Capitolo 3

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"18 Novembre 2016

Caro Andrea,
il primo mese a Milano è come volato.
Sai com'è, tra le lezioni all'università ed il lavoro al bar, le giornate passano così velocemente che nemmeno me ne accorgo.
Ho conosciuto un ragazzo molto simpatico allo IED, Matteo. Frequenta un corso diverso dal mio, ma alle lezioni in comune mi tiene sempre il posto accanto a lui. È un tipo un po' nerd, ma forse è il primo vero amico che ho da qualche anno a questa parte.
Non vedo un secondo fine nei suoi gesti gentili, anche se sono convinta di piacergli: l'altra volta l'ho abbracciato ed è diventato tutto rosso, per poi iniziare a balbettare cose incomprensibili
Potrebbe piacermi? Forse si, non lo so, per il momento non faccio altro che pensare al sorriso dolce di Mattia.
Non ho parlato con nessuno di quello che è successo il secondo giorno a Milano, di quei due ragazzi che hanno provato ad abusare di me.
Sto provando a rimuovere quelle immagini da davanti agli occhi, anche perché quel momento mi ha catapultato di nuovo a Fiesole, dove tutto è cominciato.
Tu eri l'unico a sapere la verità, e te la sei portata nella tomba, insieme ad un pezzo del mio cuore.
Sai, quando ho guardato Mattia negli occhi, ci ho visto un po' di te, quindi è sicuramente per questo che il mio cuore ha fatto una capriola quando mi ha sorriso.
Non so se lo rivedrò più, in fondo Milano è grande. So solo che lui è un po' il mio supereroe, il mio angelo custode.
Ho come l'impressione di averlo già visto da qualche parte, il problema è che non saprei proprio dove pot..."

Ripongo il mio quaderno dalla copertina rigida e azzurra, quando sento la porta della camera aprirsi.
-Ciao Azzu!- mi saluta Matteo con un bacio sulla guancia.
-Ciao Matt- gli rispondo scompigliandogli i folti capelli ricci.
-Sono venuto a studiare storia dell'arte con te- mi dice, sedendomisi accanto, alla scrivania- sai, il pre appello è tra una settimana-.
-Hai fatto benissimo- gli rispondo, sorridendogli dolcemente.
Il suo volto si apre in un sorriso radioso e felice. Guardandolo bene potrebbe anche piacermi, è un bel ragazzo. Sembra un angelo biondo, un cherubino.
Tira fuori dei libri dalla sua tracolla e li apre sulla scrivania.
Studiamo in silenzio, ogni tanto ci guardiamo furtivamente e ci sorridiamo.
Gli chiedo di spiegarmi quello che non ho capito. Matteo ha tanta pazienza, e con me ce ne vuole, sono così imbranata a volte.
I nostri visi sono così vicini che posso sentire il calore del suo fiato su di me, ed il suo odore.
È molto buono, profuma di vaniglia, ha un odore così rassicurante.
Lo sento deglutire mentre ci guardiamo, così gli accarezzo piano una guancia con la punta delle mie dita. Chiude gli occhi, lasciandosi andare sotto il mio tocco, ed in sincronia ci avviciniamo lentamente.
Le nostre labbra si sfiorano per un millesimo di secondo, poi qualcosa, o meglio qualcuno, spezza la magia.
-Azzurra sono a cas...- esclama mia zia entrando in camera, poi vedendoci staccare velocemente continua- scusate, non sapevo che steste studiando-.
Sono rossa in viso dalla vergogna, ed anche Matteo, che guarda prima me poi mia zia.
Finalmente zia Anna sta per uscire, però torna indietro.
-Matteo, ti fermi qui per cena?- chiede premurosa.
Il mio amico, non sapendo cosa fare, annuisce piano, con gli occhi sgranati.
Una volta uscita, ci lasciamo andare ad una risata nervosa, e continuiamo a studiare fino all'ora di cena, come se non fosse successo niente.

Matteo sta per andare via, l'ho accompagnato giù al suo motorino.
-Senti Azzurra. Domani c'è l'allenamento del Milan aperto ai tifosi, io avrei pensato di andarci per fare qualche ripresa, sai per un progetto- mi spiega, ed io annusco, anche se non capisco- potresti venire con me, che ne dici? È un bel posto Milanello, potrebbero venir fuori delle foto interessanti da un'artista come te-.
Sorrido lusingata.
-Certo, vengo volentieri. Domani stacco dal lavoro alle 15, puoi passarmi a prendere davanti al bar?-
Matteo annuisce felice.
-Ci metteremo circa un'ora per arrivare. Sono molto contento che verrai a farmi compagnia-.
Ci avviciniamo per darci due baci sulla guancia, ma non prendiamo bene il tempo e per poco le nostre labbra non si scontrano.
Decidiamo di salutarci con abbraccio, poi lo guardo svoltare l'angolo con il motorino, e torno su in casa.
L'aria è diventata davvero fredda.
Una volta in camera riprendo il mio quaderno azzurro e lo apro, ricominciando esattamente da dove mi ero interrotta oggi pomeriggio.

"...rei averlo visto.
Per poco io e Matteo non ci baciavamo qualche ora fa! È venuto da me per studiare, e mentre mi spiegava un quadro, i nostri visi erano così vicini che ho pensato che non sarebbe stato male assaggiare le sue labbra, che mi sembravano molto morbide.
Tua mamma ci ha interrotti proprio quando le nostre labbra si sono toccate, e non abbiamo più aperto l'argomento.
Mi ha invitato a Milanello per l'allenamento del Milan aperto ai tifosi. Per me che non seguo il calcio, prevedo ore di noia assoluta, però è un'occasione per fare tante foto nuove da appendere in camera insieme alle tue.
Ho stravolto la tua stanza, mi odieresti! Tu che ami i colori scuri, adesso detesteresti le pareti color azzurro cielo, con qualche nuvoletta bianca qua e .
Però le tue foto non le ho toccate, ho lasciato ogni scatto dove era.
Non so cosa succederà domani, ma ho come una strana sensazione, sai di quelle che mi assalgono ogni volta che sta per succedere qualcosa di veramente importante, qualcosa che mi cambierà la vita.
Non lo so, ti aggiornerò.
Adesso vado a dormire che sono veramente stremata.
Notte Candy Andy, spero che il mio bacio arrivi fino a te".

Chiudo il quaderno e lo bacio, per poi riporlo in un cassetto dal doppio fondo.
Mi sistemo sul letto con una strana sensazione in fondo alla pancia.
Mi copro fin sopra la testa e mi impongo di dormire.

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