Capitolo 6

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Lia's POV

Sono le sei di pomeriggio, non ricordo nulla che riguardi ieri sera. Non ricordo nulla a parte lui sotto al chiosco. Mi alzo dal letto e un po' rintontita vado verso la doccia, prima di entrare mi guardo allo specchio, ho il mascara colato fino ai lati delle labbra, Ally mi deve delle spiegazioni che riguardano ieri sera. L'acqua è gelata, con la speranza di farmi tornare completamente lucida.
Sono le 19:30 e andiamo verso il chiosco. Andiamo giù al bosco vicino la  panchina di quella maledetta notte. Ally estrae dalla borsa un lenzuolo singolo bianco, e la bomboletta spray nera.
A. - Cosa hai intenzione di scrivere? -
L. -La prima frase che ci siamo scambiati, ovvero: hai da accendere?-
A. - Perfetto, ma ora muoviti -

10 minuti dopo...

L. - Ho fatto, andiamo. Questo è l'ultimo tentativo.-
Ally si limita ad annuire.
Sono le 23:20 e siamo su al chiosco, Paul entra per prendere le carte, quando torna, Tyler mi passa davanti mi guarda e mi fa l'occhiolino. Cosa cazzo significa! Entro, lo prendo per un braccio e mi faccio coraggio, mi guarda perplesso.
L. - Devo farti vedere una cosa, vieni con me -
Tira vento, troppo vento, mi avvicino al tavolo dove poco prima ero seduta con Ally e Paul, prendo il telo, è seguita da Tyler vado verso il boschetto, quando lui scocciato mi ferma e dice:
T. -Tira vento io la giù non scendo-
L. -Tu vieni con me fine della storia-
T. - Io laggiù non scendo, tira vento e fa freddo-
Il nervoso mi pervade prendo la solita sigaretta e glie ne offro una, non riesco ad accenderla dato il vento forte. Lui invece sta già fumando e mi guarda scocciato, mi toglie la sigaretta dalle labbra e mi posa la sua.
T. -Allora cosa mi devi dire?-
L. - Prima mi spieghi che hai-
T. - Problemi in famiglia-
L. - Okay, per qualsiasi cosa io sono qui lo sai...-
T. - Me la vedo io, cosa cazzo devi dirmi!-
La rabbia ha prevalso, lancio giù verso il bosco la scritta e lui incazzato mi urla un "Tu sei pazza", vorrei dirgli di sì, si sono pazza di lui sono pazza, sono fuori di testa perché lui mi manda in bestia.
T. - Devo comprare le sigarette, andiamo?-
L. -Andiamo- dico incazzata
Va verso un suo amico per chiedergli la tessera sanitaria ma lo fermo, gli mostro quella della madre di Ally e andiamo verso la piazza dove c'è la macchinetta per le sigarette. Passiamo dal chiosco e vedo Poul e Ally sorridermi:
P. - Dove andate?-
Poul sa tutto ciò che è successo con Tyler e gli fa l'occhiolino.
Lui risponde al posto mio:
T. -Dato che la maleducata non ha intenzione di rispondere, andiamo a comprare le sigarette. Ah.. Sta peggio di un toro-
L. -Stai zitto! Non sono arrabbiata!-
Mi guarda perplesso e Poul e Ally scoppiano a ridere.
Lo guardo storto e inizio a camminare.

Tyler's POV

Inizia a camminare velocemente e la raggiungo.
L. - Non sono arrabbiata -
T. - Ah no? Allora sei impazzita-
L. - Ti stai zitto, mi sta passando e poi sono delusa.. -
Resto zitto e lei a differenza di quella notte, cerca di provarle tutte e di farmi parlare, mi chiede il perché di Santo Domingo mi tempesta di domande e a molte delle quali non riceve risposta.
Arriviamo in piazza, non c'è nessuno, estrae dalla borsa la tessera sanitaria ma dato che la macchinetta è vecchia molto spesso non riconosce la tessera dopo averla inserita solo una volta. Percepisco il suo nervosismo perché inserisce violentemente più e più volte la carta, mi viene da ridere. Le sfioro le mani per prenderla e la inserisco delicatamente per poi estrarla ma non la prende. Me la strappa dalle mani e continua ad armeggiare con quella dannata macchinetta. Una volta che è stata riconosciuta prendo le mie solite marlboro. Mi fissa e non resisto nell'alzare lo sguardo e sorridergli, vorrei sbatterla al muro baciarla fino allo sfinimento, somiglia tanto alla felicità.
Ritorna il mio sguardo duro, Denny è tornato in città e devo autocontrollarmi. Sul viso gli si disegna una smorfia di delusione. Mentre torniamo al chiosco incrociamo Ally e Poul.
A. - Fà troppo freddo, torniamo a casa -
L. - Avviatevi, 2 minuti e sono da voi -
Gira su se stessa consapevole del fatto che quello sarebbe stato l'ultimo momento nostro. Mi saluta scoccandomi 2 baci delicati sulle mie guance e mi abbraccia, ma sono preso alla sprovvista e resto immobile. Mi guarda e ha gli occhi lucidi, troppo lucidi, mi da le spalle e se ne và sussurrando un "Addio, ti ho voluto bene". Già mi manca... nessuna può essere alla sua altezza. Ho fatto una stronzata! Mi siedo sul ciglio della strada e mi strattono i capelli, non dovevo farmela scappare, non lei.

Lia's POV

Non ricambia il mio abbraccio, mi giro e inizio a piangere ma sussurro un addio che non avrà sentito e me ne vado in preda a un pianto soffocante.
Trascorriamo la serata sulla scalinata di casa, le lacrime mi si gelano sul viso. Entro in casa e mi lancio sul letto, stringendo il cuscino sperando di trasformi nella mia felicità.
Voglio sparire. Cosa ho di sbagliato? Dio spiegamelo.
Volevo renderlo felice, ci avrei provato ma lui non vuole. Quello di stanotte era un addio. L'ho percepito e ho percepito la tensione e l'odio nei miei confronti, domani torneremo in città e sarà tutto finito. Mi addormento stringendo quel cuscino, immaginando di stringermi a lui.

E sarò al tuo fianco fino ai confini del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora