I tre ragazzi si diedero appuntamento per le cinque di sabato pomeriggio a casa di Matt. Si sarebbero preparati insieme e, dopo aver mangiato, sarebbero usciti. Fortunatamente Matt abitava da solo, e di conseguenza avevano tutta la casa per fare i pazzi, senza nessun genitore tra i piedi. Proprio come volevano.
Erano le undici quando Luna si svegliò. La sera faceva fatica ad addormentarsi e la precedente non aveva fatto eccezione. Le occhiaie erano ben visibili sul suo candido viso: passavano dal rosato/verdognolo fino al grigio e lei le odiava, le davano quell'aria fragile, debole, che non voleva.
"Mostrarsi forte, sempre."
Questo era il suo motto. Preferiva passare per arrogante piuttosto che mostrare la sua debolezza. Almeno gli altri non ne approfittavano e lei non sarebbe stata male. Era un muro, un muro di difesa che aveva innalzato con tutti, o quasi.Dopo essersi ripresa dallo stato di shock si alzò dal letto; la strada per andare in bagno a sciacquarsi la faccia era piena di tentazioni, come lo stereo. Così s'abbandonò al richiamo: con un rapido movimento lo accese e, collegando il telefono via bluetooth, fece partire i Disclosure. Echoes, per la precisione.
Dei passi di danza le vennero spontanei. Non riusciva mai a trattenersi quando c'erano loro in play. Insomma, per una ballerina come lei era naturale.
Dopo essersi sciacquata la faccia, si vestì con dei semplici leggins e un maglione. Successivamente, tornando in bagno, si acconciò i capelli in uno chigon ma, ovviamente, con delle ciocche che fuoriuscivano. Le piaceva quella pettinatura e, ogni volta che ne aveva l'occasione, la faceva.
Princesa era proprio nella stanza accanto a quella di Luna. Per ora stava da lei: si sarebbe risistemata al più presto, sperava. Odiava elemosinare aiuto ma, essendo stata sbattuta fuori di casa, cosa doveva fare? Rimanere per strada l'aveva escluso, o almeno l'aveva escluso Luna per lei. L'amica non voleva che lei stesse in quelle strade pericolose tutta la notte, e poi non era affatto igienico.
La corvina si alzò dunque con un terribile mal di testa. Aveva passato la notte a svegliarsi e riaddormentarsi senza un motivo apparente. Uscendo dalla stanza per andare a fare colazione, trovò Luna nel corridoio.
"Buongiorno piccola, come hai dormito?" chiese Luna, con ancora la bocca leggermente impastata dal sonno. "Buongiorno, bene dai, te?" un abbraccio era di dovere: ogni mattina se ne davano uno, giusto per recuperare la notte passata in camere diverse."Ho dormito poco, come sempre." rispose Luna, abbassando gli occhi.
Le due ragazze si stavano avviando insieme a fare colazione. Non che Princesa mangiava molto, giusto un succo all'arancia rossa e una brioche vuota. Non riusciva mai a mangiare molto la mattina, appena alzata, le veniva il volta-stomaco. Luna, al contrario, amava fare colazione. Era il suo pasto preferito.
Dopo aver mangiato, con passi stanchi e pesanti, Princesa andò in bagno per pettinarsi. I suoi capelli erano l'unica cosa a cui teneva veramente, li curava molto.
Guardandosi allo specchio, Princesa, notò sul braccio un livido violaceo, segno che c'era da molto sulla sua pelle. Stranita, si toccò il punto con il polpastrello e fece un sobbalzo. Faceva male. In ogni caso, non se ne fece molto caso e continuò la sua routine: si lavò il viso, i denti, si mise la crema e poi un filo di matita e mascara nero.
Matt era sempre stato un ragazzo mattiniero. Svegliarsi tardi non era nelle sue corde: anche quando restava sveglio fino alle due o tre di notte, lui non si alzava più tardi delle nove. Non era mai stanco poi, non aveva sonno e non sbadigliava. Non sapeva nemmeno lui come faceva. Lo considerava un potere magico.
Quella mattina, alle nove, era nella doccia intento a sciacquarsi per tirar via il bagnoschiuma. Successivamente si fece la barba, si spalmò la crema idratante sia sul viso che sul corpo e si pettinò i capelli. Ci teneva al suo aspetto: non era un maniaco della bellezza, ma nemmeno si trascurava.
Alle dieci e mezza Matt era davanti all'armadio, per scegliere cosa indossare. Aveva molti vestiti e la scelta era sempre ardua. Non appena trovava una maglietta adeguata ne vedeva sempre un'altra che lo attirava. E alla fine sceglieva sempre quello che gli ispirava subito sveglio la mattina.
"Una maglia nera con scollo a V e scritte bianche sul davanti, jeans e i dr.Marten." pensò.
Si infilò l'outfit finale e poi si recò in soggiorno a guardare la tele. Il divano era di pelle nera, lucido e molto pulito: l'aveva scelto apposta; se ci cadeva sopra qualcosa poteva pulire facilmente, il che succedeva spesso poiché era leggermente maldestro.Il tempo passò velocemente e in un batter d'occhio arrivarono le cinque.
Le due ragazze suonarono il campanello, posto accanto alla porta di mogano, del ragazzo che, entusiasta, aprì. Dopo un abbraccio collettivo, iniziarono a prepararsi. Le due ragazze avevano portato una ventina di vestiti a testa: gonne, calze, leggins, tacchi, vestiti, jeans, magliette e top insomma, tantissime cose."Vi avevo detto di portare dei vestiti, non il vostro intero guardaroba." scherzò Matt, il tono di voce canzonatorio fece ridere Luna e Princesa che, tirando fuori la trousse dei trucchi, dissero contemporaneamente: "Mica avevamo finito". Un cinque schioccò tra le loro mani unite e, dopodiché, si misero a scegliere cosa indossare.
Il trio non era amico per caso; infatti si assomigliavano molto e una di queste somiglianze era nella scelta di quali capi d'abbigliamento indossare.
"Questo no."
"Questo nemmeno."
"Questo non è adatto."
Solo queste semplici frasi si sentivano dell'appartamento numero 2, alcune urlate, altre dette ridendo, altre sussurrate.Dopo mezz'ora di vestiti tirati ovunque, sparsi per la stanza, Princesa trovò una combinazione 'avvincente', se si volevano usare le parole di Matt. Pantaloni stretti, neri con degli strappi, camicetta bianca, leggermente trasparente con il colleto dello stesso colore dei pantaloni, décolleté di vernice nera con, abbinato, una giacca di pelle nera. Capelli lisci, eye-liner e lucidalabbra.
Matt, alla fine, optò per una maglietta a maniche corte nera, dei pantaloni neri e una semplice giacca nera. Capelli pettinati all'insù con il gel.
Luna fu l'ultima a scegliere cosa mettere, come sempre. Un vestito nero di pizzo, con tulle che gonfia la gonna, e collo alto senza maniche, sempre adornato di pizzo. Capelli lisci e semplicemente un po' di mascara.
Insomma al trio piaceva il nero.
"Ordiniamo il sushi?"
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Confused || Ruby Rose.
Teen FictionQuando trovi quella persona che rimane nonostante i tuoi demoni, che ti sopporta nonostante il tuo brutto carattere, che ti aiuta nei momenti di crisi bisogna tenersela stretta. Non bisogna lasciarsela scappare. Vorrei specificare che è tutto inven...