Capitolo 29

394 22 10
                                    

POV Mattia
Mi sistemo meglio la cravatta e poi mi guardo finalmente allo specchio.
Dietro di me c'è Stephan, nonché il mio testimone di nozze, che mi fissa sorridendomi.
-Allora?- gli chiedo voltandomi verso di lui- come sto?-
-Sei perfetto- mi risponde- sembri quasi serio- ridacchia tra sé e sé facendo sorridere anche me.
-Che simpatico che sei- scherzo io facendolo ridere, ma poi torna serio.
-Ho un regalo per te- mi dice all'improvviso tirando fuori un pacchetto, che io scarto rivelandone una cornice con dentro una nostra foto, in azione durante una partita tra Milan e Roma.

-Ho un regalo per te- mi dice all'improvviso tirando fuori un pacchetto, che io scarto rivelandone una cornice con dentro una nostra foto, in azione durante una partita tra Milan e Roma

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Sorrido istintivamente e mi rigiro la cornice tra le mani.
Vedo sul retro una frase scritta pennarello indelebile, con la calligrafia di Stephan.

"I colori sono diversi, ma il cuore è lo stesso
Sei il mio migliore amico e lo sarai sempre, nonostante tutto e tutti.
Ti voglio bene fratello, non dimenticarlo mai".

Sono senza parole ed ho gli occhi lucidi, vale più di qualsiasi altro regalo da qualsiasi altra persona.
-È bellissimo, Ste, davvero- balbetto- grazie, fratello-.
Ci abbracciamo stretti.
-Ce lo siamo promessi, Mattia- spiega- "sempre insieme. Tutto passa nella vita, i fratelli no...-
-...i fratelli sono per sempre, soprattutto quelli che ti scegli"- lo interrompo, concludendo al suo posto la promessa che ci facemmo quando giocavamo insieme nel Milan, quindi ormai molti anni fa.
Ci stacchiamo e Stephan mi guarda, per poi tornare a sorridere.
-Adesso andiamo dai- esclama ad un certo punto- non vorrei che Azzurra, non vedendoti arrivare, cambiasse idea e tornasse a New York-.
Rido sinceramente divertito.
-Spero per te che non sia così, altrimenti dovrai sopportate i miei pianti-.
Ridiamo insieme, per poi dirigerci verso la chiesa.

POV Azzurra
Ormai è quasi primavera e le belle giornate non mancano, anche se ancora il clima è abbastanza freddo.
Oggi è una giornata soleggiata e stranamente calda.
Ma soprattutto, oggi è il gran giorno. Il giorno in cui io e Mattia ci sposeremo. Il giorno in cui dirò si all'uomo che amo più della mia stessa vita, e che da qui a breve renderò padre di una bellissima bambina, che abbiamo deciso di chiamare Camilla, in onore di mia mamma.
Il mio termine dovrebbe scadere tra circa due settimane, e per ora la situazione sembra abbastanza calma.
"Non fare scherzi proprio oggi, principessa" penso sfiorandomi piano la pancia, mentre mia zia mi aiuta a mettere il vestito.

"Non fare scherzi proprio oggi, principessa" penso sfiorandomi piano la pancia, mentre mia zia mi aiuta a mettere il vestito

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ho scelto un abito completamente in pizzo, con una fascia di raso sotto al seno e la parte superiore trasparente.
Non ho preso molti chili durante la gravidanza, ed il ginecologo è fiero di me.
Tra i miei lunghi capelli biondi ho messo dei delicati fiori rosa, lasciandoli sciolti ed ondulati.
Mia zia finisce di legare la fascia del mio abito e mi guarda dallo specchio, trattenendo le lacrime.
Ci sediamo su delle sedie e le prendo le mani tra le mie.
-So benissimo ciò che stai provando in questo momento Azzurra-
-Che intendi zia?- chiedo fintamente confusa, sapendo benissimo cosa intende.
Sorride dolcemente e mi stringe di più la mano.
-Ti senti un po' persa, è normale. In questi momenti ogni ragazza vorrebbe accanto a sé la donna più importante della sua vita, la propria mamma, che le ha dato la vita e l'ha cresciuta-.
Chiudo gli occhi stringendoli.
-Mi manca tantissimo, zia. È difficile andare avanti, anche se alla fine sono passati anni ormai. Non ho mai capito la sua scelta di non provare ad aiutarmi in quella situazione, ma ho provato a capirla. Stare insieme a quell'uomo l'aveva distrutta, ormai era immune da tutto- mia zia annuisce, ho raccontato tutto a lei e a mio zio dopo la morte di mia mamma, spinta da Mattia- ma è anche grazie a lei che ho trovato la forza di scappare e di venire qui a Milano. Nonostante tutto le devo molto, e vorrei averla vicino a me in questo momento-.
Mia zia mi abbraccia e mi accarezza la schiena.
-Lo so, tesoro, lo so, è normale. Lei sarebbe fierissima di te, della donna che sei diventata e di tutti i traguardi che hai raggiunto in questi anni- si stacca e mi prende il viso tra le mani- non piangere mi raccomando, ti si rovina il trucco e poi dobbiamo ricominciare tutto da capo-.
Ridiamo insieme.
-Grazie zia. Sei mia zia, sei mia amica, sei quasi una seconda mamma per me e, di conseguenza sarai come una nonna per Camilla-.
Trattiene le lacrime a stento e mi guarda.
-Guarda te, mi fai piangere e poi tuo zio mi dice che sono troppo emotiva-.
Le sorrido dolcemente per poi abbracciarla, poi insieme ci dirigiamo verso la macchina che ci porterà alla chiesa di San Giuseppe, dove si svolgerà il rito religioso.
Mi sono innamorata subito di questo luogo dalle architetture un po' romaniche ed un po' barocche e dall'atmosfera così suggestiva.
"Spero che vada tutto bene" penso "Ma ho una strano presentimento".
-Finalmente ce l'avete fatta- esordisce Francesca, la fidanzata di Matteo Darmian nonché mia testimone di nozze, vedendoci camminare verso l'auto- dai muovetevi, siamo in mega ritardo. Sei la sposa ed un po' di ritardo ti è concesso, ma c'è un limite a tutto-.
Rido e saliamo tutte e tre nell'auto.
La Rolls Royce d'epoca, bianca, che abbiamo noleggiato per il matrimonio scorta me e mia zia fino alla chiesa.
Durante tutto il tragitto non faccio altro che provare e riprovare la promessa che mi sono preparata, e che io e Mattia abbiamo deciso di scrivere personalmente, per rendere il tutto più sentito e nostro.
-Eccoci arrivati, signorina- esordisce ad un certo punto l'autista sorridendomi.
"Ecco Azzurra, è il momento" penso, prendendo un grande e profondo respiro, mentre mia zia e Francesca vengono ad aiutarmi a scendere dall'auto.
I presenti mi circondano all'istante.
Per me ci sono soltanto i miei zii, la mia ex titolare al bar dove appena arrivata a Milano ed Elio, il mio capo del negozio di fotografia a Roma, che curerà il servizio fotografico in modo completamente gratis.
Tutti gli altri invitati sono parenti di Mattia, compagni del Milan e compagni di Nazionale con le loro mogli o compagne.
Abbiamo cercato di mantenere il più possibile segreto il matrimonio, ma qualche paparazzo come è ovvio che sia, ha scoperto tutto e adesso eccoli qua, a ricoprirmi di foto per accaparrarsi lo scatto ed il servizio migliore.
Raggiungo mio zio all'entrata della chiesa, sarà lui ad accompagnarmi all'altare. È ciò di quanto più vicino ad un padre io abbia mai avuto, ed è giusto che sia vicino a me in questo momento.
Mentre faccio il mio ingresso,  distribuisco sorrisi sinceramente radiosi a destra e a sinistra, stringendo fiera tra le mani il mio bouquet di rose bianche e rosa.
Poi vedo Stephan dare una gomitata a Mattia, che si gira e mi vede.

 Finalmente i nostri sguardi si incontrano dopo almeno due giorni che non ci vediamo, come vuole la tradizione

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Finalmente i nostri sguardi si incontrano dopo almeno due giorni che non ci vediamo, come vuole la tradizione.
Rimane senza parole e mi sorride dolcemente, cosa che faccio, istintivamente, anche io.
Questo è l'effetto che mi fa, mi rende felice senza bisogno di fare gesti eclatanti.
Il resto non conta.

È troppo tardi per ricominciare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora