Capitolo 6

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Liam's Pov.
"Ehi." Dico avvicinandomi al lettino di Zayn.
"Ehi." Dice Zayn sorridendomi.
"È bello vederti." Dice Zayn arrossendo. Questo suo gesto mi fece scoppiare a ridere, contagiandolo.
"Anche per me, Zayn." Dico sedendomi nella sedia vicino al letto.
"S-sei stato tu a salvarmi?" Dice Zayn passandosi una mano nei suoi capelli corvini.
"Si." Dico semplicemente poi guardandomi le scarpe per non incrociare quegli occhi... magnifici di Zayn.
" G-grazie." Dice Zayn sedendosi sul letto per poi mettere una mano sulla mia guancia , che si gira di scatto. Quando Zayn si accorge del gesto fatto, ritira subito la mano, tornando rosso come un peperone.
"Fuori ci sono anche Louis ed Harry. Vuoi che vengano?" Dico a Zayn che aveva uno sguardo vuoto, così... d'improvviso.
Lui annuisce ed io mi avvio verso la porta, facendo entrare i suoi amici.

Il giorno dopo...

Zayn's Pov.
Dopo gli ultimi accertamenti mi dimettono finalmente dall'ospedale, nel pomeriggio. Subito, appena esco dalla porta scorrevole della struttura non trovo nessuno.... che novità... per fortuna abito poco lontano dall'ospedale, sennò rimanevo li e chiamavo Louis. Dopo una mezz'oretta sono finalmente a casa. Apro la porta e stranamente non trovo nessuno. Giro per tutta la casa, dalla piccola cucina alla mia camera. Ad un certo punto sento qualcuno bussare alla porta. Mi avvio e  davanti mi trovo un agente della polizia e un uomo.
"Signorino Malik?" Dice il poliziotto mostrando il distintivo. Io annuisco e li faccio accomodare.
"Sono il sergente Anderson e lui è il suo assistente sociale, il signor Abernathy." Dice il poliziotto facendo un cenno all'assistente sociale, che mi strinse la mano.
"Allora signor Malik, sua madre è stata arrestata per-" interrompo il poliziotto. Sapevo già cosa era successo
"È stata arrestata perché ha di nuovo assunto droga e voi la avete beccata. Quanto serve per tirarla fuori?" Dico prendendo in mano il telefono aprendo le note.
"Veramente questa volta è stata arrestata per altro... è coinvolta in un omicidio, perché la abbiamo ritrovata in alcuni filmati mentre pugnalava un uomo dopo aver usufruito di lui. Quest'uomo purtroppo è morto e lei ora è dietro le sbarre." Dice il poliziotto facendomi vedere le foto della telecamera su un dossier. Non ci credo... quella è proprio mia madre! Gli ripasso il dossier e subito dopo inizia a parlare l'assistente.
"Siccome sei ancora minorenne e tua madre non è idonea alla custodia di un figlio, verrai affidato alla tua figura paterna." Dice l'assistente passandomi un altro dossier.
"Ma....io non so chi sia mio padre..." dico intanto prendendo il dossier.
"Abbiamo fatto delle indagini, e abbiamo scoperto chi è. Lo abbiamo informato della sua esistenza e tra due giorni deve partire. Suo padre si chiama Yaser Hadid. Vive a San Francisco in California ed è sposato e ha due figlie di 14 e 11 anni." Dice l'assistente e io rimango come pietrificato. Ho un padre? Esiste davvero?
"Ma..." dico sbalordito e il poliziotto mi da una pacca sulla spalla.
"Lo so che è una notizia un po' pesante da digerire così su due piedi ma lei è ancora minorenne signorino, quindi ha bisogno di una figura familiare con lei. Prenda le cose necessarie che tra due giorni ha l'imbarco." Dice l'assistente lasciando i fogli sul tavolino e salutando, uscendo con il poliziotto. 
Sono solo. Del tutto solo. Vado in bagno ed entro nella piccola doccia, levandomi quell'odore di chimico che avevo ancora addosso dall'ospedale. Mentre l'acqua mi investe, rifletto su tutta la mia vita fino a quel momento, pensando a tutti gli alti e soprattutto i bassi che avevo affrontato nei miei 16 anni di vita. Esco dalla doccia, mi metto un asciugamano intorno alla vita ed esco nel soggiorno.
La casa, senza Trisha, sembrava troppo silenziosa. Vado in cucina, prendo le prime cose che erano rimaste e torno in soggiorno, accendendo la piccola TV.
In tutto questo tempo non avevo nemmeno visto il telefono. Quando lo accendo, mi ritrovo quasi 1000 messaggi! Ma che cazzo... non ho mai avuto così tanti messaggi nella mia vita. Apro whatsapp e vedo che la maggiorparte dei messaggi erano dal gruppo con i ragazzi e la maggiorparte dei messaggi erano tutti stupidi, da messaggi pieni di emoji senza senso a messaggi proprio con parole a caso.
Vado nella chat di Louis e vedo che avevo dei messaggi che mi chiedevano se avevo bisogno o se stavo bene. Questo genere di messaggi, mi fanno sempre sorridere e quindi mi affretto a rispondere a Louis che come se mi fosse accanto, era già online.
"Lou... dobbiamo parlare... vieni a casa mia. ORA." Dico  ricevendo subito risposta con una sua foto, in cui mi diceva che stava correndo da me.

" Dico  ricevendo subito risposta con una sua foto, in cui mi diceva che stava correndo da me

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"Arrivo bae! Corroh!!"

Louis è il solito buffone, riesce sempre a tirarmi su, anche nelle situazioni più difficili.
Per questo è il mio migliore amico.

Pochi minuti dopo arriva, con il fiatone.
Gli apro e lui corre diretto, sul divano, spaparanzandosi.
"Hai davvero corso fin qui?" Dico sfoderando un sorriso, così finto che si vedeva da lontano la sua falsità.
"Si..." dice sfiatando ancora. "Tell me your problems." Dice sedendosi sul divano, seriamente.
Gli racconto tutto quello che era successo nel pomeriggio, dalla notizia di mia madre alla scoperta di mio padre, facendolo sbiancare.
"Q-quindi... te ne vai?" Dice Louis con le lacrime agli occhi. Io, stranamente non stavo piangendo. Questa notizia più che rattristarmi, mi ha più... shoccato.
"Purtroppo si... mia madre è dentro e non uscirà per chi sa quanto tempo... quindi sono solo... Domani l'assistente va a farmi ritirare dalla scuola. Dopodomani parto. Non dirlo a nessuno." Lo imploro mettendomi in ginocchio davanti a lui che annuisce, tirandomi su per poi abbracciarmi.
"Mi mancherai un casino Zay. Sei come un fratello per me." Dice con le lacrime agli occhi. Sembrava una persona dura ma veramente dentro era dolce come il pane. Lui aveva subito una grande perdita.
Quasi un anno prima la madre era morta di leucemia, lasciandolo a casa con il patrigno e le sorelle Lottie, Felicite, Daisy, Phoebe e i piccoli di casa Doris e Ernest. 
Lui era ed è il pilastro di casa, quello che si è fatto più forza. Era molto legato alla madre e questa cosa lo aveva distrutto sia fisicamente che mentalmente.
Anche se un anno era passato, la casa Tomlinson- Deakin era ancora silenziosa, però lui stava passando questo male, piano piano ma lo faceva.
Certo, la notizia che io me ne vado è sconvolgente per lui, ma quella della madre è... niente in confronto.
Io e lui siamo amici da quando eravamo piccoli. Lui mi proteggeva sempre dai bulli, di aiutava con i miei problemi e senza di lui... ora che me devo andare... non so come fare.
"Resti con me stasera? Passiamo una delle nostre serate film?" Dico prendendo il telecomando della TV accendendola. Lui sorride ed insieme ci mettiamo a vedere il primo film che insieme avevano visto, La Scelta.

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Hola belle personcine! Sono tornato (non proprio prestissimo) con il nuovo capitolo della Ziam! Scusate se è un po' corto ma per il prossimo penso che lo farò molto più lungo...
Spero che però vi sia piaciuto, lasciate una stellina nel caso e ci si vede con il prossimo capitolo!
Zauu👋🏼💕

\|Text me~Ziam Mayne~|/ [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora