Capitolo 5

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Lia's POV
Non ci posso credere. Non ho le forze. Mi ero ripresa da poco e lui lo sa. Lui sa quanto dolore io abbia avuto in tutta la mia vita. Non sono impegnativa eppure... il mio passato spaventa tutti.
Ora ci vorrebbe solo un suo abbraccio, una sua carezza, un suo bacio, una sua stupida battuta. E poi ci vorrebbero i suoi occhi, le sue mani, la sua pelle, ci vorrebbe lui, qui, adesso. Ma lui è andato via come tutti eppure mi disse che non era gli altri ma avevo ragione io, è come tutti. L'avrei baciato in modo assurdo, folle, ambiguo, come un assaporarsi continuo, l'avrei baciato ovunque, tanto da far diventare i baci qualcosa di illegale.
Eppure questa sera mi sono alzata dal letto, eppure mi sono truccata, preparata e sono andata alla solita chiesetta su quella dannata altalena. Lui è lì sotto il chiosco, ha una felpa nera, come il suo jeans, che fanno risaltare i suoi occhi, quei dannatissimi occhi.
Vedo arrivare Andrew e gli altri, Ally non riesce a tirarmi su di morale, ma so io cosa serve.
Ne prendiamo 4 grammi. Mi serve qualcosa di forte. Lui mi fissa dal chiosco ma io non riesco a reggere il suo sguardo. Ho voglia di fumare di dimenticare, anche se per poco. Iniziamo con la prima e così via, quasi a fine serata lo vedo passarmi accanto, e un flashback mi passa per la mente ~lui che mi bacia il naso su questa stessa altalena e mi dice "ciao bimba"~.
Le lacrime minacciano di uscire, ho bisogno di fumare, strappo l'ennesima canna dalle mani di Andrew e inizio a fumare, partecipo anche al giro della morte /si gira la canna più volte trattenendo il fumo ad ogni tiro tanto da farti sballare subito/
Eppure è così strano che il suo nome è stampato ovunque. Non so se siano le allucinazioni ma lo vedo passare più e più volte vicino quell'altalena. Per farmi notare salgo in piedi sull'altalena inizio a ridere e a mandare a fanculo gente a caso, anche se siamo solo noi. Sono tutti presi bene e ridono mentre io sono l'unica che ha due cuffiette nell'orecchie e pensa, per quel poco che riesco date le canne eccessive.
Mi alzo da quella stupida altalena e vado da lui, sono le 4:15 di mattina e lui è lì sotto al chiosco a giocare a carte con gli amici, lo saluto, e guardo intensamente i suoi occhi, avrei voluto dirgli un sacco di cose ma sono rimasta in silenzio dato che la testa mi scoppia e riesco a malapena a camminare. Ma me ne vado, vado via da lui e le paure che sento qui dentro di me sono parole mai dette che vorrei gridare ora qui in questo momento ma mi si fermano in gola. Ho diversi capogiri e mi siedo al fianco di Ally e l'abbraccio, mi ha sempre supportato finora.
Mi sento debole, fragile vuota, ho dato me stessa in una fottuta notte. Non capisco il suo ragionamento sempre se c'è. Le lacrime mi scendono non riesco a fermarle, la testa gira cazzo quanto gira, tutti mi fissano non capendo la mia reazione ma infondo come potrebbero mai capire?

Tyler's POV

Sono seduto alla panchina nel boschetto quella panchina che ho diviso non con una ragazza ma una donna, una donna che chiamo bambina per il gusto di farlo.
Voglio vedere il suo broncio, la voce da bambina che fa quando è offesa ma non posso non posso lasciare Elena, per quanto lo desideri non posso.
Mi immagino di partire con lei di farla innamorare di me, di far l'amore con lei, di baciarla in ogni parte del corpo rendendola mia. Prima l'ho vista e si sta sfondando di canne era in piedi sopra l'altalena e rideva, come rideva, lei pensa di farmi uno sfregio e ha ragione ma io i suoi occhi li ho visti.
I suoi occhi parlavano.
Salgo le scale verso della chiesetta, verso lei, ma è lei che corre verso me.
Il mio cuore si ferma e Denny mi guarda severo ma fanculo lui fanculo tutti voglio lei. Mi salta in braccio, piange a dirotto, mi guarda negli occhi e mi dice:
L. - So che sono sbagliata ma non andartene-
Sto per risponderla quando, mi squilla il telefono *Elena* cazzo e ora?
T. - Scusa, devo rispondere.
Mi guarda negli occhi le lacrime non scendono più ma ha il mascara colato e il viso rigato da lacrime. Nel suo sguardo non c'è più tristezza ma rabbia tanta rabbia e delusione.
Mi sento una merda e lo sono, distoglie lo sguardo da me e corre verso quella fottuta altalena. La osservo per ore e non fa altro che fumare e fumare ancora, se continua le verrà un collasso. Si sta sfondando di canne, e la colpa è solo mia.
Quella notte mi ha dato il suo cuore fra le mani e io non ho saputo apprezzare secondo lei, ma la verità è che io non ho potuto, non posso.
Non posso neanche parlarne con lei ma se solo  sapesse tutto ciò avrebbe capito.
Mi ha parlato del suo passato, ha creduto per tutto il tempo che il suo passato avrebbe cambiato tutto, e lo pensa ancora.
Lei non mi spaventa, so che è forte ma fragile allo stesso tempo, anzi non fragile, stanca, sfiancata dal dolore e io glie ne ho dato altro, altro dolore che non merita.
Continuò a fissarla, fino a quando non si alza mi mima un "vaffanculo" e se ne va con Ally. Non sta tanto bene, barcolla, ma non posso far nulla, non posso credere di essermi affezionato, in 2 sere e una notte, a questa ragazza misteriosa, e allegra ma allo stesso tempo cosi timida e imbarazzata alla mia presenza. Non mi avvicinerò mai più a lei. Dimenticherò le sue lacrime, ma per il momento no, per il momento vedo solo lei, i suoi occhi iniettati di sangue il suo viso rigato d'acqua salata.

E sarò al tuo fianco fino ai confini del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora