Nuvole

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Ero in una nuvola di sogni e sensazioni mai provate prima.

Dopo quel mio primo, fantastico e indimenticabile bacio, io e M-J ci guardammo a lungo senza sapere cosa dire. Ad interrompere il momento magio ci pensò il suo telefonino. Qualcuno lo stava cercando urgentemente e lui fu costretto ad andare via. Prima di partire, però, ci scambiammo i numeri di telefono e mi promise che ci saremmo visti un'altra sera per recuperare la lezione. Uscì di corsa dalla sala lasciandomi completamente incantata mentre il mio essere tornava piano piano sul pianeta terra.

Tornata a casa mio padre, vedendomi particolarmente assente, mi chiese se andasse tutto bene, e io per tutta risposta gli dissi: " Mai stata meglio". Non riuscii ad addormentarmi, tutti i miei pensieri erano rivolti a quel bacio. Quando finalmente stavo per prendere sonno, il mio IPhone si illuminò.

Martedì, ore 22.51

M-J: Scusa se sono scappato ma era un emergenza. Non volevo lasciarti sola.

Jada: Non fa niente. Spero niente di grave.

M-J: Possiamo recuperare la lezione giovedì pomeriggio?

Jada: certo! Sono a scuola fino alle 15h, poi sono libera.

M-J: perfetto, vieni alla scuola appena puoi, io sarò già li.

Jada: deal!

M-J: Buona notte!

Jada: Buona notte!

Non avevamo mansionato il nostro bacio, ma andava bene così, mi aveva scritto!

Mercoledì non riuscii a pensare ad altro che a lui. Passai la serata davanti allo specchio allenando i passi che conoscevo. Avevo scaricato Lose yourself to Dance sul telefonino e l'ascoltavo a ripetizione, rivivendo ogni attimo.

Giovedì pedalai come una matta per arrivare alla scuola. Dalla foga di arrivare quasi investii un operaio che sbucò fuori dal nulla da dietro l'angolo della scuola.

Arrivai alla sala di ballo con il fiatone. Mi bloccai quando vidi che all'interno, invece di M-J, c'era un gruppo di ragazze che si stava esercitando nel balletto classico. Nell'angolo vidi la signora che aveva accompagnato Megan con il pianoforte la settimana prima. La mia entrata non fu molto discreta perché si voltarono tutte a guardarmi.

"Se stai cercando M-J, è al piano di sotto, nella sala 2." Disse la signora sorridendo. Salutai timidamente, scesi le scale e cercai la sala due. La scuola era affollata. Tutte le sale erano occupate, un mix indefinibile di musica si era creato nei corridoi e camminando potei assistere a lezioni di Street Dance, Tango, Valzer e Balletto classico. Trovai finalmente la sala 2. M-J mi stava aspettando seduto sulla panchina con il mano il suo telefonino, aveva l'aria corrucciata. Quando entrai, lui alzò la testa e il suo volto si illuminò. Mi venne subito in contro.

"Sono contento di vederti" disse dandomi un bacio sulla guancia.

Al tuo bacio, il mio corpo reagì come sempre: tutti i miei segni vitali impazzirono, cervello in tilt e l'unico cosa che volevo era baciarlo ancora. E come sempre, rimasi immobile.

"Io... volevo..." era imbarazzato. " volevo dirti che mi è piaciuto molto martedì."

"Anche a me è piaciuto molto" riuscii a dire quando ripresi l'uso della parola, lui sembrò sollevato.

"Voglio continuare a darti lezioni private."

"Anch'io voglio continuare."

Sorrisi e lui contraccambiò. Ci stavamo avvicinando pericolosamente quando fummo interrotti da Victor.

"Ciao Jada! Come ma qui oggi?"

"Ehm... ho dovuto annullare la lezione di martedì." Disse in fretta M-J.

"Ah già... fammi vedere un po' cosa sai fare. Venerdì scorso non ho avuto modo di cogliere bene i tuoi progressi."

Victor si sedette sulla panchina e ci guardò sorridendo. M-J accese la musica e cominciammo. Le sequenze di passi a corpo libero andarono benino, era difficile seguire tutte le mosse di M-J, ma una volta che cominciammo a ballare insieme, tutto cambiò. Era come se qualcosa si fosse liberato in me, la solita rigidità che bloccava la mia schiena era svanita e i miei movimenti erano più fluidi.

"Bravo M-J, sei riuscito in così poco tempo a fare dei progressi incredibili con lei!"

Il commento mi fece arrossire e M-J, sentendo il mio imbarazzo si fermò.

"No, non fermatevi, continuate pure. Ero passato a dirti che alle 18h ti aspettiamo per le prove."

M-J annuì, guardando il pavimento e non disse niente.

"Vi lascio continuare. Jada, ci vediamo domani." E sparì chiudendo la porta.

Notai solo in quel momento che tutte le sale da ballo avevano sempre la porta aperta, oppure avevano di grandi vetri che davano sul corridoio da cui si poteva sempre vedere quello che succedeva. Quella sala, invece, ora era completamente chiusa.

"Domani ci sarai anche tu alla lezione?" chiesi per spezzare il silenzio.

"Sì certo."

"Verrà anche Shelly?"

Non so perché lo chiesi. A lui visibilmente non piacque la mia domanda, si allontanò subito da me e mi guardò con aria sospettosa.

"Non credo. Perché me lo chiedi?"

"Io non volevo... cioè... so che voi due..." stavo balbettando, mi fermai. Non volevo rivelare come avessi scoperto che avevano rotto. E soprattutto non volevo che capisse quanto ero insicura. Shelly era bellissima, con i suoi lunghi capelli biondi, grandi occhi azzurri e quel bellissimo corpo scolpito da anni di danza. Mentre io... com'era possibile che gli piacessi?

"Io e Shelly non stiamo insieme, se è quello che vuoi sapere. È solo la mia compagna di ballo."

"Victor e Binta lo sono?"

"Sì" disse secco poi aggiunse " sai, la maggior parte delle coppie di ballo non stanno insieme nella vita privata."

Aveva letto i miei pensieri e stava tentando di rassicurarmi. Guardai le mie mani e capì cosa provavo. Gelosia. Lui alzo il mio mento e mi guardò negli occhi.

"Non ti preoccupare per lei, non significa niente."

Mi persi nel suo sguardo e ci baciammo e questa ricambiai con più foga. Quando ci staccammo rimasi senza fiato.

"Riprendiamo la lezione." Mi disse in un sussurro. "fammi vedere quanto puoi diventare brava."

Ricominciammo a ballare.

Rispetto alle prime lezioni, M-J era diventato più tattile. Ogni occasione era buona per stringermi, prendermi le mani, guidare i miei fianchi . Ero così felice che mi sembrava di volare. 

Lose Yourself to DanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora