{Six} She was sad.

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La sua mano raggiunge violenta la mia guancia, facendola arrossare.

Il dolore arriva rapido.

<Quante volte te lo devo ripetere ancora?!>
Mi urla contro colto da un improvvisa rabbia.

<Ti è vietato uscire senza il mio permesso!>

Abbasso lo sguardo a terra.
Sento una lacrima rigarmi il volto ma la blocco subito.

Quando mi vede in questo stato si arrabbia ancora di più.

<Scusami io... Era la festa della mia migliore amica e ecco ho pensato che...>
Provo a farmi perdonare ma so già che sarà inutile.
È impossibile calmarlo in queste situazioni. Devo solo aspettare che si sfoghi e tutto tornerà come sempre.

<Non provare a inventarti cazzate!> esclama afferrandomi una ciocca di capelli e strattonandola.

Non emetto nessun fiato.
Rimango in silenzio a subire la sua collera.

<Vestita in questo modo poi! Volevi farti scopare dal primo che passava non è vero?>
Mi butta sul letto senza smettere di osservarmi.

<No James, non lo farei mai...>
Cerco di farlo ragionare.
Allungo una mano verso di lui per rassicurarlo.

Ma non mi sta più ascoltando.
I suoi occhi sono fissi sulla mia scollatura.

<Non c'è nessuno oltre a te> continuo con un filo di voce.

Mi si fionda addosso e inizia a toccarmi ovunque.

In meno di un secondo la mia gonna sale fin sotto al seno.

Il rigonfiamento dei suoi pantaloni preme sulla mia intimità.

I suoi occhi vitrei mi fanno rabbrividire.

<James no...per favore...> lo supplico senza forze.

L'abbiamo già fatto molte volte io e lui, ma non così.
Oggi è più violento che mai.

Sento la sua mano premere forte sulla mia bocca, impedendomi di parlare.

Entra dentro di me con una irruenza devastante.
Vorrei urlare per il dolore ma non posso, la sua presa è così forte sulle mie labbra da farmi graffiare con i miei stessi denti.

Il sapore del sangue si diffonde per tutta la gola.

Continua per un tempo che mi appare interminabile.

<Ti ho solo accontentata>
Mi sputa addosso quando finalmente finisce.

Lo vedo uscire dalla stanza con una sigaretta fra le labbra serrate.

Rimango immobile sul letto con il respiro affannato.

Mi alzo a fatica e mi trascino verso il bagno.
Il mio riflesso nello specchio mi lascia senza parole.

Le labbra sono leggermente sporche di sangue, sulle guance si sta iniziando a formare un livido scuro e i capelli sono in uno stato pietoso.

Provo a sistemarmi e a nascondere i segni di James.

L'ha fatto solo perché mi ama.

Continuo a ripetermi per tutto il tragitto verso casa.

Lui mi ama.
Io amo lui.

Era solo nervoso, può capitare a tutti.

Questo pensiero in parte mi rassicura ma, non appena incrocio lo sguardo sbigottito di mia madre, la paura si impossessa di me.

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