.»
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Dirty blood ||Dramione
FanfictionChiamatelo destino, chiamatelo fato o caso. I greci erano soliti chiamarlo moira, ma anche Ananche. In qualunque modo lo si voglia chiamare, senza di esso la nostra storia non sarebbe possibile. Senza di esso probabilmente la storia di una strega di...